1 marzo 2021
1 Marzo 2021
Genitori dove siete? | 1 marzo 2021
Finalmente una voce unita e provocatoria da parte dei genitori del Liceo Giulio Cesare di Roma all’indomani del no di Paola Senesi, dirigente scolastica ai corsi su aborto e gender nel citato istituto. I genitori degli alunni con un comunicato molto chiaro ed esplicito accusano il quotidiano Repubblica di pubblicare articoli faziosi e lo intimano di stare lontano da “ogni tentativo di strumentalizzazione “ideologica” e “politica” di quanto avviene all’interno delle attività del Liceo Giulio Cesare. Non consentiamo che continuino ad utilizzarsi gratuitamente termini come “liceo nero” o di qualunque altro colore! Lo chiediamo non solo per rispetto nostro, ma soprattutto dei nostri figli: i ragazzi non sono merce di scambio per le vostre battaglie politico/ideologiche e sono ben lontani dalla definizione con cui le “gentili” giornaliste del tutto gratuitamente e arbitrariamente li etichettano: «… più che giovani affamati di rivoluzione, sembrano parole da consumati politici della prima repubblica»”. Comunicato che è stato completamente ignorato dal quotidiano.
Ma la battaglia non si ferma qui. La senatrice del Pd, Monica Cirinnà si dà alle conferenze online nelle scuole e così durante un incontro in streaming con gli studenti dell’I.I.S. “Leonardo da Vinci” di Maccarese-Fiumicino ha esordito dicendo: “Bisogna riconoscere tutti gli amori e tutte le famiglie, non c’è differenza tra la mia famiglia e quella di due uomini o di due donne”. L’iniziativa rientra nel progetto “A scuola di genere”, promosso dallo stesso Istituto con il patrocinio della Regione Lazio, della Pro Loco Fregene-Maccarese e del comune di Fiumicino, guidato da Esterino Montino, marito della senatrice Cirinnà. La senatrice ha parlato lungamente di eutanasia “portando come esempio virtuoso la morte di dj Fabo” ed elogiando le gesta di Marco Cappato. L’incontro è il primo di un tour previsto tra vari istituti italiani.
Ci risiamo. Cosa manca nel giro di incontri? Innanzitutto, il buon senso dei dirigenti scolastici. A mio avviso ancora e troppo ammaliati dal potere della politica. Che poi la senatrice vada a parlare nell’istituto scolastico di una cittadina dove il marito è sindaco, è decisamente trash. Mancano poi due condizioni fondamentali: il consenso dei genitori, completamente ignorati e soprattutto il contradditorio. La Cirinnà si prodiga in un lungo e silenzioso monologo dove gli studenti non hanno la facoltà di fare domande né c’è una voce contraria alle sue idee.
Paola Senesi, la preside del Giulio Cesare ha subito un vero e proprio linciaggio mediatico solo per aver fatto esattamente il suo dovere e cioè quello di chiedere il contraddittorio su un tema sensibile come l’aborto. Qui nessuno dice nulla? Tutti ad inchinarsi e a stendere i tappeti all’indottrinamento dei nostri figli? Questo accanimento così feroce e martellante di esponenti politici mi lascia davvero amareggiata. Ma non dovrebbero essere proprio loro i difensori della democrazia?
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