26 febbraio 2021
26 Febbraio 2021
I farmacisti e quel sussulto di umanità calpestato | 26 febbraio 2021
Lei è Maria Rosaria D’Atri, è farmacista di una piccola frazione, Ponte Del Giglio, una manciata di chilometri a nord di Lucca. Nei giorni scorsi una donna si reca nella sua farmacia per chiedere una confezione di Ellaone, la pillola del giorno dopo. Il farmaco in questione non era disponibile, secondo quanto dichiarato al quotidiano locale “Il Tirreno” dalla farmacista che aggiunge anche di aver informato la donna che il «farmaco è abortivo e non può essere preso con leggerezza». Apriti mondo. Una farmacista donna obiettrice.
Così sabato 6 febbraio il movimento “Non una di meno” ha organizzato un sit-in davanti alla farmacia e in una nota ha spiegato che «l’obiezione di coscienza sulla contraccezione di emergenza (così è dichiarata dall’Aifa la pillola del giorno dopo, ndr) non è consentita per legge». La legge che va rispettata è, in realtà, quella che garantisce il diritto del cittadino a ricevere l’assistenza sanitaria e sulla vicenda l’Ordine dei farmacisti di Lucca ha espresso una certa preoccupazione per l’uso disinvolto di EllaOne tra le minorenni: «Una ragazzina non può presentarsi ogni settimana a richiederla – ha detto il presidente provinciale Salvatore Ingrosso –. La logica di comportamento di un farmacista non è “tu mi chiedi, io ti do”. Questo episodio può stimolare la riflessione».
Certo che stimola la riflessione. La prima è che non è possibile vivere liberamente e secondo coscienza la propria vocazione. Joseph Ratzinger nell’Udienza concessa ai partecipanti al Congresso internazionale dei farmacisti cattolici, nell’anno 2007, rimarcò come «il farmacista deve invitare ciascuno a un sussulto di umanità, perché ogni essere sia protetto dal concepimento fino alla morte naturale e perché i farmaci svolgano davvero il proprio ruolo terapeutico. Qualsiasi ricerca o sperimentazione deve avere come prospettiva un eventuale miglioramento del benessere della persona, e non solo la ricerca di avanzamenti scientifici. Il perseguimento di un bene per l’umanità non può essere fatto a detrimento del bene delle persone trattate. Anche i farmacisti hanno un «diritto riconosciuto» all’obiezione di coscienza nella fornitura di medicine che abbiano scopi chiaramente immorali, come per esempio l’aborto e l’eutanasia».
Benedetto XVI, chiese in quell’occasione ai farmacisti di diventare importanti “intermediari tra i medici e i pazienti facendo conoscere le implicazioni etiche dell’uso di alcuni farmaci. In questo campo non è possibile anestetizzare le coscienze sugli effetti di molecole che hanno lo scopo di evitare l’annidamento di un embrione o di cancellare la vita di una persona. L’essere umano deve essere sempre al centro delle scelte biomediche, e queste sono al servizio dell’uomo. Se ciò non fosse, sarebbero fredde e inumane”.
Oggi invece siamo nel regime in cui non è possibile esercitare la propria professione al servizio dell’uomo. Se non sei disposta a garantire ad ogni donna ciò che vuole, hai sì un diritto, ad essere linciata mediaticamente ed esposta in piazza come una delinquente. Nessuno si prende la briga di esaminare qualche dato? Nessuno pensa di difendere questa farmacista nell’esercizio delle sue funzioni? Tutti accecati dall’inganno dei diritti e dall’aborto facile. Ellaone non è un contraccettivo, è un farmaco abortivo. Ma questo non si può dire. Evviva l’informazione e la democrazia. Poveri noi.
Vai all'archivio di "Con gli occhi della fede"
Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia
Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).
Lascia un commento