24 febbraio 2021

24 Febbraio 2021

Quel senso di fallimento come genitori che blocca la crescita | 24 febbraio 2021

“Mio figlio non si impegna abbastanza, potrebbe fare molto di più”. “Intelligente lo è, solo che il telefonino lo distrae”. “Da piccolo giocava sempre a fare il medico, perché ha cambiato idea?”. “Alle elementari era il primo della classe poi alle medie ha cominciato a non studiare più”. Quante frasi del genere ho sentito e sento dire da genitori preoccupati e ansiosi per il futuro dei loro figli. Preoccupazioni legittime, aspettative normali che tradiscono un certo imbarazzo a porsi le domande giuste. Quelle domande che davvero possono aiutarci ad accompagnare i nostri figli nel processo formativo della loro crescita.

Siamo ancora convinti che fondamentalmente un figlio che studia e porta a casa ottimi voti ed eccellenti valutazioni agli esami universitari, decreti la nostra titolarità alla medaglia di “buoni genitori”. Quando invece un figlio ha qualche problema di apprendimento, si chiude in se stesso, comincia a capitolare come studente veniamo presi e attanagliati da un senso di fallimento. “Dove ho sbagliato?” o peggio “Dove hanno sbagliato gli insegnanti, gli amici, gli educatori…” in una corsa senza senso alla ricerca del colpevole.

Dobbiamo ammettere che siamo come genitori totalmente influenzati da un’idea sbagliata di crescita e di felicità dei nostri figli. Li vorremmo tutti medici, ingegneri, ricoprire ruoli di successo e di responsabilità nella vita e trasmettiamo che la felicità è essenzialmente questo: successo professionale e un buon conto in banca. E quando arrivano i fallimenti? Quando un figlio non ce la fa a sostenere gli standard delle nostre aspettative? Quando si ferma incapace di trovare una motivazione per andare avanti e perseguire i “nostri” progetti?

Il fallimento non è sempre un’esperienza negativa, tutt’altro. Spesso è un’opportunità che non riusciamo a cogliere. Sia per noi genitori perché ci obbliga ad andare al di là della superficie e accogliere e amare i nostri figli nelle loro imperfezioni, sia per i nostri figli che nel fallimento sperimentano che le azioni hanno delle conseguenze e dunque devono imparare a scegliere la via del bene. Non come un inseguimento volontaristico di un successo ma come la strada per la sua piena realizzazione umana prima che professionale. Dovremmo saperlo noi adulti che la felicità non è una bella casa, una bella auto e le vacanze ogni anno al villaggio turistico. E allora perché pretendiamo invece tutto questo per i nostri figli? Perché buttiamo sulle loro spalle il peso delle nostre aspettative senza fermarci a chiedere veramente cosa abita il loro cuore? Una figlia che sceglie di fare l’estetista invece del medico non è meno degna del nostro elogio.

Ciò che conta è che si sentano amati. Non della serie, “ti amo a prescindere da ciò che fai”. L’amore educa, corregge, orienta, limita, ti spinge all’impegno. Un amore che, anche quando un figlio zoppica, continua a sperare e ad incoraggiare senza umiliare e giudicare a partire dalle prestazioni. I fallimenti spesso bloccano la crescita perché non c’è chi ti fa vedere in quella caduta la possibilità di rialzarti migliore e più forte. Liberiamoci da quegli odiosi standard di valutazione che il mondo ci impone per cui l’intelligenza coincide con il quoziente intellettivo. Un genitore e solo un genitore può tirare fuori il meglio del proprio figlio, cercare quella virtù, quell’interesse che può diventare la leva della sua crescita e della sua felicità. Un educatore lo sa. Quanti danni fanno le attese sui figli. Tanti, troppi. Non si dimenticano. Anche da adulti ti accompagna un senso di malessere con il quale si convive a fatica. Anche noi dobbiamo imparare a essere genitori. Un apprendistato che dura tutta la vita ma un impegno da quale non possiamo prescindere.


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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