29 gennaio 2021

29 Gennaio 2021

Ma perché i down vi danno così fastidio? | 29 gennaio 2021

di Giovanna Abbagnara

Polonia. È da ieri che spulcio le notizie sui fatti accaduti nelle ultime ore in terra polacca in cerca di una versione oggettiva dei fatti. Come sempre i media prestano il fianco al pensiero abortista e amplificano le proteste delle donne. Cosa è accaduto? È stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale polacca la sentenza con la quale il 22 ottobre 2020 il Tribunale costituzionale di Varsavia aveva dichiarato illegittimo uno dei tre casi previsti dalla legge per consentire l’aborto, ovvero la diagnosi di anomalia genetica del feto. Il governo decide per la vita di questi bambini accogliendo il ricorso di un gruppo di parlamentari che chiedevano la cessazione degli aborti eugenetici. Resta la possibilità di abortire per stupro e incesto e rischi per la salute della madre.

Le proteste e i media sono concentrati essenzialmente sulle libertà violate delle donne e sulla grave privazione dei loro diritti. Ma si rendono conto che la sentenza, tra l’altro pubblicata in un giorno molto significativo che è quello della Memoria, sostanzialmente combatte la selezione eugenetica dei bambini con sindrome di Down? Ammettendo la possibilità di abortire per gravi malformazioni del feto, i più colpiti sarebbero stati proprio i bambini speciali con un cromosoma in più.

Questo i giornali chiaramente non lo dicono. L’attenzione è tutta rivolta alle donne, alla negazione dei loro diritti e al legittimo desiderio di avere un figlio sano e perfetto. Sono basita che in un contesto culturale in cui tanti combattono per la fine delle diseguaglianze sociali, per una solidarietà inclusiva di ogni persona senza basarsi sul sesso, sulla religione o sull’etnia, ci sia ancora chi pensa che eliminare un disabile sia un diritto. È una vera e stridente contraddizione.

In questo clima, io se avessi la possibilità intervisterei tutte le famiglie che hanno un figlio con sindrome di Down. Mi farei raccontare le loro difficoltà, lo shock della notizia durante la gravidanza, le ansie per questo figlio speciale, la delusione di vedere che rispetto ad altri bambini parlano e camminano con ritardo… Insomma come negare che un figlio speciale richiede impegno e attenzione? Ma poi farei loro dire anche le gioie, le notti passate a osservarlo, le piccole vittorie, la dolcezza dei loro abbracci, la schiettezza dei loro pareri. Tutta la bellezza che hanno e danno alle loro famiglie. Perché non parliamo mai di loro? Non diamo voce a queste persone? Di cosa abbiamo paura? Del giudizio degli altri? Del fatto che non possiamo pavoneggiarci con le amiche dei figli belli e perfetti che abbiamo? Del tempo che sarà sottratto ai nostri hobby?

Per favore evitate con decenza di rispondere che lo fate per la loro felicità! La felicità di una persona dipende da quanto è amato, accolto, protetto e accompagnato. Tutto il resto si chiama egoismo e speculazione monetaria. Null’altro. I genitori di figli speciali non devono essere aiutati ad uccidere i loro figli ma a poterli accogliere, crescere e amare in condizioni favorevoli con politiche mirate, sussidi economici, percorsi personalizzati. Ma siamo troppo ipocriti e troppo legati al denaro per ammetterlo. E magari siamo gli stessi che ci faremmo legare ad un palo per difendere i diritti dei cuccioli dei cani. Ma siamo seri per favore.


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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