28 gennaio 2021
28 Gennaio 2021
Sull’aborto la Chiesa deve alzare la voce | 28 gennaio 2021
di Giovanna Abbagnara
Joe Biden è il 46° presidente degli Stati Uniti, il giuramento è avvenuto a Washington il 20 gennaio 2021. Il 20 novembre 2020 Biden ha compiuto 78 anni, presidente più anziano della storia. Di origine irlandese, senatore del Delawere e vicepresidente con Barack Obama (2009-2017). Cattolico, con la morte del figlio Beau nel 2015, Biden si è ulteriormente avvicinato alla fede.
Non ho la pretesa certamente di stabilire quando una persona è cattolica e quando non lo è ma su alcuni temi credo che ci giochiamo tutto la credibilità. E l’aborto ha la precedenza assoluta perché i più colpiti sono i bambini nel grembo materno e le loro madri. Su questo aspetto essenziale della nostra fede ma anche solo della ragione umana, la Chiesa deve poter esprimere con chiarezza la sua posizione. Il governo Biden ha cominciato il suo mandato, promettendo che la sentenza che legalizzò nel 1973 l’aborto, la Roe v. Wade, si trasformi in legge in modo che gli Stati non abbiano più la libertà di decidere in merito alla vita del nascituro a prescindere dal governo federale.
Dello stesso parere chiaramente la speaker della Camera, Nancy Pelosi, che commentando il fatto che i cattolici abbiano votato Trump, ha dichiarato: “Penso che Donald Trump sia stato eletto Presidente a causa della questione del diritto di scelta della donna”. La Pelosi è addolorata del fatto che gli americani avrebbero votato Trump perché pro life. Nancy Pelosi si dichiara cattolica.
Al di là della disputa tra Trump e Biden, la Chiesa cosa dice su questo? I vescovi hanno il coraggio di ribadire e lo fanno con chiarezza e decisione. L’arcivescovo di San Francisco, Salvatore Cordileone, con un comunicato diocesano ha ricordato alla deputata Pelosi, che fa parte della sua diocesi, che parlare dell’aborto come “un diritto umano fondamentale” contraddice ciò che “l’insegnamento cattolico ha costantemente difeso per 2000 anni. I cristiani hanno sempre compreso, che il comandamento di ‘non uccidere’ si applica a tutta la vita, inclusa la vita nel grembo materno”. Inoltre, Cordileone ha incoraggiato quanti oggi si sentono minacciati da discorsi come quello di Pelosi, Biden e Harris a non tacere: “Come cattolici, continueremo a parlare a nome di coloro che non hanno voce…e a raggiungere, confortare e sostenere coloro che portano le cicatrici dell’aborto. Lo faremo, finché la nostra terra non sarà finalmente liberata da questo spregevole male”.
Dello stesso avviso, l’arcivescovo Jose Gomez, presidente della Usccb, la Cei americana che ha augurato ogni bene al nuovo presidente, ma ha anche condannato il sostegno del secondo presidente cattolico della nazione per il diritto all’aborto. Queste le parole molto chiare di Gomez: «Devo sottolineare che il nostro nuovo presidente si è impegnato a perseguire determinate politiche che promuoveranno i mali morali e minaccerebbero la vita e la dignità umana, soprattutto nelle aree dell’aborto, della contraccezione, del matrimonio e del genere. Di profonda preoccupazione è la libertà della Chiesa e la libertà dei credenti di vivere secondo la loro coscienza».
Certo Gomez non esprime l’unanimità del pensiero dei vescovi statunitensi ma come presidente la sua voce ha un peso notevole e ci conforta grandemente. Come la crisi pandemica ci ha insegnato, l’unità è da ricercare per contrastare le difficoltà ma annacquare la verità e cercare compromessi sui temi fondamentali non è da cattolici. I segnali che Biden ha dato fin da subito sono quindi molto chiari per il suo elettorato, ma di certo ben contrastanti per chi ha fede in Cristo. La Chiesa ha il dovere di denunciare apertamente queste decisioni e ricordare la verità sull’uomo, sempre.
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