Vaccini
“Prof, anche io voglio diventare un medico e aiutare gli altri come fece Albert Sabin”
di Elisabetta Cafaro, insegnante
Le lezioni sono riprese da poco ed io ho pensato di raccontare ai miei alunni la storia di Albert Sabin. Scoprì il vaccino contro la poliomielite e decise di non brevettarlo. Perché? Per amore di tutti e soprattutto dei bambini.
È il primo giorno di DAD (Didattica a Distanza) dopo le vacanze natalizie. Sono intenta a spiegare la storia di un medico di nome Albert Sabin, che a mio avviso, vale la pena davvero conoscere, quando sul mio cellulare sbircio un messaggio di mio figlio Benito. Mi ha inviato le date in cui riceverà il vaccino contro il Covid. Benito è il mio primo figlio e dirige una terapia intensiva a Roma.
Ormai è da mesi, lo sappiamo bene tutti, che giorno e notte medici e ricercatori lavorano per cercare questo vaccino, unica àncora di salvezza per ritornare a vivere in quella quotidianità fatta di affettuose e amorevoli condivisioni, interrotta purtroppo da questo virus. Proprio in tema di vaccino, Albert Sabin è il medico che trovò il vaccino per la poliomielite e salvò milioni di bambini da questa brutta malattia che portava alla morte solo nel secolo scorso.
Albert nacque nel 1906 da una famiglia ebrea in una città della Polonia. Siamo a pochi anni prima della Seconda Guerra Mondiale e in quel periodo milioni di ebrei vennero perseguitati e uccisi. Per questo motivo insieme alla sua famiglia nel 1921, Albert, si trasferì in America, dove grazie ad un ricco zio iniziò a studiare per diventare dentista. La lettura di un libro di Paul de Kruif “Cacciatore di microbi”, cambiò letteralmente il suo itinerario, rimase affascinato dal mondo di queste minuscole creature e decise per questo motivo di studiare Medicina. Dopo la laurea iniziò le sue ricerche sulla poliomielite. Nel 1934 due studiosi americani annunciarono di aver trovato il vaccino, ma quando iniziarono a somministrarlo registrarono un grande fallimento.
Leggi anche: Per Natale ho pensato di raccontare una storia speciale ai miei ragazzi: la storia di Anna Nobile
Per diverso tempo non si condussero più ricerche, finché il Presidente americano Roosevelt fu colpito da una paralisi e si pensò, appunto, alla poliomielite. Con un appello ai giornali si creò un’associazione per raccogliere fondi per finanziare la ricerca di un vaccino. Sabin ci mise anima e corpo nella ricerca e nel 1939 iniziò a fare le prime grandi scoperte. Purtroppo proprio in quell’anno scoppiò la Seconda Guerra Mondiale. Sabin si arruolò nell’esercito come medico. Nel 1947, mentre si trovava in un ospedale militare a Berlino, assistette ad una terribile epidemia di poliomielite che uccise moltissimi bambini. Questo lo spinse quando tornò in America a riprendere ancora con più vigore le ricerche. Nel 1953 riuscì a trovare il vaccino e dopo aver fatto i dovuti test anche su se stesso, lo presentò alla comunità scientifica. Ma gli americani preferirono il vaccino di un altro studioso Jonas Salk.
Il vaccino di Salk si scoprì ben presto che non era sicuro, infatti non riusciva ad evitare il contagio, bisognava iniettarlo e a volte richiamarlo. Il vaccino di Sabin invece permetteva di evitare il contagio, si poteva prendere dalla bocca una volta sola e bastava metterlo su una zolletta di zucchero e mangiarlo. Il perché non venne scelto subito il suo vaccino non lo sappiamo, c’è però chi ipotizza che fu fatta questa scelta a causa della sua provenienza. Essendo Sabin un ebreo-polacco non era considerato veramente americano.
I suoi studi però non furono vani perché l’Unione Sovietica e altri paesi dell’Est Europa chiesero a Sabin di poter sperimentare il suo vaccino. A Singapore 200 mila bambini vennero vaccinati. In Italia il vaccino fu approvato nel 1963 e reso obbligatorio nel 1966. Nei paesi in cui divenne obbligatorio la malattia scomparve. Anche in America ci ripensarono e adottarono il vaccino di Sabin. Fu così che grazie a questo medico milioni di bambini furono vaccinati in tutto il mondo semplicemente mangiando una zolletta di zucchero.
Ma la grandezza di quest’uomo non finisce qui. Dietro queste medicine spesso girano molti soldi, chi ha inventato la cura può vendere il suo brevetto e guadagnare tantissimo. La conseguenza è che la medicina costa di più e non tutti possono permettersela. Albert Sabin, per questo motivo decise di non brevettare il suo vaccino e di farlo usare a tutti senza pagare. Lui stesso disse: “Tanti insistevano che brevettassi il vaccino ma non ho voluto. È il mio regalo a tutti i bambini del mondo!”. Sabin ha scelto l’amore, ha rinunciato a tanti soldi pur di fare il bene degli altri. Nonostante la sua vita non sia stata facile. Due sue nipotine furono uccise durante la guerra da alcuni soldati tedeschi e quando gli chiesero se voleva vendicarsi per la loro morte, la sua risposta fu: “Mi hanno ucciso due meravigliose nipotine ma io ho salvato i bambini di tutta l’Europa non la trova una splendida vendetta? Vede, io credo che l’uomo più potente sia quello che riesce a trasformare il nemico in un fratello!”.
Questo discorso ci ricorda l’insegnamento di Gesù: “Ama i tuoi nemici!”. Ci insegna a mettere a disposizione i propri carismi e a condividerli con gli altri senza chiedere nulla in cambio. A scuola è stata inserita nelle discipline, l’Educazione Civica, le leggi, la Costituzione e l’Agenda 2030 a nulla servono se restano belle parole scritte sulla carta e non si mettono in pratica con gesti concreti che determinano il bene comune. Rispettare l’altro nella sua diversità senza rinchiuderlo nei limiti di una razza e di un’appartenenza, questo è il primo passo per una società che si dica veramente civile e umana. Albert Sabin ci ha insegnato che è con l’amore che si salva il mondo. Lui ha scoperto la cura per la poliomielite, qualcuno ha scoperto il vaccino per il coronavirus ma sta a noi aiutare sempre chi ci sta vicino. Come? Diamo la parola ai giovani, ai loro pensieri, ce lo insegnano benissimo. Io vi saluto con affetto e vi do appuntamento il mese prossimo per un nuovo articolo e ovviamente vi invito a leggere le riflessioni di queste mie giovani allieve.
Benedetta Alfano,14 anni, che frequenta il primo liceo classico scrive: «In un mondo così triste e avaro d’amore persone come Sabin ce ne sono poche. Anche Gesù sapeva che si sarebbe dovuto sacrificare per l’umanità e non si è tirato indietro. Se oggi siamo qui è grazie a Gesù che ha lasciato in questo mondo un segno indelebile del suo amore: un amore incondizionato, che supera ogni limite, un amore infinito. Lo stesso amore che è stato trasmesso a noi da Dio che ama follemente tutti i suoi figli. Cosa saremmo stati oggi noi senza il Loro amore? A questa domanda non c’è risposta, anche se sono convinta che non ci saremmo nemmeno stati su questa terra se non fosse stato per il sentimento che provava Dio quando decise di crearci. Tutti coloro che oggi danno amore al prossimo, un amore di quelli sinceri e puri, sono come Dio e Gesù. Sono certa che scegliere l’amore non sarà mai la scelta sbagliata, perché non c’è cosa più bella al mondo di ricevere un sorriso nato da un piccolo gesto o nel vedere una persona che farebbe di tutto anche per chi non conosce. Perché sì, amare non si riduce solo a chi si conosce e a chi si vuole bene. L’amore che nasce nell’animo, proprio come quello di Gesù, o di uomini come Sabin, l’amore che non si limita solo ai beni materiali, l’amore che ti rende felice, l’amore che non vuole nulla in cambio, l’amore che ti far sentir vivo…sì quello è vero amore».
Ilaria Monda,18 anni, frequenta il quinto liceo classico in merito a questa lezione mi dice: «In un mondo come quello di oggi, in cui le speculazioni, la brama di successo e di potere sembrano essere i valori a cui aspirare, l’operato del dottore e microbiologo Albert Sabin toccano nel profondo. Non brevettando il vaccino, offrì la sua scoperta a titolo gratuito, rinunciando a ingenti guadagni. Il suo scopo era nobile e sincero: restituire agli infermi la gioia di vivere. Sabin, avvertiva come un dovere della scienza compiere il bene dell’umanità. Alla luce della situazione sanitaria a cui tutti noi oggi dobbiamo far fronte a causa del Covid-19, la storia di quest’uomo merita di essere commemorata e celebrata. Abbiamo bisogno più che mai di figure come la sua, che mettano le loro competenze al servizio del benessere generale. È proprio in quest’ambito che scienza e religione possono offrire un orizzonte comune. La validità del vaccino del dottor Sabin non fu accreditata nell’immediato, a causa delle discriminazioni. Ebbene, nonostante fosse circondato da odio, violenza quest’uomo seppe coltivare dentro di sé l’amore per altri uomini, provando pietà specialmente per coloro che non sono in grado di difendersi da soli, ma che a tutti i costi devono essere preservati: i bambini. A tal proposito, mi riecheggia in mente un celebre versetto del Vangelo secondo Matteo (25,45): “Tutte le volte che avete fatto ciò a uno dei più piccoli di questi miei fratelli, lo avete fatto a me!” L’esperienza di vita di Albert Sabin è uno spettacolare esempio di filantropia, di amore verso il prossimo e speranza di un futuro migliore. Personalmente, mi ha colpito molto dal momento che io stessa, dopo le scuole superiori, ho il sogno di intraprendere il suo stesso mestiere e aiutare gli altri. Se un giorno dovessi riuscire a realizzarmi, non dimenticherò mai l’ispirazione che ho tratto dal racconto della sua storia!».
Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia
Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).
5 risposte su ““Prof, anche io voglio diventare un medico e aiutare gli altri come fece Albert Sabin””
Albert Sabin fu sicuramente un uomo importantissimo, fondamentale nel campo della medicina. Seppur poco conosciuto, è a lui che si deve il vaccino della poliomielite, spaventosa malattia che tolse la vita a milioni di bambini.
Sabin era ebreo, e per questo motivo, nel corso della sua vita, fu numerose volta vittima di discriminazioni: non a caso, gli americani inizialmente rifiutarono di utilizzare il suo vaccino, non per la validità, ma proprio per la religione di quest’uomo. Durante la guerra, sempre per questo motivo, dei soldati tedeschi uccisero a sangue freddo le sue piccole nipotine. Ma lui, nonostante tutto, non riuscì mai a provare odio, o sete di vendetta. Sabin fu sempre pronto a donare, senza chiedere niente in cambio. Quando il suo vaccino per la poliomielite fu finalmente accettato, salvò la vita a numerosi bambini in tutto il mondo. E ciò rappresentò per lui una grande vittoria. Inoltre, decise di non brevettare il vaccino, proprio per renderlo accessibile a tutti: e questo è sicuramente un gesto ammirabile, qualcosa che non tutti avrebbero fatto al suo posto.
Sabin in sintesi ci dà un grande insegnamento: amare. Amare nonostante gli altri ci diano odio. Amare, anche se alcune volte, può risultare difficile. Amare, amare e amare. Perchè fare del bene, non può altro che farci sentire bene. E credo che sia una delle sensazioni migliori che si possa provare. Non possiamo far altro che imparare da quest’uomo, iniziare così a riflettere sulle nostre azioni ed essere sempre disponibili, con tutti. Proprio come Gesù ci ha sempre insegnato: ama il prossimo tuo come te stesso.
Nel 2020 il mondo intero si è trovato ad affrontare una grande epidemia mondiale, che ha causato tante problematiche di ogni tipo. Come tanti anni fa la scienza non smette mai di stupirci. Grazie ad essa, oggi stiamo ricevendo i primi vaccini per combattere la malattia da covid-19; anche se molte persone non sono del tutto convinte. Nel XIX secolo, il mondo si trovò nella stessa situazione che oggi stiamo affrontando. In questo periodo il mondo fu colpito da una malattia molto pericolosa: la poliomielite, che provocava: febbre, paralisi e persino la morte. Ma sapete chi ha salvato il mondo? IL VACCINO. Alber Sabin nasce nel 1906. Sabin si appassiona alla microbiologia grazie al libro “ I cacciatori di microbi”. Nel 1931 si laurea e, nel 1946, inizia subito a lavorare nel campo delle malattie infettive. Fu proprio lui a creare la cura per questa malattia. Sabin si occupò di questa ricerca, grazie all’annuncio del presidente americano Roosvelt, che nel 1938, rimasto paralizzato, con un appello sui giornali, decise di creare una campagna per raccogliere fondi per la ricerca del vaccino. Nel 1939, anno della Seconda Guerra Mondiale, Sabin annunciò la sua prima scoperta sul virus poliomielitico. Finalmente nel 1953, dopo lunghi esperimenti , sviluppò finalmente un vaccino in modo da riuscire a bloccarne i sintomi. Iniziò così a testarlo…ebbe grandi successi. Oggi la scienza ha fatto grandi passi avanti, ed è in grado di fare ricerche impiegando molto meno tempo, e soprattutto lo fa senza discriminazione, perché all’inizio il vaccino di Sabin non venne ritenuto affidabile ,a causa della sua religione: quella ebraica. Dopo un anno è stato finalmente trovato un vaccino per la malattia da COVID-19. Con la speranza che questo 2021 possa portare molta più serenità e che tutto questo finisca al più presto.
Russo Giuseppina 2Cc
Albert Bruce Sabin è stato un medico e virologo polacco statunitense, famoso per aver sviluppato il vaccino contro la poliomielite.
Sabin non brevettò la sua invenzione, rinunciò infatti allo sfruttamento commerciale da parte delle industrie farmaceutiche, così fece in modo che il vaccino avesse una più vasta diffusione, egli affermò infatti :
“Tanti insistevano che brevettassi il vaccino, ma non ho voluto. È il mio regalo a tutti i bambini del mondo.” Savin non guadagnò nemmeno un dollaro, ma ricevette qualcosa di più grande l’amore. Fu molto apprezzato per questo gesto di grande umanità che salvò la vita di milioni di persone.
Il gesto di Savin lascia intuire la sua generosità e la persona meravigliosa che era, egli rinunciò al denaro per salvare delle vite, ad oggi pochi farebbero un gesto simile, un gesto d’amore per il bene dell’umanità.
Oggi si riduce tutto al denaro, il nucleo e il centro di ogni cosa, dando poca importanza a ciò che conta davvero nella vita, gli affetti, l’amore. Il denaro ci consente di vivere una vita agiata, ma non sempre felice ; si può vivere una vita di sfarzi, ma cosa ci resta se non fossimo circondati dall’ amore?
Fare del bene ci rende vivi, donare il nostro amore a qualcuno ci rende felici, senza le persone che amiamo non saremmo gli stessi.
Sabin decise di rinunciare al denaro che gli avrebbe sicuramente garantito una vita sfarzosa, per ricevere qualcosa di più grande la gratitudine delle persone, la gratitudine del mondo, io credo che questo sia qualcosa di non paragonabile al denaro, il denaro finisce, ma l’amore e la stima delle persone che sono stati salvati non finirà mai.
Russo Giuseppina 2Cc
Albert Bruce Sabin è stato un medico e virologo polacco statunitense, famoso per aver sviluppato il vaccino contro la poliomielite.
Sabin non brevettò la sua invenzione, rinunciò infatti allo sfruttamento commerciale da parte delle industrie farmaceutiche, così fece in modo che il vaccino avesse una più vasta diffusione, egli affermò infatti :
“Tanti insistevano che brevettassi il vaccino, ma non ho voluto. È il mio regalo a tutti i bambini del mondo.” Savin non guadagnò nemmeno un dollaro, ma ricevette qualcosa di più grande l’amore. Fu molto apprezzato per questo gesto di grande umanità che salvò la vita di milioni di persone.
Il gesto di Savin lascia intuire la sua generosità e la persona meravigliosa che era, egli rinunciò al denaro per salvare delle vite, ad oggi pochi farebbero un gesto simile, un gesto d’amore per il bene dell’umanità.
Oggi si riduce tutto al denaro, il nucleo e il centro di ogni cosa, dando poca importanza a ciò che conta davvero nella vita, gli affetti, l’amore. Il denaro ci consente di vivere una vita agiata, ma non sempre felice ; si può vivere una vita di sfarzi, ma cosa ci resta se non fossimo circondati dall’ amore?
Fare del bene ci rende vivi, donare il nostro amore a qualcuno ci rende felici, senza le persone che amiamo non saremmo gli stessi.
Sabin decise di rinunciare al denaro che gli avrebbe sicuramente garantito una vita sfarzosa, per ricevere qualcosa di più grande la gratitudine delle persone, la gratitudine del mondo, io credo che questo sia qualcosa di non paragonabile al denaro, il denaro finisce, ma l’amore e la stima delle persone che sono stati salvati non finirà mai.
VALENTINA SANTONICOLA 2CC
RIFLESSIONE: ALBERT SABIN
Albert Bruce Sabin, nato Abram Saperstein 26 agosto, è stato un medico e virologo polacco naturalizzato statunitense, famoso per aver sviluppato il più diffuso vaccino contro la poliomielite.
Nel 1931 concluse gli studi conseguendo la laurea in medicina: andò a lavorare presso l’università di Cincinnati, in Ohio, dove sarebbe rimasto 30 anni; dal 1946 venne nominato come capo della ricerca pediatrica. Qui, in qualità di assistente del dottor William Hallock Park (celebre per i suoi studi sul vaccino per la difterite), sviluppò ulteriormente il suo interesse per la ricerca medica, in modo particolare nel campo delle malattie infettive. Park divenne mentore del giovane e promettente Sabin, e gli trovò pure una borsa di studio quando il parente dentista si rifiutò di continuare a pagargli gli studi.
I suoi studi sulle malattie infettive dell’infanzia lo portarono a fare ricerche su quelle provocate da virus e in particolare sulla poliomielite (o “polio”), che a quei tempi mieteva migliaia di vittime, in particolare su bambini a partire dal secondo anno di vita. La scelta di dedicarsi a questa patologia è comunque da attribuirsi al dottor Park, che, in seguito a un’epidemia di poliomielite a New York, convinse il suo giovane microbiologo a riprendere le ricerche su quella malattia.
La poliomielite, una volta detta “paralisi infantile”, o più comunemente “polio”, è una malattia virale acuta, altamente contagiosa, con manifestazioni diverse, le più gravi di tipo neurologico irreversibile. Si poteva manifestare in vari modi, di solito il malato era preso da improvvisi attacchi di febbre, seguita dalla paralisi irrimediabile di una parte del corpo, dovuta all’attacco da parte del virus (poliovirus) delle fibre nervose del midollo spinale.
Ma anche un altro ricercatore stava lavorando sulla poliomielite, mise a punto, utilizzando virus uccisi con formalina, tre vaccini contro il morbo. L’idea del dottor Salk, diversa da quella di Sabin, era che l’organismo potesse generare gli anticorpi contro la polio anche in presenza di virus “uccisi” tramite il formolo. I vaccini erano tre perché, come era stato dimostrato in precedenza, le migliaia di ceppi noti di poliovirus erano riconducibili a tre tipi fondamentali. Era quindi necessario, affinché un eventuale vaccino fosse efficace, che esso dovesse contenere gli antigeni per tutti e tre i tipi di poliovirus. Ad alcuni bambini furono efficaci i vaccini del dottor Salk, ad altri invece furono colpiti mortalmente dalla poliomielite violenta.
La vicenda ebbe anche un breve strascico legale con il boicottaggio del vaccino Salk da parte di alcune organizzazioni di madri e la costituzione di una commissione parlamentare, in cui fu sentito lo stesso Sabin.[2] Sabin non negò mai i meriti scientifici del dottor Salk, che rispettava molto, ma la sua critica al vaccino non fu gradita dal “rivale”: quest’ultimo in seguito arriverà ad accusare Sabin di antipatriottismo.
Dopo ciò che successe, il vaccino di Sabin andò in vigore e così salvò tutti i bambini. Lui fece un’azione molto importante ovvero diede ai bambini questo vaccino GRATIS, quando poi poteva diventare l’uomo più ricco al mondo. Ma lui non interessavano i soldi, ma solo la salute dei bambini, poiché poi, secondo lui, non era giusto che solo i figli dei nobili (ricchi) dovevano essere in salute. Sabin ha avuto davvero un cuore d’oro.