13 gennaio 2021

Fecondità nell’infertilità

L'olio di nardo

Quante coppie pur non avendo figli, vivono la fecondità anche nell’infertilità. La prof.ssa Brambilla ci invita a riflettere sulle profonde motivazioni che muovono l’adozione di un figlio.


*Giorgia Brambilla, sposata, tre figli, è Docente ordinario presso l’Ateneo Pontificio “Regina Apostolorum” (APRA) e incaricato presso la Pontificia Università Lateranense, già Professore invitato all’Università “Sapienza” e Cultore della materia all’Università di Roma “Tor Vergata”. Ha conseguito il Dottorato in Bioetica, la Licenza in Teologia con specializzazione in Morale sessuale e famigliare, la Laurea in Scienze Religiose e la Laurea in Ostetricia. All’APRA svolge corsi di Teologia morale e di Bioetica da più di dieci anni, coordina il Corso di Laurea specialistica in Scienze Religiose (biennio pedagogico-didattico), è Consigliere dell’Istituto “Scienza e Fede” e Reviewer della rivista “Studia Bioethica”.

Collabora nell’ambito della formazione con varie associazioni cattoliche e prolife, svolgendo conferenze in tutta Italia. Scrive articoli di carattere bioetico per blog e riviste e cura le rubriche radio “Diario di Bioetica” (radioromalibera.org), “Preferisco il Paradiso: rubrica di Teologia morale” e “Il Telescopio. Lettura guidata di Fulton J. Sheen” (radiobuonconsiglio.it).

Tra i suoi lavori di ricerca più importanti: il manuale Sessualità, gender ed educazione (Edizioni Scientifiche Italiane, 2015), che è stato tradotto in inglese e in coreano, la monografia Uova d’oro. L’eugenetica, il grande affare della salute riproduttiva e la nuova bioschiavitù femminile (Editori Riuniti University Press, 2016), che è stato catalogato nella Biblioteca del Congresso di Washington e il recente Riscoprire la Bioetica: dai fatti ai fondamenti. Capire, formarsi, insegnare (Rubbettino, 2020).




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