27 novembre 2020
27 Novembre 2020
I miracoli che siamo chiamati a compiere
di Giovanna Abbagnara
Grandi sofferenze nella vita dei santi sono il terreno fertile dove Dio misteriosamente chiama e desidera comunicare i suoi progetti. È avvenuto così anche per Caterina Labouré, nona di undici figli, che all’età di nove anni assistette alla morte della mamma, consumata dal peso delle fatiche della fattoria dove viveva e dalle 17 gravidanze. Un dolore che Caterina trasformerà in amore verso La Vergine Santa che scelse da quel momento come madre. Dopo che la sorella maggiore entrò in convento a Parigi, presso le Figlie della Carità, Caterina e sua sorella Tonine presero il suo posto nell’aiutare il padre ad occuparsi dei fratellini e della fattoria. Il lavoro impegnativo non le impediva di vivere la sua fede e ritagliarsi momenti di preghiera e di carità.
Intanto il suo desiderio di entrare in convento si faceva sempre più forte. Inizialmente ebbe qualche problema a seguire la sua vocazione religiosa, soprattutto a causa della contrarietà del padre che cercò in tutti i modi di convincerla a desistere dal suo intento. Ma alla fine riuscì ad entrare nell’ordine delle Figlie della Carità, fondato da San Vincenzo de’ Paoli. Quando era ancora una semplice novizia, Caterina ricevette molte grazie: vide il volto di Gesù e le apparve per ben tre volte la Santa Vergine. Le pagine che lei stessa scrive in obbedienza al suo padre spirituale, raccontando di queste apparizioni sono commoventi. Vale la pena leggere questi frammenti di cielo per rendersi conto a quali grandezze Dio partecipa i suoi figli.
La prima apparizione avvenne nella notte fra il 18 e il 19 luglio 1830. Un angelo condusse Caterina nella chiesa del convento e qui le apparve la Madonna, che rimase seduta per due ore sulla poltrona abitualmente usata dal padre superiore. Tre le altre cose, scrive Caterina: “La Madonna mi spiegò come dovevo comportarmi col mio direttore e parecchie cose che non debbo dire. Mi insegnò il modo di regolarmi nelle mie pene e mostrandomi con la sinistra i piedi dell’altare, mi disse di andarmi a gettare ai piedi dell’altare ad espandervi il mio cuore, aggiungendo che là avrei ricevuto tutti i conforti di cui ho bisogno”.
La seconda apparizione ebbe luogo nel settembre successivo e la terza, la più importante, il 27 novembre. Suor Caterina era in chiesa e stava meditando quando le apparve la Vergine vestita di bianco. Caterina descrive così l’incontro: “Mentre io ero intenta a contemplarla, la Santissima Vergine abbassò gli occhi verso di me e intesi una voce che mi disse queste parole ‘Questo globo che vedete rappresenta tutto il mondo, in particolare la Francia ed ogni singola persona’… E la Vergine Santissima aggiunse ‘Sono il simbolo delle grazie che io spargo sulle persone che me le domandano’…In quel momento… ecco formarsi intorno alla Santissima Vergine un quadro piuttosto ovale, sul quale in alto, a modo di semicerchio dalla mano destra alla sinistra di Maria, si leggevano queste parole scritte a lettere d’oro ‘O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi’. Allora si fece sentire una voce che mi disse: ‘Fate coniare una medaglia su questo modello. Tutte le persone che la porteranno riceveranno grandi grazie, specialmente portandola al collo; le grazie saranno abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia’”. I miracoli e le grazie che questa medaglia suscitò sono tantissimi e i più curiosi possono documentarsi facilmente attraverso libri o ricerche sul web.
Quello che mi interessa sottolineare in questo giorno dedicato alla festa della medaglia miracolosa, è che i misteri di Dio si rivelano nella vita dei piccoli e degli umili. Di chi cerca con cuore sincero la volontà di Dio. “Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli” (Lc 10,21). Caterina in fondo era una povera novizia, analfabeta fino all’età di 16 anni ma aveva un carattere forte e volitivo, audace pur restando umile. È un tratto comune a quello di Bernardette Soubirous o dei tre pastorelli di Fatima. Anche in quelle occasioni la Vergine privilegia i piccoli e le sofferenze e i dolori che dovranno attraversare proprio in ragione delle stesse Apparizioni saranno molto faticosi e umilianti. È altrettanto importante sottolineare che queste grazie avvengono nella preghiera, in quel colloquio fiducioso e fedele in cui l’anima, a tu per tu con Dio, si dispone ad accogliere la voce di Dio. È nel cuore dell’uomo che avvengono i più grandi miracoli. Quando si lascia a Dio la possibilità di parlare e quando, non senza difficoltà, l’uomo si dispone ad ascoltare e ad agire di conseguenza.
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