EllaOne

EllaOne senza prescrizione medica, cosa c’è dietro?

pillola

di Chiara Chiessi, Universitari per la Vita

Contraccettivi di emergenza venduti anche alle minorenni, senza prescrizione medica né controllo dei genitori. Ma a ben guardare l’emergenza qui è un’altra: assenza di dialogo genitori-figli, deresponsabilizzazione dell’uomo, solitudine della donna. Quello che spacciamo per progresso scientifico si traduce sempre più in regresso umano.

L’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco, lo scorso 8 ottobre ha stabilito che non ci sarà più l’obbligo della prescrizione medica per fornire alle minorenni l’Ulipistral acetato (EllaOne), la cosiddetta pillola dei 5 giorni dopo. Questa pillola, a seconda del giorno della sua assunzione, può essere anticoncezionale o antinidatorio cioè impedirebbe, in caso di concepimento, l’annidamento nell’utero del bambino provocando un aborto precoce: una ragazzina di 15 anni, per esempio, ne potrebbe prendere una a settimana senza alcun controllo da parte del medico curante.

Ecco le parole agghiaccianti del Direttore dell’Aifa:”…Questo è, a mio avviso, uno strumento etico in quanto consente di evitare i momenti critici che di solito sono a carico solo delle ragazze”. È da notare che la pillola EllaOne dal 2017 è nella lista dei farmaci essenziali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e rientra nei cosiddetti “contraccettivi d’emergenza”.

Secondo la Relazione ministeriale sulla Legge 194, nel 2018 si sono vendute 573.100 confezioni di EllaOne e di Norlevo, la pillola del giorno dopo, già liberalizzata da tempo: dati che fanno riflettere sull’enorme business che ruota intorno a questi farmaci.

L’aver permesso l’assunzione della pillola EllaOne senza ricetta alle minorenni evidenzia anche quanto oggi sia in crisi il rapporto genitori-figli perché queste ragazze non chiederanno consiglio o aiuto ai genitori ma “risolveranno il problema” andando a comprare la pillola in farmacia. Non andranno neppure dal medico di famiglia mettendo a rischio la propria salute in quanto la pillola, oltre al rischio di gravi effetti collaterali, può causare danni a livello epatico. Non dobbiamo dimenticare che lo scorso agosto il Ministero della Salute aveva decretato che la pillola abortiva RU – 486 poteva essere somministrata in regime ambulatoriale anche nei consultori, senza obbligo di ricovero, a donne incinte fino a 9 settimane.

Questa è una pessima decisione che va contro il sacro rispetto della vita ed è evidente che così si vuole banalizzare il rapporto uomo-donna a solo sesso e niente amore e lasciare le ragazze sole in un momento così delicato spingendo gli uomini ad avere sempre meno responsabilità verso le donne e ancora di più verso i loro bambini che portano in grembo.




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