Scuola

Nonostante tutto è sempre Gesù il protagonista incontrastato…

Croce

di Elisabetta Cafaro

“Come facciamo a sconfiggere questo virus?” a domandarlo è Myriam, una mia alunna. A chi? Direttamente a Gesù in una intervista immaginaria. 

Buste della spesa, chiavi di casa che non si trovano mai, mascherina che impedisce un respiro regolare e naturale: eccoci nelle pagine, se così le possiamo chiamare, di questa “nuova vita” dettata da questo virus. Cammino assorta nei miei pensieri e mentalmente prego per i miei tanti amici e alunni risultati positivi al Covid.

Una voce squillante mi riporta alla realtà. “Salve prof!” è la mamma di una mia alunna. È sempre un piacere fermarsi un momento a interloquire con qualcuno per condividere gioie e ansie, specialmente in questo periodo in cui viviamo praticamente collegati a un computer. Siamo nati per vivere in relazione e nella relazione ci riconosciamo persone creata a immagine di Dio.

La mamma in questione avrà circa la mia età, quindi non è proprio giovanissima. Con un grande sorriso, che riesco solo a immaginare e mantenendo la distanza imposta dal decreto ministeriale, mi fa notare che se un virus del genere fosse sopraggiunto quando noi eravamo ragazze, non sarebbe stata possibile una scuola virtuale. Sorrido a tale affermazione. È proprio vero anche nelle situazioni più difficili noi donne sappiamo sempre trovare un fondo di positività. Nel salutarmi, poi mi ricorda, che dobbiamo affidarci a Gesù per superare questo difficile momento.

Finalmente a casa e senza mascherina, baciata da un raggio di sole, che a novembre inoltrato sembra proprio un dono del cielo mi ritrovo nel mio salotto, in compagnia della mia gattina Lucy e del cane Jack. Di fronte al mio computer sono pronta ad accogliere attraverso la webcam sul portale Jesuit, i miei alunni. Eccoli comparire sullo schermo. Faccio l’appello. La tecnologia crea stupore ed emozioni, ma io cerco altro, mi sembra di sentire i loro cuori e desidero oltrepassare il freddo schermo che ci separa e ci impedisce di creare quel qualcosa di più che manca. Il virtuale non può sostituire il reale.

Riconosco però che la didattica a distanza ci permette di portare avanti, seppur tra mille difficoltà, l’anno scolastico e soprattutto di mantenere vivo il rapporto tra noi insegnanti e i nostri ragazzi. Essa rappresenta un passo importante, in questo periodo di solitudine forzata e di malessere generalizzato. L’elevata partecipazione alle lezioni online, per quanto difficoltosa e spesso iniqua, evidenzia la voglia di stare insieme sia nostra che degli studenti.

Quest’anno la mia materia si è arricchita con delle ore di educazione civica che vengono valutate con un voto numerico che fa media a differenza del voto di religione. Quindi il dialogo e il dibattito con i giovani dovrebbe essere diventato per certi versi ancora più interessante.

Ma, meraviglia delle meraviglie, la Costituzione, gli articoli, i totalitarismi, l’agenda 2030 e il voto numerico… non hanno fascino e non creano entusiasmi vivi e veri come la figura di Gesù. È Lui, come sempre, il protagonista incontrastato. Le numerose lettere, i video e le “interviste” che ho ricevuto lo confermano. 

Vi invito a leggere quello che scrive Myriam, una mia giovanissima allieva del secondo anno di Liceo classico, in questa sua immaginaria intervista a Gesù mentre con affetto dal mio blog vi saluto.

                                                                                                                                            “Myriam: Ciao Gesù

Gesù: Ciao Myriam, so che vuoi farmi delle domande. Ti ascolto.

Myriam: Sì. Innanzitutto vorrei sapere il motivo per cui si soffre e perché mi sento sola quando mi succede.

Gesù: Sai, Myriam, la sofferenza fa parte della vita ed anch’io l’ho subita ma non mi è pesata perché ho sofferto per il vostro amore. Abbi fede, sempre, perché io sono con te in qualsiasi momento. Mi addosso il tuo dolore e soffro con te. Pensa che io sono venuto tra voi per riempire i vostri momenti bui con la mia presenza. Io sono sempre con te e fin quando ci sono io non sei sola.

Myriam: Mi hai davvero rassicurato, ti ringrazio. Ma adesso dimmi cosa pensi del comportamento degli uomini.

Gesù: Ho cercato di insegnare la giusta via da seguire ma non tutti l’hanno fatto. L’avarizia e la cattiveria talvolta sovrastano l’amore verso il prossimo e questo mi rende triste. Ma ho fiducia nel cambiamento. Prima o poi in un terreno arido crescerà un fiore.

Myriam: Bene. L’ultima domanda e poi ti lascio andare. Come facciamo a sconfiggere questo virus?

G: La fede è l’unica soluzione. Vedrai che tutto si risolverà. Nel frattempo ama il prossimo e aiuta coloro che ne hanno bisogno”.




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