Diventare genitore

I vostri figli passano tante ore davanti al piccolo schermo? Cari genitori, ricordate che tra la tv e loro ci siete sempre voi…

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Non abbiamo il potere di cambiare i palinsesti o di imporre un ordine valoriale a quello che viene trasmesso. Ma non possiamo rassegnarci e non dobbiamo ammainare la bandiera soprattutto ora che i nostri ragazzi passano molto tempo in compagnia della televisione o di suoi equivalenti digitali. Cosa possiamo fare allora?

In questo tempo di crisi, con tante incertezze e molto tempo da impegnare, la tecnologia digitale è diventata più indispensabile e la televisione è sempre più spesso una compagna di viaggio impareggiabile. Sono tante le famiglie che proprio per favorire il tempo da trascorrere in casa hanno attivato abbonamenti online a piattaforme specializzate nella diffusione di film e serie tv. Tra i genitori torna la paura, mai sopita, dei rischi nascosti nella divulgazione di prodotti cinematografici a buon mercato, fatti di violenza, scene fin troppo esplicite e compagnia cantante. Cari genitori, tra la televisione e i vostri figli ci siete sempre voi ed io sono fiduciosa nell’educazione e nella buona prassi domestica. Mi spiego meglio.

Purtroppo non abbiamo il potere di cambiare i palinsesti o di imporre un ordine valoriale a quello che viene trasmesso in televisione e meno che mai quando parliamo di piattaforme come Netflix. Sky ecc. Ma non possiamo rassegnarci e non dobbiamo ammainare la bandiera. E allora cosa possiamo fare? 

Anzitutto chiariamo l’obiettivo. Il genitore ha il compito di aiutare il figlio a fare scelte di senso, che abbiano una ragione d’essere. E questo vale anche per i programmi da vedere. Il messaggio deve essere non accontentarsi della prima proposta mediatica o di quella più pubblicizzata, ma scegliere il film giusto. Con i figli piccoli è necessario filtrare le cose che vedono. Finché possiamo orientare la scelta è preferibile aiutare i piccoli a sviluppare il buono e il bello che c’è in loro, proponendo film, cartoni in cui c’è un chiaro riferimento etico. Attenti ai programmi definiti per bambini, anche i cartoni animati vanno scelti, non tutti sono innocui. E attenti anche ai giocattoli che offriamo ai nostri figli. La scorsa settimana, mentre aspettavo mia figlia all’uscita del catechismo, mi è capitato di osservare una mamma giocare con il proprio figlio di 4 anni. Gli puntava la pistola giocattolo fingendo di sparargli. È una scena forte. Io preferisco fare altri gesti anche se solo per gioco!

Con i figli adolescenti e giovani, invece, occorre parlare di quello che si è visto o si intende vedere, dei palinsesti, dell’ultima produzione cinematografica o televisiva. Sarà questo un modo per stimolare la coscienza critica dei figli. Questo permetterà loro di imparare a riflettere e a scegliere contenuti di qualità. 

Leggi anche: Cerchi un modo per orientarti nel mondo delle serie Tv? Da Aiart nasce “Orientaserie” per scegliere cosa quali serie Tv vedere in famiglia…

Nel corso del dialogo poi il genitore non si deve limitare ad esprimere la propria opinione, ma deve saper offrire ai figli dei criteri interpretativi e valutativi in ragione dell’autorevolezza che gli compete, altrimenti il figlio concluderà il dialogo dicendo: “Va bene ho capito, a me piace e a te no. Tu sei di un’altra generazione!”. E invece, l’intervento educativo deve offrire ai figli criteri e ragioni tali da permettere loro di comprendere la bontà del divieto o la scelta di contenuti che esaltano l’umanità, fino a farle diventare loro decisioni. Questo è il lavoro educativo! 

In una delle mie trasmissioni su Radio Maria, un giovane di 29 anni raccontava che per circa 9 anni ogni giorno per 4/5 ore visionava scene hard. Era rimasto vittima della pornografia, fino a cadere in uno stato di prostrazione umana. Grazie a Dio nel baratro più profondo ha trovato la luce ed ora è riemerso. 

Ecco la ragione dell’intervento educativo: favorire un processo di evoluzione e di conversione. L’ambiente domestico è sempre complice della formazione permanente che offriamo ai figli. La casa in cui i figli possono trovare il confronto con i genitori, rappresenterà per loro il luogo in cui sentirsi al sicuro e accompagnati a interpretare il mondo, anche quello dei media.

C’è da dire anche che oggi per orientarvi nel mondo della televisione ci sono alcuni programmi ad hoc che aiutano genitori e figli a scegliere il prodotto più consono per età e valori. La prima che potrei suggerirvi è Orientaserie ma ve ne sono molte altre. Qui potete comprendere bene non solo la trama di ciò che vi accingente a guardare ma anche la qualità del prodotto. Basta solo un po’ di impegno tutto il resto lo fa l’amore di un genitore.




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Giovanna Pauciulo

Sposa e madre di tre figli, insieme al marito Giuseppe è referente della Pastorale Familiare per la Campania, ha conseguito il Master in Scienze del Matrimonio e della Famiglia presso il Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II. Conduce su Radio Maria la trasmissione “Diventare genitori. Crescere assieme ai figli”. Collabora con Punto Famiglia su temi riguardanti la genitorialità e l’educazione alla fede dei figli. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018).

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