Educazione digitale Disinformazione online: possiamo farci qualcosa? Autore articolo Di PUNTO FAMIGLIA Data dell'articolo 29 Ottobre 2020 Nessun commento su Disinformazione online: possiamo farci qualcosa? di Stefania Garassini, giornalista, docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore, presidente Aiart Milano Le fake news si diffondono online molto più facilmente delle informazioni vere. Perché? Semplice, si tratta di notizie costruite ad arte per indurci ad abbassare la guardia. Una strategia per difenderci c’è? Assolutamente sì. Come riconoscere un’informazione falsa online? Forse crediamo di saperlo già molto bene, o forse abbiamo rinunciato a provarci, scoraggiati dalla quantità crescente di falsità e teorie del complotto che intasano il Web e che, in questi tempi di pandemia, sembrano moltiplicarsi a dismisura. In entrambi i casi vale la pena riprendere in mano quelle strategie che ci consentono di navigare in Rete con qualche garanzia in più e di non imbatterci in palesi manipolazioni e, soprattutto, ci permettono di non diventare noi a nostra volta diffusori di falsità. Lo scenario in cui ci troviamo obiettivamente non è facile. È vero che la disinformazione è sempre esistita, ma soltanto con l’avvento di Internet e dei social media si è trasformata in un vero e proprio business, basato sull’evidenza che, secondo diverse ricerche, le fake news si diffondono online molto più facilmente delle informazioni vere. Perché? Semplice, si tratta di notizie costruite ad arte per colpirci e coinvolgerci, e indurci quindi ad abbassare la guardia e a non esercitare a pieno la nostra capacità di valutazione. La prima strategia che dovremmo adottare è proprio quella di fermarci un momento quando ci troviamo a leggere o a vedere qualcosa che suscita in noi forte emozione, che si tratti di paura, rabbia, indignazione, disgusto o gioia. Impegniamoci per considerare con attenzione e non condividere immediatamente, facciamo qualche controllo in più, perché, “se una cosa è troppo bella per essere vera, molto spesso non lo è”. Già, ma come si fa a verificare? Occorre analizzare il sito da cui proviene quella notizia. Quindi se a noi quell’informazione è arrivata attraverso un social media, come Facebook o Twitter, dobbiamo risalire al sito da cui proviene. Controlliamo l’indirizzo web che compare nella barra in alto, molto spesso i siti di fake news riproducono testate famose, con un piccolo errore nel titolo (un esempio è ilfattoquotidaino.it, noto sito di bufale). Leggi anche: Qual è l’età giusta per lo smartphone? Non lasciamoci ingannare da una veste grafica sofisticata o da nomi altisonanti come Istituto o Movimento o dal suffisso .org, che sembrerebbe appartenere soltanto ad autorevoli organizzazioni, ma in realtà è un dominio come un altro che chiunque può tranquillamente acquistare. Cerchiamo di capire chi c’è dietro quel sito. Per farlo potrebbe essere necessario esercitare il cosiddetto “pensiero laterale”, ovvero prima di lasciarci risucchiare in uno specifico sito, controlliamo altre fonti, vediamo chi ne parla e come. Se abbiamo fatto una ricerca su Google non clicchiamo acriticamente sul primo risultato dell’elenco, ma guardiamo quello che c’è intorno, impariamo a leggere i brevi testi (in gergo snippet) che descrivono i contenuti di un sito per decidere se vale la pena aprire quel link. Individuiamo una serie di fonti che riteniamo affidabili e alle quali possiamo ricorrere per verificare quando siamo in dubbio. Potrebbe trattarsi ad esempio dei siti di quotidiani nazionali, o di blog e canali Youtube tenuti da personaggi autorevoli in un certo ambito, senza dimenticare i siti specializzati nello smascherare le bufale, come https://www.bufale.net/ o https://www.butac.it/, o specifico sul coronavirus, il servizio del Ministero della Salute che offre un catalogo completo delle false informazioni circolate in questi mesi. Questi piccoli accorgimenti ci aiuteranno a esercitare il nostro senso critico online e ad aiutare altri a farlo. Potremmo ad esempio parlare dell’argomento con i nostri figli, chiedere loro come fanno a stabilire se un’informazione è vera, se gli è mai capitato di essere ingannati e se c’è qualche profilo o sito che giudicano degno di fiducia. Potrà essere l’occasione per un utile scambio di consigli e suggerimenti. Sul tema della disinformazione online sono ancora tante le cose da dire. Nel prossimo appuntamento affronteremo altri aspetti per mettere a punto una strategia di difesa che ci permetta una navigazione sicura e soprattutto vera. Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag Educazione digitale, Fake News ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: “Volevo essere pura, ma non ci riuscivo per insicurezza. Poi accadde qualcosa…” Carlo Acutis e Piergiorgio Frassati: ecco le date della loro canonizzazione Causa di canonizzazione per Carlo Casini? Per Paola Binetti sarebbe segno di speranza “Papà per scelta”: quando il sentimentalismo non lascia posto a un dibattito vero Il compleanno di vostro figlio, una tappa del viaggio della vita Chi è causa del suo mal pianga se stesso? La Vigna di Rachele non la pensa così… Ero ateo, sono sacerdote: mia madre pregava che trovassi la felicità “Prof, perché va a Messa, se insegna scienze?”. Io rispondo con la storia di Enrico Medi Quando c’è vera intimità? Quando vi donate davvero l’uno all’altra! Coinvolgere i figli nel bene: la nostra esperienza come famiglia in Caritas Cambia impostazioni cookie Close GDPR Cookie Settings Panoramica privacy Cookie strettamente necessari Cookie funzionali (player di Youtube e Spotify) Powered by GDPR Cookie Compliance Panoramica privacy Questo sito web utilizza i cookie per offrirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie vengono memorizzate nel tuo browser e svolgono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito web trovi più interessanti e utili. Per ulteriori informazioni sui cookie utilizzati su questo sito leggi L'INFORMATIVA COOKIE Cookie strettamente necessari I cookie strettamente necessari dovrebbero essere sempre attivati per poter salvare le tue preferenze per le impostazioni dei cookie. Abilita o Disabilita i Cookie Se disabiliti questo cookie, non saremo in grado di salvare le tue preferenze. Ciò significa che ogni volta che visiti questo sito web dovrai abilitare o disabilitare nuovamente i cookie. Cookie funzionali (player di Youtube e Spotify) Questo sito Web utilizza i seguenti cookie aggiuntivi: (Elenca i cookie che stai utilizzando sul sito web qui.) Abilita o Disabilita i Cookie Attiva i cookie strettamente necessari così da poter salvare le tue preferenze!