28 settembre 2020

28 Settembre 2020

Scusate se sono cattolica!

28 settembre 2020

Il 28 settembre è la Giornata mondiale dell’aborto sicuro, gratuito e libero. Celebrato per la prima volta come giornata di azione per la depenalizzazione dell’aborto in America Latina e i Caraibi nel 1990 da parte della Campaña 28 Septiembre, nel 2011, il Women’s Global Network for Reproductive Rights (WGNRR, Rete mondiale delle donne per i diritti riproduttivi) dichiarò il 28 settembre come giornata internazionale.

Le manifestazioni di quest’anno vengono accompagnate però da un’ombra – per mettersi nei panni dei fautori – o meglio da una luce per chi desidera tutelare, difendere e proteggere la vita nel grembo materno e le donne.

Il 26 settembre Donald Trump ha annunciato ufficialmente che proporrà la giudice Amy Coney Barrett come nuovo membro della Corte Suprema per sostituire la giurista Ruth Bader Ginsburg, deceduta da pochi giorni.

Chi è Coney Barrett? Una moglie e una madre di 48 anni, nata a New Orleans, in Louisiana. Suo padre era un avvocato, sua madre faceva la casalinga. A ventuno anni sposò Jesse Barrett.  Vivono a South Bend, in Indiana, e hanno sette figli: due di loro sono stati adottati e hanno origini haitiane, mentre il più giovane ha la sindrome di Down. Ha dedicato buona parte della sua vita alla carriera accademica, tra il 1998 e il 1999 ha lavorato come collaboratrice per il giudice della Corte Suprema Antonin Scalia, morto nel 2016 e nel 2017 l’amministrazione Trump la nominò giudice della Corte di Appello che ha giurisdizione su Illinois, Indiana e Wisconsin.

Fino a qui siamo di fronte ad una donna certamente brava, in gamba, preparata, coraggiosa. Ai giornali è piaciuto sottolineare un aspetto che anche io reputo fondamentale nella sua vita ma che è stato presentato in senso dispregiativo. Riprendo solo qualche titolo della stampa libera e democratica del nostro Paese.

Il Sole24ore: “Molto cattolica, appartiene ad un’oscura associazione religiosa, People of Praise”. Corriere della sera: “Cattolica di ferro, subito i test su elezioni e aborto”. Repubblica: “Trump, scelta Suprema. La supercattolica Amy nuovo giudice della Corte”. Potrei continuare ma mi fermo qui avendo citato tre dei quotidiani più letti in Italia. Ora niente di nuovo sotto questo sole, non mi aspetto di certo il tappeto rosso per questa scelta di Trump da parte della stampa italiana. Vorrei però fare un piccolo appunto sugli aggettivi utilizzati dai colleghi che sono la spia di un modo di pensare, agire e riportare le notizie, decisamente errato.

Cosa significa: “molto cattolica”; “cattolica di ferro”; “ultra-cattolica”; “supercattolica”? Che esistono persone, politici, giornalisti, preti “poco cattolici”; “cattolici di plastica”; “ipocattolici”? Come dire “molto uomo” e “molto donna”? Che significa? Una persona o è cattolica o non lo è. La fede fa parte dell’identità di una persona non è un optional da tirare fuori al momento opportuno. Nel 2017 Coney Barrett si fece notare durante il suo processo di conferma al Senato, quando rispose piuttosto fermamente a una domanda della senatrice Democratica Dianne Feinstein sulle eventuali interferenze fra la sua fede cattolica e l’autonomia di pensiero richiesta a un giudice. Coney Barrett rivendicò l’influenza della fede nella sua vita. Mi sembra del tutto normale. Il tentativo di relegare la fede in un angolo della vita di una persona riducendola solo a qualche pia pratica devozionale che non disturbi troppo gli altri è l’obiettivo di tanti che in nome di una presunta laicità dello Stato pretende di zittire la coscienza religiosa di un popolo.

Aggiungo che contemporaneamente anche i cattolici dovrebbero essere vigilanti e uniti sui valori non negoziabili senza mai abbassare l’asticella in nome di un pluralismo che sponsorizza il relativismo morale. San Giovanni Paolo II ha più volte ribadito che quanti sono impegnati direttamente nelle rappresentanze legislative hanno il «preciso obbligo di opporsi» ad ogni legge che risulti un attentato alla vita umana. Per essi, come per ogni cattolico, vige l’impossibilità di partecipare a campagne di opinione in favore di simili leggi né ad alcuno è consentito dare ad esse il suo appoggio con il proprio voto. Non esiste dunque l’adesione parziale alla fede cattolica. Si è cattolici e basta.

Se Amy con il suo bel sorriso, una forma fisica invidiabile, 27 anni di fedeltà ad un solo uomo, 7 figli di cui 2 adottati, un figlio con la sindrome di Down, l’appartenenza ad un movimento di preghiera, l’opposizione all’aborto e all’eutanasia, dà fastidio a qualcuno, pazienza! È lo scotto da pagare per essere semplicemente cattolici. Scusate se non corrisponde alle idee di qualcuno.


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