26 settembre 2020

26 Settembre 2020

Pane e dittatura del pensiero

Non mi piace entrare nelle diatribe dei personaggi dello spettacolo, tuttavia il battibecco tra Lorella Cuccarini, celebre conduttrice televisiva e Tommaso Zorzi, concorrente del Grande Fratello Vip, merita qualche riflessione seria perché è lo specchio di un sentire comune.

I fatti. Zorzi, persona con attrazione verso lo stesso sesso, durante una chiacchierata con i coinquilini della Casa, ha espresso parole dure e scurrili verso la conduttrice Lorella Cuccarini, responsabile, a suo dire, di omofobia verso le comunità LGBT. Immediata la replica di Lorella su Instagram che vale la pena riportare:

“Solitamente non rispondo alle provocazioni, ma in questa occasione il silenzio potrebbe essere interpretato come un assenso e non posso permetterlo. Sono una persona onesta, l’ipocrisia non fa parte del mio DNA. Quando esprimo un’opinione, non è mai contro qualcuno, quindi sentire un concorrente del Grande Fratello dire che sono “contro gli omosessuali” (più una serie di insulti che faccio finta di non aver sentito) è qualcosa che mi ferisce profondamente e che non credo di meritare. La mia vita parla da sé: ho condiviso tante gioie esaltando il talento di compagni di lavoro, senza barriere di alcun tipo. Sfido chiunque ad aver mai ravvisato un comportamento irrispettoso o discriminatorio contro chiunque. Detto questo, non sono sempre allineata al “politicamente corretto”: se mi si chiede un’opinione sulle adozioni o sulla pratica dell’utero in affitto, posso pormi delle domande e non essere a favore. Questa non è e non sarà mai una dichiarazione contro la comunità LGBT e i diritti delle persone che vi appartengono e che, anzi, rispetto profondamente. È semplicemente il mio punto di vista su alcuni aspetti della vita. E lo esprimerei anche se avessi un figlio gay, che – sia chiaro – amerei profondamente come qualsiasi altro figlio. Si può non essere d’accordo su tutto senza assolutamente essere omofobi. Io non ho mai “strizzato l’occhio” al pubblico omosessuale perché se lo avessi fatto, non ne avrei avuto rispetto. Sono grata immensamente a tutte le persone che mi hanno sostenuto in questi anni, ma non voglio piacere a tutti i costi. Mentendo a me stessa. Voglio che le persone mi conoscano per come sono veramente”.

I neretti sono una mia licenza. Servono a sottolineare la bellezza e la bontà di un pensiero che non ha nulla di omofobo e irrispettoso ma esprime una chiarezza di idee che purtroppo oggi non si può dire apertamente senza essere linciati e apostrofati come omofobi o cattolici retrogradi. A sostegno dello Zorzi è intervenuta un altro volto della televisione italiana Heather Parisi che in un post dal suo profilo scrive: “Se uno dice ‘se avessi 1 figlio gay lo amerei come qualsiasi altro figlio’ (ma va?) e poi è contrario a adozioni gay e matrimoni tra persone dello stesso sesso, non vuol dire che ‘non è allineato al politicamente corretto’. Vuol dire che è omofobo e pure ipocrita”. A parte la cattiveria delle donne che può raggiungere vette altissime quando è in gioco la gelosia e la competizione con un’altra donna, qui il vero problema è che nel panorama del grande dibattito pubblico non è possibile più confrontarsi su temi come l’omosessualità, l’utero in affitto o le adozioni da parte di persone con attrazione verso lo stesso sesso. Non si può dire che l’unica definizione di famiglia è quella fondata sull’unione di un uomo e una donna, definizione tra l’altro che trova la sua prima azione di difesa nella Costituzione. Non si può dire che un bambino per crescere ha bisogno di una mamma e di un papà. Non si può dire che l’utero in affitto è una delle più grandi e gravi forme di violenza nei confronti della donna e del bambino…etc. Spesso anche i cattolici hanno scelto la linea dell’accoglienza e dell’evitare certe espressioni per non urtare la sensibilità di qualcuno. Atteggiamenti e scelte che finiscono per ingigantire la confusione. Una cosa è accogliere tutti e voler bene a tutti, il rispetto per la dignità di ciascuno è al primo posto, altro è essere censurati o attaccati perché si hanno valori e idee diverse dal sentire comune.

Se non sei allineato al pensiero dominante oggi subisci la censura, gli insulti, la persecuzione, il bollino rosso di omofobo. La Cuccarini non ha paura di perdere follower. È da ammirare per il suo coraggio, per il modo elegante e distinto di esporre le sue idee in netto contrasto con quello di Zorzi e della Parisi. Sposata da 29 anni con Silvio Testi, quattro figli, Lorella non ha mai nascosto la sua fede e la sua identità cattolica. Oggi però questo sembra essere un problema. Mamma Rai a luglio scorso ha deciso che il suo tempo era finito e le ha dato il foglio di via. Non vi sembra di vedere sullo schermo della Tv pubblica solo conduttori maschi con attrazione verso lo stesso sesso? Diaco, Convertini, Baracchini. Per non parlare delle serie su Netflix, delle pubblicità e delle canzoni. Insomma, siamo nell’era del politicamente corretto che ha finito per spazzare via anche l’ultimo sussulto di democrazia. Peccato che chi subisce le manovre dei burattinai di turno sono i nostri giovani che crescono a pane e dittatura del pensiero.


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