Vita Il grido delle mamme al CAV della Mangiagalli: “Aiutatemi, vi prego” Autore articolo Di PUNTO FAMIGLIA Data dell'articolo 28 Maggio 2020 Nessun commento su Il grido delle mamme al CAV della Mangiagalli: “Aiutatemi, vi prego” Gli operatori del CAV Mangiagalli Questa mattina dal CAV della Mangiagalli la voce degli operatori: “Ci mettiamo in ascolto e offriamo il nostro aiuto. E poi, mentre si torna a casa, quella voce ci accompagna come un'eco e non ci lascia finché all'indomani quella stessa mamma richiama, contenta, perché ha scelto la Vita”. Tante mamme si affacciano quotidianamente al nostro Centro di Aiuto alla Vita. Ognuna ha una storia diversa, ma ciascuna porta con sé tristezza, dolore, preoccupazioni. “Aiutatemi, vi prego” è una richiesta spesso singhiozzata, sussurrata, eppure risuona sempre come un grido di chi in mezzo al mare cerca un’ancora a cui aggrapparsi. Ci mettiamo in ascolto e offriamo il nostro aiuto. E poi, mentre si torna a casa, quella voce ci accompagna come un’eco e non ci lascia finché all’indomani quella stessa mamma richiama, contenta, perché ha scelto la Vita. Maria non dorme la notte, è incinta, il marito non lavora da più di due mesi, non riescono a pagare l’affitto e le bollette, e gli altri due figli già adolescenti vedono nella gravidanza della loro madre un ulteriore sacrificio a cui dovranno sottoporsi, “già non ce la facciamo così, come hai potuto?” le dicono e così Maria si sente in colpa. Ranuska e suo marito, invece, da tanti anni in Italia, lavorano come domestici, lui con il sogno di aprire un take away. Risparmiano per anni e finalmente all’inizio di gennaio con fatica realizzano il loro sogno. Poi l’epidemia. Oggi sono sommersi di debiti e non hanno alcuna entrata. Non riescono più a pagare l’affitto, non hanno più risparmi e aspettano il secondo figlio… Giorgia pensava di aver trovato l’amore della sua vita in un uomo che le ha fatto credere di non poter avere figli, ma dopo un anno che si frequentavano, si è accorta di essere incinta. Lui alla notizia si è dileguato. Giorgia non lavora da due mesi, è sola, senza soldi e aspetta un bimbo. Leggi anche: “Lui vuole che abortisca, ma io l’ho già fatto e non voglio più ripetere l’esperienza” Maria, Ranuska, Giorgia hanno scelto la Vita. Il CAV Mangiagalli le accompagnerà nel loro percorso sostenendole economicamente ma anche psicologicamente, con premurosa attenzione, passo dopo passo, perché possano vivere serenamente la gravidanza ricostruendo insieme ai propri mariti un ambiente familiare solido e per chi è rimasta sola ritrovando autonomia, autostima e consapevolezza. Queste sono solo alcune delle storie di vita vera con cui ci confrontiamo quotidianamente. E se possiamo continuare a raccontarvi storie a lieto fine è soprattutto grazie a coloro che sostengono con generosità il nostro Centro di Aiuto alla Vita. Ogni contributo è prezioso! Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag Cav Mangiagalli, vita ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. 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