Scuola

Cari genitori, noi insegnanti abbiamo bisogno del vostro aiuto…

studiare

di Daniela Cristiana Galletto, suora Francescana Alcantarina

La didattica a distanza va avanti e la stanchezza si fa sentire. Ora più che mai, c’è bisogno di uno sforzo maggiore. Per sognare la Scuola del domani c’è bisogno di una più forte alleanza tra genitori e insegnanti.

Carissimi genitori, credo di interpretare un desiderio degli insegnanti impegnati ormai da quasi 2 mesi nella didattica a distanza: quello di raggiungervi tutti, con parole semplici, ma dettate dal cuore, perché sappiamo di poter trovare in voi persone capaci di continuare a sognare insieme la Scuola in cui crediamo. In questo tempo ci siamo trovati disorientati tutti: dirigenti, insegnanti, educatori, genitori, nessuno escluso. Non eravamo attrezzati per affrontare questa emergenza. E non dico soltanto per la rivoluzione digitale che più o meno tutti, volenti o nolenti, abbiamo dovuto mettere in atto. Mi riferisco piuttosto allo stravolgimento del nostro modo di lavorare.

Abbiamo imparato a sostituire il suono della campanella con la convocazione per una video lezione, ma facciamo ancora fatica a rinunciare alla presenza e alle relazioni interpersonali, perché su queste si fonda ogni esperienza di formazione e il distanziamento sociale che ci è richiesto in questi mesi è l’esatto contrario della comunità educante che vogliamo costruire per e con i vostri figli. Sappiamo bene che la realtà virtuale o tecnologica non potrà mai sostituire la realtà dei rapporti umani diretti, dei contatti ravvicinati, dell’empatia e del dialogo, ma oggi essa rappresenta un’occasione per supportare la didattica e per permettere ai nostri alunni di conoscere e migliorare se stessi, apprendere nuove conoscenze, sviluppare il proprio talento, imparare a collaborare con gli altri, a convivere, a comprendere l’importanza delle regole.

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Stiamo facendo tutti, insegnanti, genitori e ragazzi, il nostro meglio, e siamo consapevoli delle difficoltà da affrontare con coraggio, dei limiti da accogliere con pazienza e della stanchezza che comincia davvero a farsi sentire. Di questo siamo assolutamente certi: sapete quanto abbiamo a cuore i vostri figli, nostri studenti, e per questo non lasciamo nulla d’intentato per accompagnare la loro crescita culturale e umana. Chiediamo a voi genitori di pensare a noi insegnanti come a degli artigiani, professionisti che amano il proprio lavoro, abituati, come tutti, a svolgere la nostra attività guardandoci negli occhi: pensate quanto possa essere disorientante capovolgere il proprio modo di insegnare dall’oggi al domani e cercate di comprendere gli sforzi che stiamo facendo. Vi chiediamo di aiutarci a superare le difficoltà con il dialogo e la collaborazione. 

Vi chiediamo soprattutto di aiutare i vostri figli a guardare dentro questo tempo con speranza: sorreggeteci in questo delicato compito di infondere nelle nuove generazioni fiducia nella vita, che continua a esserci donata ogni giorno perché possiamo farne un capolavoro. La situazione inedita in cui ci stiamo trovando è come uno specchio posto davanti a tutti noi, che riflette quello che siamo, mostrandoci meglio i punti di forza e di debolezza. Uno specchio così ci aiuta a riflettere, a ripensare uno stile di vita diverso, a curare ancora di più i nostri comportamenti, ad affinare il nostro modo di lavorare e di vivere insieme. Ciò che ci preme, sopra ogni cosa, è far sentire ai ragazzi che la Scuola c’è e ci sarà sempre, perché ha dimostrato di sapersi reinventare con coraggio e ostinazione. Comprendiamo bene che anche il modo di studiare e di apprendere dei bambini e dei ragazzi ha subito un cambiamento significativo. Proprio per questo apprezziamo tutto il loro impegno, gli sforzi costanti e il desiderio di imparare ad imparare cose nuove, accogliendo con pazienza e benevolenza anche il loro disorientamento, la loro fatica e le loro preoccupazioni. Siamo però certi che a tutti, grandi e piccoli, è data oggi la possibilità di trasformare il tempo presente in tempo della responsabilità, cioè uno spazio, un luogo di possibilità, un tempo di attività diverse, un modo per colmare di significato il passare dei giorni.

Se riusciremo a vivere anche questa seconda fase della quarantena come un tempo per riscoprire la bellezza di conoscerci ancora meglio, in profondità, per fare le nostre scelte in un clima di rispetto e senso di responsabilità, per preparare con entusiasmo ed energia il ritorno ad una nuova normalità, allora – dopo questa esperienza – inizieremo a costruire le fondamenta per una società rinnovata, perché saremo cresciuti tutti un po’ e ci riscopriremo, forse, migliori di prima, pronti per il nuovo inizio che già ci stiamo inventando o per continuare, in modo diverso, quello che non abbiamo mai interrotto.

Cogliamo l’occasione per ringraziare di cuore tutti voi genitori, chiamati in questo tempo a spendere le vostre energie per sostenere da vicino i ragazzi: siano loro a scoprire in voi maestri di vita pazienti e capaci di investire tempo e risorse per scoprire con loro cose nuove.




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