Crisi coniugale “Scelgo ancora te”. Ritrovarsi dopo la crisi di coppia Autore articolo Di PUNTO FAMIGLIA Data dell'articolo 29 Aprile 2020 Nessun commento su “Scelgo ancora te”. Ritrovarsi dopo la crisi di coppia di Giovanni e Roberta Casaroli, di Retrouvaille Italia La crisi coniugale è la parola fine o può essere un nuovo inizio? Ogni storia d’amore può essere recuperata. È un annuncio di speranza: quando sembra ormai che tutto sia finito, tutto può risorgere. “Scelgo ancora te” si chiama così il libro che raccoglie alcune delle esperienze che abbiamo vissuto grazie al Programma Retrouvaille. Il titolo, suggestivo, è completato da un sottotitolo altrettanto prezioso. “Ritrovarsi dopo la crisi di coppia”. Questo libro nasce perché avvertiamo un dovere. Il dovere di raccontare ciò che abbiamo visto e ascoltato in questi anni e che ci ha portati ad una certezza: ogni storia d’amore può essere recuperata. È un annuncio di speranza: quando sembra ormai che tutto sia finito, tutto può risorgere. Certo i dati parlano chiaro: la situazione del matrimonio e della famiglia nella società attuale è a dir poco disastrosa. La paura di sposarsi e di sigillare il “per sempre” serpeggia tra i nostri giovani proprio perché due coppie su tre, mediamente, scelgono di interrompere il loro legame. Il fatto più grave? Purtroppo, la notizia che una coppia si separa non desta più sorpresa e preoccupazione. Nessuna coppia, nel momento in cui si promette amore e cura reciproca vorrebbe mai immaginare un divorzio o una separazione. Purtroppo, però, i dati non lasciano scampo. Cosa succede ai coniugi? Quali sono gli elementi che minano il rapporto di coppia nella società attuale? Non è affatto facile rispondere a queste domande. Se, tuttavia, riuscissimo a comprendere che il dialogo va sempre mantenuto, che la relazione di coppia va sempre custodita forse qualcosa si potrebbe migliorare. Le pagine che seguono costituiscono pezzi di vita che vogliamo mettere a vostra disposizione. Non c’è nulla di inventato. Sono la nostra esperienza. Storie di persone che hanno sperimentato il dolore, la morte e la risurrezione. Persone che si sono scelte una seconda volta. Che si sono fidate l’una dell’altra riattivando l’ascolto reciproco e la comprensione. Leggi anche: “Scelgo ancora te. Ritrovarsi dopo la crisi di coppia” L’obiettivo alla base del Programma Retrouvaille è, prima di tutto, recuperare nelle coppie un dialogo autentico che permetta loro di affrontare i problemi che le hanno portate alla situazione di crisi o di separazione e da qui avviare un’autentica riconciliazione. Le esperienze condivise desiderano solo testimoniare che è possibile ricominciare una vita a due, che non sempre tutto è perduto, che la speranza collabora con la volontà di fare nuovi passi verso il coniuge che, come noi, è deluso o ferito. Sentendosi accolti e non giudicati, coloro che vivono difficoltà riescono, a poco a poco, a riconquistare la fiducia e a credere che è possibile uscire dal tunnel. Il Programma ha un suo metodo fatto di vari “processi”: ascolto, perdono, comunicazione e dialogo. Offre “strumenti” che diventano potenti mezzi per la riconciliazione e la ricostruzione del rapporto di coppia. Certo, non è una bacchetta magica. Non sarebbe serio! È una proposta, una mano tesa a chi non vuole arrendersi, a chi non vuole cedere di fronte alle difficoltà. Vogliamo essere testimoni che il conflitto non necessariamente porta alla separazione. Anzi, proprio la crisi può essere una risorsa per nuovi passi in avanti di bellezza e di fortezza. Dato che le opinioni e i grandi ideali spesso passano attraverso l’esperienza concreta, vogliamo raccontarvi una storia. Lui si chiama Giulio e lei Anna, (nomi di fantasia). Il loro amore è iniziato alla fermata di un autobus quando erano ancora due giovani con tanti sogni per il futuro. Si sono innamorati, un amore sincero, puro che li ha condotti ad un matrimonio con grandi ideali. Volevano partire per il Senegal per vivere un’esperienza di volontariato. Ma all’indomani del matrimonio le cose lentamente cominciano a cambiare. Giulio si appassiona alla vita politica, Anna si sente sempre più sola e trascurata. Il tempo trascorso in Senegal non li aiuta, anzi finisce con approfondire le distanze tra di loro. Poi arrivano i figli, due per la precisione. Non c’è più tempo né per parlare, né per amarsi. Anna confessa a Giulio di non provare nulla nemmeno a letto e questo lo manda letteralmente in visibilio. Sentendola sempre più distante e diversa, Giulio si lascia dominare dalla rabbia che sfocia in attacchi di gelosia improvvisa o in eccessi di violenza talvolta anche fisici. Il loro amore ferito boccheggia, si trascina nel chiuso di una casa che diventa sempre più simile a un ring. Ed è qui nel pieno della crisi coniugale, che si presenta, come da manuale, l’altro uomo. Quello che dà ad Anna le attenzioni di cui ha bisogno, la freschezza e la passione di una relazione che con suo marito sembra essere definitivamente sparita. Anna intraprende una relazione extraconiugale e decide di lasciare Giulio. Va via di casa, anche se ci ritorna di fatto ogni giorno per rivedere i figli. La sua relazione con l’amante va avanti ma dentro di lei si fa spazio il senso di fallimento, un vuoto sempre più profondo, la consapevolezza di aver lasciato la via maestra. Anche per Giulio la fine del suo matrimonio è stata un’opportunità per mettere in discussione il proprio comportamento. Come succede sempre, comprendi il valore di ciò che hai solo quando non ce l’hai più. E solo ora che sua moglie è andata via per rifugiarsi tra le braccia di un altro uomo, lui comprende gli errori commessi, gli insulti, le mortificazioni, le gelosie inutili, gli accessi di rabbia incontrollata e spesso anche immotivata. Giulio è pentito di tutto ma non sa da dove cominciare. Disperata Anna una sera trova il coraggio di chiedere aiuto all’unico in grado di aiutare sul serio: Dio. La sua risposta non si fa aspettare. Nel giro di pochi giorni la relazione extraconiugale di Anna è finita e lei ha trovato il coraggio di tornare a casa dai suoi figli e da suo marito. Dopo tanto dolore è sufficiente tornare sotto lo stesso tetto per risolvere i problemi? La relazione di Giulio e Anna è come il corpo di un reduce di guerra, cosparso di cicatrici, zoppo e magari orbo. Non è sufficiente tornare fisicamente insieme, è necessario intraprendere un cammino di redenzione e così sono approdati al Programma Retrouvaille. Durante il weekend previsto, entrambi sono stati messi di fronte ad un nemico invisibile: il proprio peccato. Per riprendere ad amarsi tra di loro era necessario che entrambi perdonassero sé stessi. Giulio per la violenza inferta, Anna per il tradimento consumato. È stato difficile ma Giulio e Anna sono usciti dal tunnel e hanno rimesso in piedi il loro matrimonio e, di riflesso, la loro famiglia. Oggi a distanza di tempo Anna sottolinea: “Il cammino di Retrouvaille mi ha aiutato. Ho sperimentato la fedeltà di Dio e ho trovato la forza e la determinazione per decidere di amare e per seguire la via della riconciliazione. Mi sono accorta che, poco a poco, la rabbia e l’amarezza che avevo provato verso Giulio scomparivano ed ero in grado di perdonarlo e di sentire di nuovo l’amore per lui”. Anche per Giulio il Programma Rotrouvaille è stata risolutivo. Sono toccanti le parole con cui descrive la sua esperienza: “Ognuno di noi ammetteva di aver sbagliato ma affermava che tutto era accaduto per legittima difesa dai torti subiti. Questo ci ha portati a sentirci reciprocamente sia colpevoli sia vittime. Ora sono felice di aver perseverato, resistendo alle tentazioni di fermarmi. Non siamo in ritardo: sull’autobus dell’amore… c’è sempre posto”. Per info sul Programma clicca qui: www.retrouvaille.it Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag crisi coniugale, Retrouvaille ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: La preghiera sincera ti salva il matrimonio: la storia di Anna e Filippo “Noi, portate in pellegrinaggio dai santi Martin”: quattro suore si raccontano “Volevo essere pura, ma non ci riuscivo per insicurezza. Poi accadde qualcosa…” Carlo Acutis e Piergiorgio Frassati: ecco le date della loro canonizzazione Causa di canonizzazione per Carlo Casini? 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