Vita

“Lui vuole che abortisca, ma io l’ho già fatto e non voglio più ripetere l’esperienza”

tristezza

La storia di Silvia raccontata da Antonella (operatrice Cav Mangiagalli)

Il Cav Mangiagalli al tempo del Covid-19: “Da quando è scoppiata l'emergenza abbiamo attivato una linea telefonica per dare assistenza e anche sostegno psicologico. La preoccupazione e l'incertezza per ciò che sta accadendo è grande e aumenta la percezione del pericolo per le donne che quotidianamente si rivolgono al nostro Cav”.

In piena emergenza sanitaria, tante sono le telefonate e le richieste di aiuto al CAV Mangiagalli.
Settimana scorsa ricevo la telefonata di Silvia, una giovane ragazza italiana di 23 anni. “Buongiorno, mi scusi il disturbo sono Silvia, aspetto un bambino ma il mio fidanzato non vuole tenerlo, io invece vorrei. Due anni fa ho interrotto una gravidanza e proprio non me la sento di farlo di nuovo. Lui non capisce, quando cerco di raccontargli del vuoto che sento da quel giorno dell’intervento non mi vuole ascoltare. Si arrabbia non vuole proprio capire! Però mi rendo conto che non abbiamo i mezzi per sostenere un bambino”.
Da quando è scoppiata l’emergenza Covid-19 abbiamo attivato una linea telefonica per poter continuare a dare assistenza e anche sostegno psicologico. La preoccupazione e l’incertezza per ciò che sta accadendo è grande e aumenta la percezione del pericolo per le donne che quotidianamente si rivolgono al nostro Cav. Così Silvia mi racconta che lei e il fidanzato, che frequenta da tre anni, hanno lasciato l’Abruzzo da circa otto mesi per venire a Milano in cerca di lavoro. Hanno venduto l’automobile con la quale sono arrivati e un compaesano ha affittato loro un appartamento alla periferia della città, ad un prezzo non proprio ragionevole. “I soldi stanno finendo, il lavoro non l’abbiamo trovato… ” continua Silvia. Cerco di tranquillizzarla, le dico che faremo il possibile per aiutarli e le chiedo anche se è possibile parlare con il suo fidanzato. Antonio accetta e mi esprime tutta la sua preoccupazione, mi dice che non sa dove sbattere la testa… che lui lo terrebbe il bambino se solo avesse un lavoro, una maggiore stabilità e che ha tanta voglia di lavorare.
Bene – penso tra me e me – questo bambino verrà al mondo, ci vorranno tanti aiuti, inizio a ipotizzare un progetto di sostegno per questa coppia. Ma nulla è come sembra! 

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Nei giorni successivi Silvia mi chiama spesso, la sento nervosa, mi dice che litiga spesso con Antonio. Una sera, dopo l’ennesimo litigio, Silvia agitata mi chiama e si scusa per non avermi detto tutta la verità, lei ora teme che non la aiuteremo più. “Continua a chiedermi di abortire, i soldi della vendita dell’automobile sono finiti prima del tempo… non ha nessuna intenzione di cercarsi un lavoro, vuole che vada io a lavorare!”. E prosegue dicendomi che lui minaccia di lasciarla, così a suo dire, potrà cercare una donna più grande che lo mantenga. “Mi fa sentire inutile, brutta, grassa e stupida!”. La situazione è insostenibile, la pressione psicologica è molto forte, Silvia nelle nostre numerose telefonate prende coscienza che quest’uomo non la ama e che nei tre anni passati insieme l’ha sempre sfruttata. Ma il distacco non è facile soprattutto per chi nell’infanzia ha subito traumi e abbandoni… Piano piano inizia a pensare al bambino che aspetta, a come sarà, e pensa che per questo bimbo potrà essere una brava madre, che Antonio non va bene per lei.
Così, pur dichiarando di volere bene a quest’uomo, trova la forza di lasciarlo.
Silvia è completamente sola, la sua famiglia non ce la fa ad accoglierla. Ci sono tanti problemi anche lì. Tuttavia qualche giorno fa siamo riuscite a farle fare la prima ecografia. Sentire il cuore di suo figlio le ha donato una grande emozione. Mi sembra motivata e coraggiosa, Le piacerebbe tanto avere un maschietto!




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1 risposta su ““Lui vuole che abortisca, ma io l’ho già fatto e non voglio più ripetere l’esperienza””

La maggioranza delle donne che sono tentate di abortire provengono da relazioni immature degli uomini. E’ un dato impressionante e confermato. L’immaturità maschile è una tragedia che stenta a venire alla luce e non se ne parla abbastanza. Una vergogna dei nostri tempi. Bisognerebbe attivare corsi e incontri per uomini fidanzati. Si potrebbe cominciare con i cristiani….

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