Coppia

Come proteggere l’amore coniugale dalle aggressioni della vita?

Matrimonio

di Ida Giangrande

“Con la grazia di Cristo prometto…” ho cominciato a leggere questo libro pensando che fosse rivolto ai fidanzati prossimi al matrimonio e, invece, vi ho trovato il segreto della felicità coniugale. Una risposta per tutti gli sposi.

In questi giorni di isolamento forzato e di distanziamento sociale, sono tornate in auge alcune preziose abitudini che in altri tempi avevo messo nel cassetto dell’“appena avrò tempo lo farò”. Poi di tempo non ce ne era mai abbastanza ed ero costretta, mio malgrado, ad accumulare altre cose in quel cassetto. Una di queste? La lettura. 

Negli ultimi tempi in quel cassetto ci erano finite anche le novità editoriali di Editrice Punto Famiglia, tra cui “Con la grazia di Cristo prometto…” uno degli ultimi libri di don Silvio Longobardi, una rilettura della promessa nuziale. Di tanto in quando lo prendevo tra le mani, come mia abitudine, sfogliavo le pagine sotto il naso per aspirare il profumo della carta fresca di stampa e poi, il tempo tiranno mi urlava contro ed ero costretta a rimetterlo sullo scaffale insieme al desiderio di leggerlo. Ma ora, grazie a questa pausa improvvisa, ho finalmente potuto gustarmelo pagina per pagina, parola dopo parola.

Il mistero nascosto in un libro è inspiegabile, ti aspetti una cosa e invece te ne arriva un’altra. Io credevo che fosse una parola rivolta esclusivamente ai nubendi, a coloro che insomma stanno per pronunciare la fatidica promessa e, invece, sorpresa: serve a tutti rispolverare il mistero nascosto in quelle parole. A tutti, novelli sposi e sposi attempati. Sono trascorsi tredici anni dalla prima volta che ci siamo giurati amore eterno ai piedi dell’altare io e il mio sposo. Dico la prima volta perché abbiamo rinnovato le promesse più e più volte. Considerando gli indici sui divorzi nel mondo, qualcuno ci giudicherà folli. Secondo le nuove stime della Global market research company, Euromonitor Intenational, entro il 2030 le separazioni nel mondo aumenteranno del 78,5%, un record, e ci saranno sempre meno bambini. Entro il 2030 si stima infatti che la maggior parte delle famiglie avrà solo un figlio. Il fenomeno non si sta registrando solo nel mondo più avanzato, come ci si potrebbe aspettare, anche i paesi in via di sviluppo sembrano fare molti passi in avanti o indietro secondo il punto di vista.

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La situazione clinica del matrimonio non sembra incoraggiante ma io continuo a credere che in fondo un amore che sfida il tempo e scommette sul per sempre è folle proprio perché è geniale e la lettura di questo libro se da un lato mi ha confermato questa sollecitazione del cuore dall’altra ha confermato una lettura della realtà lucida e oggettiva.

“Sappiamo che l’amore non è un bene deperibile – sottolinea don Silvio nel libro – ma sappiamo anche che non ha una data di scadenza”. È così non ha una data di scadenza eppure in molti matrimoni l’amore sembra andato a male. Don Silvio li definisce matrimoni grigi, quelli in cui non si è addivenuti ad un divorzio effettivo, ma la coppia non ha più vita, si trascina in un’esistenza insapore, inodore e incolore. L’amore è caduto o scaduto in una sorta di torpore che ha portato ad una serie di rinunce. Prima abbiamo rinunciato a parlare poi abbiamo rinunciato a creare dei ponti e, infine, abbiamo involontariamente accettato le pareti divisorie. Anche se non c’è un documento a sancire la separazione, di fatto, finiamo per essere separati senza rendercene conto.

Come dunque tutelare questo amore dall’erosione del tempo? Come custodirlo dalle aggressioni della vita? È sempre in questo prezioso e agile libricino che ho trovato una risposta diretta e incisiva: nella grazia di Cristo. Il segreto è tutto lì. Nessuno potrebbe promettere amore eterno se Gesù non ci avesse donato l’eternità. Nessuno potrebbe scommettere su un amore che dura tutta la vita e oltre se Gesù non avesse sconfitto la morte, se non ci avesse guadagnato la vita eterna. “L’amore umano è dono di Dio, scaturisce da Lui come un rivolo d’acqua dalle venature della roccia e dunque porta in sé una naturale vocazione all’eternità” scrive don Silvio. Queste parole mi portano a pensare che l’amore, quello che dura per sempre, quello consacrato attraverso il sacramento del Matrimonio, è incomprensibile agli occhi degli uomini proprio perché appartiene a Dio. Non è di questo mondo e perciò sfugge alla logica umana. Nasce da Dio e in Lui trova nutrimento. Sarà questo il motivo per cui si registrano sempre più divorzi e separazioni, perché pretendiamo di portare avanti la nostra storia d’amore senza l’Amore per eccellenza? Perché riteniamo di non aver bisogno della grazia di Dio per amare il nostro sposo o la nostra sposa?

In genere quando termino un libro mi viene sempre un magone alla bocca dello stomaco. Ma questa volta finita l’ultima pagina ho guardato mio marito e ho ritrovato lo stesso ragazzo che tredici anni fa mi ha indirizzato quelle parole, tanto più vere quanto più dimostrate dal tempo e dall’esperienza. Ho compreso dunque che un libro non finisce mai se ne portiamo l’insegnamento nella vita di tutti i giorni ed io, grazie a questa pubblicazione, mi propongo di promettere ogni giorno al mio sposo di amarlo e onorarlo, ogni giorno della mia vita, per sempre e soprattutto… con la grazia di Cristo.     




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