Coronavirus

“Restiamo umani, restiamo credenti!”, speciale coronavirus

Copertina

A cura della Redazione

Ci ha presi di sorpresa, ma non abbiamo ceduto. Ci ha costretti ad allontanarci fisicamente ma con il cuore siamo sempre un solo battito ed è da questa unico afflato che nasce l’ultimo numero di Punto Famiglia Plus “Restiamo umani, restiamo credenti!” per imparare a guardare al coronavirus con gli occhi di Dio.

Restiamo umani, uno slogan che corre di bocca in bocca negli ultimi tempi, eppure largamente insufficiente a motivare gli italiani a combattere contro il virus. L’uomo da solo non basta, ha bisogno di uno slancio in più. Ha bisogno di restare credente. Da questa certezza del cuore ci siamo impegnati a costituire il nuovo numero di Punto Famiglia Plus, disponibile sulla apposita piattaforma. 

Leggi anche: Restiamo umani, restiamo credenti! Dal “tutto andrà bene” al “tutto concorre al bene” come guardare al coronavirus con gli occhi di Dio https://www.puntofamiglia.net/pfplus/category/marzo-2020/

Era già tutto pronto per il numero di marzo del nostro dossier mensile digitale, quando improvvisamente le scuole chiudono, l’Italia si ferma, tutti a casa. Impossibile stringersi la mano, incontrarsi, impossibile frequentarsi anche partecipare a Messa ci viene proibito. La tristezza prende il sopravvento, ci manca il compagno di banco, il collega d’ufficio, ci manca il sorriso del fratello, la libertà di compiere i piccoli gesti quotidiani. Dal fondo della solitudine emerge l’esigenza di guardare a questo tempo con gli occhi di Dio per imparare a fidarsi e affidarsi a Lui. 

I giorni volano, il lavoro è duro, cucire un numero di Punto Famiglia Plus in poche ore è stata una bella impresa, una di quelle che ricorderemo per tutta la vita, ma a guardarlo ora vengono davvero le lacrime agli occhi. Dalla Messa in trincea di don Silvio Longobardi alla peste manzoniana tanto brillantemente descritta da Gianni Mussini. Dai consigli ai genitori di Giovanna Pauciulo alla lettura teologica di Assunta Scialdone, tutto collegato da un filo rosso sottilissimo che ci porta a rispondere ad una domanda importante: cosa vuole dirci Dio attraverso il coronavirus?

Indicative le parole con cui don Silvio Longobardi, esperto di pastorale familiare e fondatore del Movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus, conclude il suo articolo: “Gesù, ricorda che se affondiamo, affondi anche tu”. Era questa la preghiera con la quale don Tarcisio (1906-2003) si rivolgeva amabilmente al suo Signore. Figlio dei beati Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi, durante la Seconda Guerra mondiale era cappellano militare in marina. Aveva deciso di portare Gesù Eucaristia in una teca che teneva sempre con sé. Nel contesto bellico, in cui la minaccia poteva in qualsiasi momento concretizzarsi, l’Eucaristia era per lui l’unica garanzia e poteva diventare l’ultimo conforto per i soldati. È questa la certezza della fede. I sacerdoti stavano in prima fila, come tutti gli altri. Icona di una Chiesa che non si ritira e non alza bandiera bianca”.




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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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