Udienza generale

“Se scegli Cristo non puoi ricorrere al mago”

a cura della Redazione

Continua il ciclo di catechesi dedicate agli Atti degli Apostoli. Questa settimana, durante il consueto incontro con i fedeli, papa Francesco ha sottolineato l’importanza di vegliare innanzitutto sulla propria condotta a partire dai pastori della Chiesa.

Il cielo è nuvoloso, ma piazza San Pietro è, come sempre, stracolma di fedeli accorsi come ogni mercoledì per ascoltare il Papa. Al centro della catechesi il brano tratto dagli Atti degli Apostoli, al capitolo 20, versetto 28: «Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge»

Le parole del Santo Padre sono dirette e non lasciano spazio a libere interpretazioni: «Se scegli Cristo non puoi ricorrere al mago: la fede è abbandono fiducioso nelle mani di un Dio affidabile che si fa conoscere non attraverso pratiche occulte ma per rivelazione e con amore gratuito. Forse qualcuno di voi mi dirà: “Ah, sì, questa della magia è una cosa antica: oggi, con la civiltà cristiana questo non succede”. Ma state attenti! Io vi domando: quanti di voi vanno a farsi fare i tarocchi, quanti di voi vanno a farsi leggere le mani dalle indovine o farsi leggere le carte? Anche oggi nelle grandi città cristiani praticanti fanno a queste cose. E alla domanda: “Ma come mai, se tu credi a Gesù Cristo, vai dal mago, dall’indovina, da tutta questa gente?”, rispondono: “Io credo in Gesù Cristo ma per scaramanzia vado anche da loro”. Per favore: la magia non è cristiana! Queste cose che si fanno per indovinare il futuro o indovinare tante cose o cambiare situazioni di vita, non sono cristiane. La grazia di Cristo ti porta tutto: prega e affidati al Signore».

Pregare e affidarsi dunque, ecco la ricetta, ma attenzione sono tanti gli ostacoli che un credente può incontrare sulla via della sequela. Nel cammino della fede è importante non dare nulla per scontato vegliare su tutto, soprattutto su sé stessi e sulla ricaduta delle proprie azioni: «Il pastore deve vegliare, il parroco deve vegliare, fare la veglia, i presbiteri devono vegliare, i Vescovi, il Papa devono vegliare. Fare la veglia per custodire il gregge, e anche fare la veglia su sé stessi, esaminare la coscienza e vedere come si compie questo dovere di vegliare. “Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti come custodi per essere pastori della Chiesa di Dio, che si è acquistata con il sangue del proprio Figlio» (At 20,28): così dice San Paolo. Agli episcopi è chiesta la massima prossimità con il gregge, riscattato dal sangue prezioso di Cristo, e la prontezza nel difenderlo dai «lupi» (v. 29). I Vescovi devono essere vicinissimi al popolo per custodirlo, per difenderlo; non staccati dal popolo. Dopo aver affidato questo compito ai responsabili di Efeso, Paolo li mette nelle mani di Dio e li affida alla «parola della sua grazia» (v. 32), fermento di ogni crescita e cammino di santità nella Chiesa, invitandoli a lavorare con le proprie mani, come lui, per non essere di peso agli altri, a soccorrere i deboli e a sperimentare che «si è più beati nel dare che nel ricevere» (v. 35)». 

E infine: “Cari fratelli e sorelle, chiediamo al Signore di rinnovare in noi l’amore per la Chiesa e per il deposito della fede che essa custodisce, e di renderci tutti corresponsabili nella custodia del gregge, sostenendo nella preghiera i pastori perché manifestino la fermezza e la tenerezza del Divino Pastore”.

Per leggere la catechesi del Santo Padre in versione integrale clicca qui: http://www.vatican.va/content/francesco/it/audiences/2019/documents/papa-francesco_20191204_udienza-generale.html




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