Se vuoi essere felice

Francesco, il super eroe della santità!

di don Gianluca Coppola

Francesco di Assisi è forse il santo più conosciuto al mondo ma forse anche quello più strumentalizzato. Ma la sua bellezza e grandezza sta nell’aver donato tutto se stesso a quel Gesù che lo aveva chiamato alla felicità passando per la porta stretta della rinuncia e dell’abbandono.

San Francesco d’Assisi, era molto giovane e pieno di sogni, probabilmente come te oggi che leggi queste righe, quando sentì la chiamata di Gesù. Il santo, diventato famoso al mondo intero come il “poverello d’Assisi”, rinunciò a tutto per farsi figlio del Padre nei cieli. La sua era una vita ricca, imbottita di cose e divertimenti, ma dannatamente triste. Si innamorò al tal punto del messaggio di Gesù che decise di spogliarsi: un gesto metaforico che l’avrebbe liberato di una vita dissoluta e inutile. Spese il resto della sua vita ad imitare il Signore in ogni modo e in ogni dove. In una grandezza di personalità e gesti che l’hanno fatto passare alla storia come un santo tra i più grandi, tra i più celebrati e, sicuramente, tra i più noti.

Non era bello come il cinema ci ha provato a far credere, ma era meraviglioso agli occhi di chiunque lo incontrasse: perché la fede in Cristo Gesù trasfigura i volti ed emana bellezza, persino nelle parole. E il suo fascino ammaliava tutti. Al punto che un giorno frate Masseo – appartenete alla prima comunità francescana, quella formata dai compagnidel poverello che seguendo la sua scia si convertono e consacrano – gli chiederà com’è possibile tanto “successo”, “Perché a te, perché a te, perché a te?”. “Dico, perché a te tutto il mondo viene dirieto, e ogni persona pare che desideri di vederti e d’udirti e d’ubbidirti? Tu non se’bello uomo del corpo tu non se’di grande scienza, tu non se’nobile; onde dunque a te che tutto il mondo ti venga dietro?”.Udendo questo santo Francesco, tutto rallegrato in ispirito rizzando la faccia al cielo, per grande spazio istette colla mente levata in Dio; e poi ritornando in sé, s’inginocchiò e rendette laude e grazia a Dio; e poi con grande fervore di spirito si rivolse a frate Masseo e disse: «Vuoi sapere perché a me? vuoi sapere perché a me? vuoi sapere perché a me tutto ’l mondo mi venga dietro? Questo io ho da quelli occhi dello altissimo Iddio, li quali in ogni luogo contemplano i buoni e li rei: imperciò che quelli occhi santissimi non hanno veduto fra li peccatori nessuno più vile, né più insuffciente, né più grande peccatore di me; e però a fare quell’operazione maravigliosa, la quale egli intende di fare, non ha trovato più vile creatura sopra la terra; e perciò ha eletto me per confondere la nobiltà e la grandigia e la fortezza e bellezza e sapienza del mondo, acciò che si conosca ch’ogni virtù e ogni bene è da lui, e non dalla creatura, e nessuna persona si possa gloriare nel cospetto suo; ma chi si gloria, si glorii nel Signore, a cui è ogni onore e gloria in eterno”.

Nella risposta di San Francesco c’è un tripudio di umiltà e fedeltà a Dio. In poche battute il santo racconta il senso della vita di ognuno di noi se ispirata completamente a Lui: potente, affascinante, capace di confondere il mondo e piena di Grazia. Perché Francesco, come nessuno di noi, non era perfetto, ma lo è diventato imitando il Signore!
La sua vita diventerà “manifesto” vivente dell’assimilazione a Cristo. Ma mai nessuna figura è stata più trafugata come la sua. Non si sa bene perché, ma ad un certo punto è diventato l’animalista che predica agli uccelli e parla con il lupo; l’ecologista per cui uomini e piante sono la stessa cosa; il pioniere del “volemose bene”, tanto conta solo quello – per Verità e senso non c’è spazio.E invece San Francesco non era accomodante con tutti e non cercava il quieto vivere. Il Cantico delle creature non è una poesia animalista, ma un inno biblico che parafrasa i salmi e proclama la bontà del Creato. Il nostro santo era a caccia della salvezza delle anime, non di uccellini.

Francesco fu con se stesso e nella sua predicazione un uomo molto duro, dalla ferrea volontà e rispetto delle regole e della sana ortodossia. È famoso per il dialogo, ma questo non era condotto mai a scapito dei valori cristiani. La più grande lezione che ci viene dal santo poverello è quella di chi ha compreso che la partita della santità, e quindi della felicità, nella vita si gioca sul piano dell’aderenza alla volontà di Dio. In una sfida senza protezioni in cui più il Signore vince e noi perdiamo, e più diventiamo forti, grandi, belli.
Chiunque voglia fare qualcosa di prezioso e valido nella vita, deve disobbedire alla tristezza di cui ha riempito la propria esistenza per obbedire alle tentazioni. La tristezza di chi ha ceduto all’idea di se stessi imposta dal pensiero comune.Come San Francesco prima della chiamata, anche voi siete stanchi, stufi e pensate male di voi stessi. Non credete al fatto che Cristo è morto e risorto per voi, noi. Non credete all’idea che c’è qualcuno che vi ha chiamati a questa vita, che vi ama e che ha bisogno proprio di voi, di te. Di quello che sai fare. Quanto è diventata famosa la frase di san Giovanni Paolo II: “Non abbiate paura di essere Santi”. E quanto è vera!

Perché c’è così tanta paura di andare fino in fondo? Perché il terrore di credere alla bellezza che sei?

Il mondo che abitiamo è terribile, ma quello al tempo di san Francesco non era certo il paradiso. Anche lui si era perso, come tanti di voi. Che credete davvero che un orizzonte culturale vuoto, senza limiti, senza regole possa farvi bene? Abbiate il coraggio di ignorare chi oggi vi propone un mondo senza famiglia e che vede nel cattolicesimo un prodotto “vecchio, moralistico, inutile e pesante”.
Vi vogliono spogliati – e non come san Francesco del futile – ma della bellezza. Vi vogliono fermi, incapaci di amarvi e amare il prossimo. Terrorizzati dal dire “sì” a Cristo in ogni ambito e momento della vostra vita. Perché chi lo fa è davvero pericoloso: smette di avere il mondo come signore della propria vita e segue il Signore – l’unico che devasta le coscienze ed è invincibile.

 

In Cristo potresti essere anche tu invincibile, immune dalla bruttezza del mondo, un super eroe della santità, come san Francesco. Ci hai mai pensato?

 




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