CORRISPONDENZA FAMILIARE

di don Silvio Longobardi

Lui è troppo diverso da me… cosa faccio?

14 Ottobre 2019

coppia

Quando nel matrimonio uno dei due scopre con dolore che il coniuge è diverso e fa di tutto per prendere le distanze, don Silvio consiglia: “Non ti stancare di amare e non ti fermare dinanzi al muro innalzato dal tuo sposo. È un'ulteriore prova che purifica il tuo amore!”.

Mia cara amica, 

nel giorno delle nozze tutto è rivestito di luce, nessuno è così ingenuo da pensare che la vita coniugale sia priva di difficoltà ma si ha la certezza di poterle affrontare. Il cammino però si rivela più faticoso del previsto, non è facile vivere la relazione e accettare che l’altro sia… altro. Non è facile scrivere la pagina del noi. Ad ogni passo l’io si ribella e pretende di dettare legge, soffocando così le migliori intenzioni. Senza il noi coniugale, l’amore si riduce ad un fragile sentimento incapace di intrecciare i desideri del cuore. E così i propositi che hanno segnato i primi passi iniziano ad apparire troppo ingenui, la realtà della vita si presenta con un volto più ruvido.

Leggi anche: I genitori di papa Giovanni Paolo II verso gli altari

Mettiamo da parte i sogni e impariamo a fare i conti con la realtà. Non hai usato queste parole ma era questo il senso della tua comunicazione. In apparenza, è un passaggio logico e doveroso, non avendo ali per volare, meglio evitare di inseguire un ideale che alla lunga si rivela impossibile e finisce per generare una bruciante delusione. Meglio stare con i piedi per terra. In realtà, questo messaggio è devastante, un amore che non sogna è sconfitto in partenza, prima o poi si arena in qualche insenatura della vita e non arriva alla meta. L’amore è fatto proprio per insegnare a guardare in alto, l’amore è capace di sognare quei voli che la ragione non conosce e dona il coraggio di affrontare e superare quegli ostacoli che inevitabilmente la vita riserva.

Sento già la tua obiezione, tu mi dici: sono perfettamente d’accordo con te ma tutto questo è possibile se la coppia resta unita. Ma cosa fare quando nel matrimonio uno dei due scopre con dolore che il coniuge è diverso e fa di tutto per prendere le distanze? Capisco. È il tempo del dolore. Ed è forse il passaggio più insidioso nella vita di una coppia. In realtà, se ci pensi bene non sono avvenuti cambiamenti significativi, è accaduto piuttosto che la tua ingenua pretesa di vederlo cambiato (almeno un poco, quel tanto necessario) si scontra con l’amara realtà. Allora, si può insinuare il pensiero che forse non cambierà mai, non secondo i tuoi desideri. Questa constatazione potrebbe generare una progressiva e pericolosa rassegnazione e una graduale chiusura. Sarebbe la fine della comunione. Bisogna invece reagire con la fede e riconoscere nei limiti, propri e altrui, la presenza di Dio che si serve dei piccoli per compiere le sue opere. Non quelle che trovano l’applauso degli uomini ma quelle che fanno sorridere di gioia gli angeli. La fedeltà di una coppia è un bene prezioso da coltivare e custodire.

Permettimi allora di consegnarti queste parole, possono apparirti fin troppo semplici e forse anche ingenue ma non conosco altro linguaggio. Non ti stancare di amare e non ti fermare dinanzi al muro innalzato dal tuo sposo. È un’ulteriore prova che purifica il tuo amore, che lo spinge a diventare carità fino a perdersi nell’amore. Non far annidare in te la pianta del dubbio, non dare spazio alla diffidenza, non fare il gioco del diavolo. Vinci con l’amore, manifesta la tenerezza, conquistalo con il sorriso. Ma ricorda che potrai fare tutto questo solo se ti unisci a Gesù, è Lui l’amore, è suo l’amore. Parafrasando l’apostolo Paolo, potrai dire: “Amo io ma non più io, è Gesù che ama in me”. Cammina per questa via, anche se a volte apparirà ripida e piena di spine. Contempla la Croce e trova in Lui il coraggio di amare fino alla fine. Fino a morire d’amore. È la via che ha percorso Teresa di Lisieux. Una monaca che ha bevuto alla coppa dell’amore divino ed ha molte cose da insegnare a chi vuole fare dell’amore umano un segno luminoso della grazia. Ti abbraccio.

Don Silvio




Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.