L’uso della libertà

Ti interessa la salvezza del pianeta? Preoccupati della felicità degli uomini

di don Gianluca Coppola

L’estate spesso coincide con una sovraesposizione di corpi attraverso i social… ma l’uomo è ben altro, c’è una pienezza tutta da riscoprire e una bellezza nel piano e nel progetto di Dio alla quale tutti siamo chiamati.

Piedi abbronzatissimi occupano il primo piano di foto social estive. Gambe placidamente distese su sdraio multicolori, tatuaggi impertinenti, ostentati come trofei di nobili battaglie riempiono i profili Instagram di tanti giovani e non (purtroppo!). Dove è finita la nobiltà dell’uomo? Quella bellezza, quella totalità e integrità della persona che come esseri umani ci rende speciali?! Tutto sembra una corsa alla bestialità, alla settorializzazione dei nostri corpi. Un po’ come succede per la carne di suino “è buona dalla testa al codino!”, non si butta niente. Ma il corpo umano non è carne da macello, e non può essere snaturato. Un’accozzaglia di elementi più o meno erotici da utilizzare a piacimento.

Negli anni delle ideologie – quando erano più robuste, non che siano scomparse! –abbiamo capito che, il vero grande problema, era arginare l’ondata di ateismo che queste diffondevano attraverso le false libertà che proclamavano, tutte ovviamente in contrasto con il cattolicesimo. Ma oggi nell’epoca della musica trap, degli youtuber eletti a maestri, del vizio come vanto, del non senso e della mercificazione totale, siamo andati ben oltre le più catastrofiche aspettative.

L’uomo è un bene di consumo. Completamente scisso il suo essere persona, dalla sua stessa dignità. Non più “qualcuno”, ma un insieme di “qualche cosa”. Un prodotto da vendere e comprare a suon di “like”. La sovraesposizione del proprio corpo o, peggio ancora, di parti di esso denota che siamo diventati carne da mercato. Che quelle false libertà di cui ci siamo innamorati, sulle quali abbiamo pensato di poter volare, ci hanno fatto naufragare in un deserto senza principi e quindi senza gioie.

San Giovanni Paolo II nella sua prima enciclica (4 marzo 1979) affermava: “Ai nostri tempi, si ritiene talvolta, erroneamente, che la libertà sia fine a se stessa, che ogni uomo sia libero quando ne usa come vuole, che a questo sia necessario tendere nella vita degli individui e delle società. La libertà, invece, è un grande dono soltanto quando sappiamo consapevolmente usarla per tutto ciò che è il vero bene. Cristo c’insegna che il migliore uso della libertà è la carità, che si realizza nel dono e nel servizio. Per tale «libertà Cristo ci ha liberati» e ci libera sempre”. (Redemptor Hominis n.21) Perché la vera e duratura gioia nasce da un principio fondamentale, la Verità. E si realizza pienamente nell’Amore. Non nel mercato di sé. Le bestie si vendono, gli uomini si amano. La nostra dignità nasce dal cuore, là si può riconoscere una legge che non ci si è data da soli. La dignità stessa della persona dipende dall’essere coerenti a questa legge. E si manifesta nella capacità di esprimersi come persone.

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Qual è la vertità dell’uomo? Prendo in prestito le parole della Bibbia che al Salmo 8 recita così: “Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissate, che cosa è l’uomo perché te ne ricordi, il figlio dell’uomo perché te ne curi? Eppure, l’hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato: ma gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, tutto hai posto sotto i suoi piedi”. Eccoci alla scoperta rivoluzionaria, un vero scoop! – anche se per chi è in Dio è come aver scoperto l’acqua calda -: l’uomo è un essere sacro, l’apice del creato!

Ti hanno fatto credere che un cane, o gli animali in generale, sono meglio di te. “Siamo noi le vere bestie, mica loro”, ti avranno ripetuto decine di volte. Un modo come un altro, spesso, certo, inconsapevole, di privare l’uomo della sua dignità. E invece tu solo sei come Dio. Tu sei il gioiello della Creazione perché Dio ti ha creato a Sua immagine e somiglianza.

Hanno provato in tutti i modi a farti credere che la Chiesa Cattolica è solo limitazione alla tua libertà individuale coi suoi “pesantissimi” dogmi, e principi, e comandamenti. Eppure, solo nella Chiesa l’uomo è considerato in cammino verso la divinità. Gesù si è fatto uomo per renderci come Dio!

Il segreto della felicità è dentro di te. In ciò che sei, non in ciò che il mondo vorrebbe farti essere. O in quel che prova a non farti diventare. La felicità è in ciò per cui siamo stati creati. Né più, né meno.

Scrive san Pietro nella sua seconda Lettera: “Quindi, fratelli, cercate di render sempre più sicura la vostra vocazione e la vostra elezione. Se farete questo non inciamperete mai”. (2Pt 1,10). La tua vocazione e la tua elezione è innanzitutto quella di essere uomo, nell’interezza dell’essere persona. Non sei chiamato a piacere. Ma a cercare il senso. Ad andare verso Dio, perché se non si cerca Lui, i riferimenti si perdono e la convivenza con gli altri e persino con se stessi diventa impossibile.

Non puoi essere felice offendendo la tua nobile natura con cose che la mortificano. Non potrai mai essere felice pensando di esistere attraverso la pubblicazione di foto di te. Non esisti perché un social ti dice che sei al mondo. Tu sei molto di più, vali ben altro. Che cosa sei? Sei tutto ciò per cui Dio ha dato la Sua vita.

E perché ti ostini a mettere in mostra una parte di te, se tutto te stesso parla di Eterno!? In questa cultura del male, ogni cosa è orientata a mortificare i corpi.

Ricomincia da te. Rispetta la Creazione, rispettando la vita umana, e quindi te stesso. In quanto uomo non potrai essere mai il problema per il mondo o per la salute della terra. Hanno provato e proveranno sempre a farti divinizzare la natura, ma ricordati che, qualunque sia la tua vocazione, la sua realizzazione inizierà restituendo all’uomo, e pertanto a te stesso, il posto che gli spetta. Ricollocandoti nel ruolo voluto da Dio. Il che vuol dire mettere Cristo al primo posto e in ogni tua scelta.

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Il mondo è un dono di Dio, perché in ultima analisi “al Signore, Dio tuo, appartengono i cieli e i cieli dei cieli, la terra e tutto quanto essa contiene” (Dt 10,14). Ma tu ne sei responsabile. Comportati da fiero erede!

Ritorna ad amare l’umanità e tutto sarà salvo. La natura, il clima, e tutto ciò che ci circonda. Per farlo occorre dare l’ultima parola all’Eucaristia. “Non c’è nulla di autenticamente umano che non trovi nell’Eucaristia la forma adeguata per essere vissuto in pienezza”, diceva Benedetto XVI in un’omelia del 2011.

Dio si è fatto uomo, non foresta, mare, foglia, animale. E nell’Eucaristia – cibo per l’uomo – possiamo presagire un mondo trasfigurato dall’adorazione. La salvezza passa attraverso l’umanità. E nell’Eucaristia possiamo scoprire l’antidoto al male, trovare il volto di Cristo in ogni persona e in noi stessi. Non siamo soli in questa opera ma soprattutto nella carne risorta di Cristo, abbiamo già vinto!




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