Oltre le crisi

“Se stiamo insieme… ci sarà un perché”

coppia

di Gabriele Soliani

Dopo tanti anni di matrimonio, le crisi e le tempeste a cui la vita ci espone spesso è normale domandarsi: “Perché stiamo insieme?”. Non è un segnale allarmante, ma un gesto di umiltà che ci permette di scorgere il mistero nascosto nel nostro matrimonio.

Un vecchio ma saggio proverbio popolare diceva: “Dio li fa e poi li accompagna”. Era, ed è, riferito alle persone che si innamorano, si frequentano e poi si sposano. Il significato recondito è che il legame che unisce un uomo e una donna ha qualcosa di misterioso e grande che solo la coppia riesce a capire pian piano. Gli altri non riescono a vedere ciò che l’uomo e la donna sposati intuiscono e provano nel profondo… anzi a volte agli altri sembra impossibile che i due stiano insieme, si sopportino e si amino. Nel matrimonio cristiano, ma ovviamente non solo, la presenza di Dio e del Suo Amore per la coppia è visibile, sperimentabile, curativo, confortante, resistente, misericordioso.

Leggi anche: Finché morte non ci separi: la formula del consenso che non esiste

Dopo la promessa e lo scambio degli anelli nel rito sacramentale, l’Amore di Dio diventa il sigillo permanente. Dunque il proverbio “Dio li fa e poi li accompagna” è molto più di un detto popolare, anzi sembra che prenda le mosse da quelle parole di Gesù in risposta a chi gli chiedeva se era lecito ripudiare la moglie: “L’uomo non separi ciò che Dio ha unito”. Sembra un’eco del fatto che Dio abbia fatto incontrare l’uomo e la donna per vie, a volte, misteriose, e che poi sbocci l’amore. Chi è sposato sa che è stato proprio così. Chi rimane insieme per anni e anni e per tutta la vita, a volte si chiede come sia stato possibile. È come se dicesse: “Deve esserci stato qualcosa di speciale e Qualcuno che ha vigilato su di noi”. Pensare a questi concetti aiuta molto nella quotidianità e permette di accettare il dolore che la relazione d’amore inevitabilmente procura. Non sarebbe nemmeno amore se non ci fosse il dolore.

Una canzone con un bel testo di Riccardo Cocciante del 1998 diceva proprio: “Se stiamo insieme ci sarà un perché”. Il significato va oltre la melodia e le parole. Nei momenti di crisi di coppia si dovrebbero abbandonare le spiegazioni cervellotiche, le paure per il futuro, la rabbia per il passato e ripetersi: “Se stiamo insieme ci sarà un perché”. È un atteggiamento di buon senso, umile, di accettazione del mistero del coniuge/della coniuge e di apertura al futuro. Molte coppie rinuncerebbero agli avvocati, alle discussioni feroci, al dolore procurato ai figli e deporrebbero le armi. Infatti le coppie che sono riuscite a riaccettarsi e a perdonarsi sono più felici di prima e regalano ai figli un angolo di paradiso famigliare.

 




Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.