Manifesto pro-life

Perché il cucciolo d’uomo offende la sensibilità di qualcuno?

di Giovanna Abbagnara

Alla vigilia della Marcia per la Vita e in vista delle elezioni europee, spuntano altri tre maxi-manifesti a Roma con l’immagini di un feto a 11 settimane. Molti pensano che questi modi non sono utili per parlare di difesa della vita. Certo è che un lavoro continuo e preciso fanno le tante associazioni prolife che ogni giorno nel silenzio generale si battono a favore della vita. ma a volte non è necessario scuotersi anche un po’ dal torpore?

Il popolo della vita ha le sue strategie. È un problema? Non accade anche nel pensiero abortista avere idee precise su come insegnare ai giovani nelle scuole che si può ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza quando la pillola dei 5 giorni dopo ha fallito il suo obiettivo? L’anno scorso il maxi-manifesto apparso sulla Salaria aveva suscitato un vero e proprio vespaio. La grave colpa? In primo luogo era scandaloso che si rivolgesse a un feto come fosse un bambino che ha rischiato di essere ucciso e, subito dopo, che si rivolgesse alla madre come possibile carnefice di quell’infanticidio sventato. Ottimi motivi per rimuoverlo ricorrendo alle probabili ripercussioni devastanti sulle donne che si portano dentro il dolore per aver commesso un aborto. Forse più che ricordare alle donne la scelta fatta, andrebbero aiutate a superare il trauma che ne pensate? Mi dite in quale manuale di psicologia i traumi si risolvono non affrontandoli? Martedì mattina sulla Tiburtina di nuovo un appello contro l’aborto, ma sarebbe più corretto dire a favore della vita. Un mega manifesto di 250 metri quadri che ha per protagonista Michelino, 11 settimane appena di vita intrauterina e lo slogan: “Cara Greta se vuoi salvare il pianeta, salviamo i cuccioli d’uomo. #Scelgolavita”.

Un’affissione che – spiegano Toni Brandi e Jacopo Coghe, di Pro Vita – arriva poco dopo la decisione del Tar in merito ai manifesti anti aborto che il sindaco di Magione aveva fatto rimuovere. «Noi scegliamo Michelino (ovvero il feto di 11 settimane utilizzato per le compagne, ndr), ci battiamo per la vita di tutti, senza discriminazioni in base all’età o alla fase di sviluppo», hanno concluso Brandi e Coghe che hanno poi annunciato l’appuntamento della Marcia per la Vita (18 maggio, piazza della Repubblica, alle 14).

Forse per chi desidera che sui temi della vita se ne discuta nelle sacrestie, è opportuno ricordare le parole del Papa alla Pontificia Accademia per la Vita: “Questi temi dell’etica della vita umana [difesa dell’innocente..della dignità umana], dovranno trovare adeguata collocazione nell’ambito di una antropologia globale, e non essere confinati tra le questioni-limite della morale e del diritto. Una conversione all’odierna centralità dell’ecologia umana integrale, ossia di una comprensione armonica e complessiva della condizione umana, mi auguro trovi nel vostro impegno intellettuale, civile e religioso, valido sostegno e intonazione propositiva”.

Quindi chapeau a Greta e alla sua lotta contro l’inquinamento, chapeau ai candidati che hanno aderito alla Campagna VOTA PER GLI ANIMALI in vista delle elezioni europee del 26 maggio ma chapeau anche a chi come CitizenGO, inaugura una nuova campagna per sostenere i candidati al Parlamento europeo contrari all’aborto. La campagna è rappresentata da un manifesto alto 12 metri nel quartiere Portuense e uno lungo 24 metri su via Cristoforo Colombo e mostra un enorme feto femminile stilizzato con un fiocco rosa in testa, accompagnato dallo slogan «Lei si candida a nascere, dalle fiducia!».

Non possiamo usare due pesi e due misure in democrazia.

Vi dirò che non sono tra coloro che amano i proclami, sono certa che i fatti e le associazioni prolife e i movimenti per la vita fanno un’azione quotidiana incommensurabile e grandiosa ma riconosco l’ipocrisia quando si veste di libertà. E su questi temi ne abbiamo le tasche piene.




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