CORRISPONDENZA FAMILIARE di don Silvio Longobardi Il matrimonio è cosa troppo seria per lasciar comandare solo i sentimenti 14 Gennaio 2019 Oggi don Silvio risponde alla lettera di una coppia di fidanzati prossimi al matrimonio: “Nei mesi che precedono le nozze sono tante le cose da fare. Attenzione, correte il rischio di mettere in secondo piano proprio il cammino di fede e l’indispensabile preparazione interiore”. Caro Don Silvio, vogliamo scriverti a partire da queste parole del Vangelo “Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore” (Lc 2,19), come Maria anche noi viviamo il tempo di preparazione alle nozze custodendo nel cuore i santi desideri che in questi anni il buon Dio ha seminato. Siamo commossi nel vedere con quanto amore il Signore si prende cura di noi, ci sentiamo davvero privilegiati, come i discepoli che ebbero la gioia di salire con Gesù sul Tabor. Tutto questo è apparso ancora più chiaro nell’esperienza dell’ultimo cenacolo in cui siamo stati nutriti con una Parola che sembrava cucita su misura per noi, fidanzati e futuri sposi. Nel primo cenacolo [dedicato ai nubendi, ndr] abbiamo rivalutato la visione del matrimonio: pensavamo che sposarci significava semplicemente chiedere a Dio di benedire il nostro sogno d’amore. Ci siamo resi conto che questo non è del tutto sbagliato ma abbiamo anche compreso che il matrimonio è molto di più. Tu ci hai ricordato che Gesù non si accontenta di partecipare alle nozze come un invitato qualsiasi, è Lui che ci invita e ci attende da sempre. È Lui che ci chiama a diventare testimoni e ambasciatori del suo amore, quello che lo ha portato ad abbracciare la croce. Abbiamo compreso perciò che celebrare le nozze non significa tanto chiedere a Dio di benedire il nostro progetto d’amore ma chiedere la grazia per rispondere al Suo progetto. Tutto questo, inutile dirtelo, se da un lato ci riempie di gioia, dall’altro ci fa anche tremare. Questa nuova consapevolezza fa battere ancora di più i nostri cuori e accresce la nostra responsabilità. Per questo abbiamo scelto di prepararci alle nozze partecipando ogni giorno a Messa. Stando più vicino al Signore, nutrendoci ogni giorno del Pane eucaristico impariamo a dire ad alta voce – e con più fervore – la preghiera che Gesù ci ha consegnato: SIA FATTA LA TUA VOLONTÀ. In quest’ottica abbiamo deciso di abbandonarci a Lui in tutto. Nel lavoro, nello studio, nelle spese concrete che dobbiamo affrontare in vista del matrimonio. Dal punto di vista umano mancano le condizioni per fare questo passo, a partire dal lavoro di Antonio, ancora così precario. Ma nel momento di maggiore sconforto, la Provvidenza si è fatta presente ed è diventata amica dei nostri giorni. Anche se siamo a metà strada, oggi riconosciamo che in tutte le scelte fatte, c’è stata l’impronta di Dio. Vivere un fidanzamento alla luce di Dio, attraverso le indicazioni che la Fraternità di Emmaus ci dona, è certamente sorgente di una grazia tutta particolare. Stiamo comprendendo sempre di più che amare è donarsi completamente, diventando servi l’uno dell’altro, rinnegando quell’egoismo che in ogni modo cerca di emergere e imporre le sue ragioni. Chiediamo allo Spirito Santo di colmarci del suo fuoco perché possa purificarci e renderci partecipi del regno di Dio che, ne siamo convinti, inizia fin d’ora, anzi è già iniziato. Grazie a te perché ci aiuti a stare dinanzi a Dio per accogliere la luce che viene dal Cielo. Preghiamo per te e chiediamo che non manchino sacerdoti capaci di aiutare fidanzati e sposi a farsi santi, ciao. Chiara e Antonio Carissimi Chiara e Antonio, vi ringrazio per aver condiviso con me i desideri e le attese che accompagnano gli ultimi mesi del vostro cammino di fidanzamento, sta per suonare la campana dell’ultimo giro, siete ormai in vista del traguardo. Sono certo che percepite non poca trepidazione per questo passaggio così importante, quello che decide tutta la vostra vita. E tuttavia, nelle vostre parole leggo soprattutto la gratitudine perché siete stati nutriti, accompagnati e sostenuti dalla comunità ecclesiale. Una comunità che vi ha preso per mano e vi guida con saggezza e fermezza, una comunità che non sempre accarezza, anzi qualche volta vi consegna parole impegnative. Una comunità che aiuta a pensare le nozze non solo come il naturale sigillo di una storia d’amore ma anche e soprattutto come il punto di partenza di una storia che fa dell’amore coniugale un segno visibile dell’amore di Dio, una parola che fa risplendere il Vangelo. Leggi anche: Fidanzamento: consigli d’uso La vostra storia di coppia fin dall’inizio è cresciuta nell’abbraccio di una più vasta comunità. Ma voi siete stati docili e vi siete lasciati accompagnare. Tanti altri fidanzati, invece, non hanno ricevuto la stessa grazia e vivono la loro esperienza affettiva senza una guida, avendo come unici criteri i sentimenti e l’istinto. Troppo poco per iniziare un’avventura così importante e decisiva. Non dobbiamo perciò meravigliarci se tanti festosi sì nuziali si trasformano ben presto in conflitti irreparabili. Il matrimonio è cosa troppo seria per lasciar comandare solo i sentimenti, notoriamente soggetti ad una buona dose di volubilità. Nei mesi che precedono le nozze sono tante le cose da fare, l’evento nuziale vi carica di molteplici impegni: dalla casa ancora da preparare alla festa che segue la celebrazione. Tutto sembra necessario. Mi rendo conto che non volete fare brutta figura né volete dimenticare qualcuno o qualcosa. E tuttavia, immersi in tante cose, correte il rischio di mettere in secondo piano proprio il cammino di fede e l’indispensabile preparazione interiore. Permettetemi, perciò, di consegnarvi alcune indicazioni. Cercate anzitutto di intensificare il dialogo di coppia per definire più concretamente il vostro progetto di vita. Avete alle spalle tanti anni di fidanzamento, chissà quante volte avete avuto modo di sognare la vita a due, ma ora è il momento di raccogliere e condividere pensieri e riflessioni. Ad esempio, cercate di dare una risposta precisa a queste domande che strutturano tutta la vita coniugale e familiare: a) come custodire e alimentare la comunione coniugale? b) Quale atteggiamento avete maturato nei confronti della fecondità? c) In quali ambiti volete svolgere il vostro servizio ecclesiale? d) Avete già deciso in che modo e con quali tempi volete pregare insieme? e) Come pensate di coniugare il lavoro con gli altri impegni della vita familiare? Non dimenticate di pregare insieme per raccogliere la luce di Dio e chiedere la grazia di camminare nella via dell’unità. La scelta di partecipare ogni giorno a Messa è certamente una cosa saggia che riverserà in voi tanta pace e gioia. Alla fine del secondo secolo Tertulliano un avvocato cristiano scriveva una Lettera alla moglie descrivendo la vita coniugale segnata dalla fede: i coniugi cristiani “sono veramente due in una sola carne, e dove la carne è unica, unico è lo spirito. Insieme pregano, insieme si prostrano e insieme digiunano; l’uno ammaestra l’altro, l’uno onora l’altro, l’uno sostiene l’altro”. Mi pare un ideale degno di essere perseguito. Impegnatevi a vivere con particolare attenzione il Triduo pasquale e a celebrare con maggiore solennità la Pasqua, fonte e segno di quell’alleanza che anche voi siete chiamati a vivere. Se la Chiesa nasce dal costato di Cristo, da quella fonte misteriosa di grazia scaturisce anche l’Amore che vi unisce come sposi e vi rende “Chiesa domestica”. Preparate con cura la liturgia nuziale in ogni sua parte: dalle letture alle orazioni, dai canti ai segni che sceglierete di portare nella presentazione dei doni. Questa preparazione minuziosa è segno che volete vivere con piena consapevolezza l’evento liturgico e sacramentale. Chiedete alla Vergine Maria di accompagnare i vostri passi, ricordate che alle nozze di Cana Lei si è accorta, prima degli altri, che il vino era venuto a mancare. Ed è intervenuta con decisione. Con Lei la festa non avrà fine. Cari amici, non ho detto tutto ma… mi fermo. L’inflazione di parole spesso fa perdere l’essenziale. Vi abbraccio con affetto e vi auguro di camminare verso le nozze permettendo al buon Dio di prendervi per mano. Don Silvio Come accompagnare i fidanzati al matrimonio La proposta nasce per accompagnare i fidanzati che vivono l’ultima fase di preparazione al matrimonio, per aiutarli a prendere consapevolezza del Sacramento che riceveranno. Il percorso viene supportato da un sussidio destinato al parroco o all’operatore pastorale e dal “Diario di Bordo” da consegnare ad ogni coppia di fidanzati. Scopri di più Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. 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