Un bambino ha bisogno di entrambi i genitori. Ma perché?

genitori

Ci siamo mai domandati perché un figlio ha bisogno di una figura paterna e di una materna? Nell’epoca dello svuotamento dei ruoli, forse è necessario fare alcune precisazioni.

Sono sempre di più le lettere che ricevo da parte dei miei lettori, in cui mi vengono presentate situazioni di famiglie separate fisicamente, legalmente e affettivamente. Il laitmotiv che le unisce tutte come un sottile filo rosso, è quello dello svuotamento dei ruoli. Provo a mettermi al posto dei figli, guardando le cose come potrebbero vederle loro e ciò che vedo è che in molte case, papà è diventato un poco mamma, mamma è diventata un po’ papà e alla fine di questo rimescolamento non so più dire dove sia mamma o dove sia papà.

Attenzione cari genitori: con o senza il nostro volere stiamo subendo un’inquietante processo di liquefazione anche per ciò che fino a ieri rappresentava una certezza nella vita, mi riferisco alla binarismo uomo/donna, padre/madre.

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Impegnati nella lotta alle diseguaglianze stiamo perdendo pezzi importanti per strada: la stabilità di una famiglia, il senso di appartenenza, di esclusività, il delicatissimo equilibrio dei ruoli su cui si basa la visione che un bambino ha di se stesso e del mondo intero.

Un bambino ha bisogno di entrambi i genitori. Ma perché? Ve lo siete mai chiesto? Perché entrambe le figure genitoriali rispondono alle esigenze pedagogiche di crescita e sviluppo del sistema psico-affettivo del bambino.

Il padre è una figura naturale, necessaria e irrinunciabile come la madre e, tuttavia, ben distinta da essa. I due ruoli sono importanti allo stesso modo, ma diversi per funzioni, compiti e missioni. Alla madre spetta l’accoglienza, il contenimento e il nutrimento. Avete mai visto un bambino che si è sbucciato un ginocchio? Corre dalla madre e si accoccola nel suo grembo: in quell’abbraccio il piccolo trova accudimento, protezione, tenerezza. La funzione paterna invece ci consente di separarci dall’utero materno. Interviene tra madre e figlio come un mediatore che permette al figlio di entrare in un nuovo mondo, lo traghetta verso la società, lo proietta verso l’universo degli adulti. Come è bello sentire un uomo che per un consiglio sul tipo di lavoro da intraprendere, chiama il suo papà!

Egli è la regola e l’equilibrio e entrambe le figure sono presenti in ciascuno di noi. Sono la nostra eredità profonda, il bagaglio cromosomico che portiamo con noi dalla nostra famiglia di origine e dalla nostra storia. Le funzioni materne e paterne sono necessarie entrambe e allo stesso modo.

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Cari genitori, tutto questo non vuole essere un ritorno al passato, ma un recupero del valore più autentico della genitorialità. Si può essere donne emancipate e affermate pur custodendo il proprio posto nella casa, intesa come luogo delle relazioni di una famiglia. Si può essere padri anche senza alzare la voce. Si può essere padri e madri single rispettando il ruolo dell’altro genitore senza pretendere di sostituirlo ma, anzi, favorendone la presenza. Per fare tutto questo, cari amici, è necessario avere a cuore il bene del figlio.

 




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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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Giovanna Pauciulo

Sposa e madre di tre figli, insieme al marito Giuseppe è referente della Pastorale Familiare per la Campania, ha conseguito il Master in Scienze del Matrimonio e della Famiglia presso il Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II. Conduce su Radio Maria la trasmissione “Diventare genitori. Crescere assieme ai figli”. Collabora con Punto Famiglia su temi riguardanti la genitorialità e l’educazione alla fede dei figli. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018).

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