Marcia francescana

Sposi in marcia per il Perdono di Assisi

Marcia francescana

di Giovanna Abbagnara

Accanto ai tanti giovani da alcuni anni anche gli sposi con i loro figli vivono l’esperienza della marcia francescana. Un’esperienza che rigenera la famiglia, metafora di quel cammino verso la patria celeste cui tutti siamo chiamati. Abbiamo raccolto la testimonianza di Nello e Loredana.

Oggi la Chiesa celebra la festa di Santa Maria degli Angeli, memoria del Perdono d’Assisi, l’indulgenza plenaria che può essere ottenuta in tutte le chiese parrocchiali e francescane o visitando la Porziuncola dove morì san Francesco. Il Santo poverello ottenne l’indulgenza da Papa Onorio III, il 2 agosto 1216, dopo aver avuto una visione nella chiesetta di Gesù e di Maria circondati da una schiera di angeli. Si narra che gli fu chiesto quale grazia desiderasse, avendo tanto pregato per i peccatori. Francesco rispose domandando che fosse concesso il perdono completo di tutte le colpe a coloro che, confessati e pentiti, visitassero la chiesa. La richiesta, con l’intercessione della Madonna, fu esaudita a patto che egli si rivolgesse al papa, come vicario di Cristo in terra, per richiedere l’istituzione dell’indulgenza.

Inizialmente riservata esclusivamente alla visita della chiesa della Porziuncola, nel corso del tempo l’indulgenza è stata estesa prima a tutte le chiese francescane e poi a tutte le chiese parrocchiali. Per poterla lucrare, i fedeli devono confessarsi, fare la comunione, pregare secondo le intenzioni del Papa con un Padre nostro, un’Ave Maria e un Gloria al Padre, poi il Credo e il Padre nostro e, infine, visitare una chiesa o un oratorio francescano o, in alternativa, una qualsiasi chiesa parrocchiale. Quest’anno accanto alla Porziuncola è collocato il saio di san Pio da Pietrelcina, nell’ambito del suo pellegrinaggio ad Assisi.

Più di duemila giovani, provenienti da tutta Italia quest’oggi a partire dalle 14.30 varcheranno la porta della Porziuncola. Insieme a loro ci saranno anche tante famiglie che in contemporanea hanno marciato tutti sotto lo stesso tema: Con un nome nuovo.

Tra questi sposi, ci sono Nello e Loredana. Quattordici anni di matrimonio e due figli. “Siamo partiti spinti dall’entusiasmo di tanti marciatori che avevano già fatto questo percorso. Ci siamo messi in gioco, non senza timore” confida Nello “e stiamo ricevendo tanti frutti di grazia. Questo percorso ha tanti volti, in primis quello della penitenza e della riconciliazione che mette alla prova ciascuno di noi, il rapporto di coppia e l’essere genitori. Ci si confronta con i propri limiti ma anche con quelli degli altri e delle loro famiglie. Ma al di sopra di tutto emerge la tenerezza di Dio che come un Padre riveste di gioia questa nostra fragilità”. “E i vostri figli come stanno vivendo questa avventura?”. “All’inizio non erano affatto entusiasti” confida Loredana “mancavano tutte le comodità di casa, dal letto alla televisione. Fare la fila per tutto, per il pranzo, per il bagno, per lavarsi i denti. Questa esperienza fa comprendere proprio la bellezza della quotidianità e il confronto con gli altri è arricchente. I nostri figli, poco alla volta si sono integrati e anche con spirito di sacrificio hanno imparato a misurarsi con le proprie forze nel rispetto degli altri”.

Un frammento di una estate non comune ma che profuma di cose semplici, cose di Dio.

 




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