Alfie Evans
Il grido del papà: “Fategli la grazia, riconoscetegli la dignità di tornare a casa o andare in Italia”
a cura della Redazione
Continua l’appello drammatico dei genitori di Alfie Evans, il bambino affetto da una grave malattia neurodegenerativa e ormai sospeso da giorni tra la vita e la morte. Ma la Corte d’Appello di Londra ha rigettato anche l’ultimo ricorso: Alfie resterà affidato all’ospedale di Liverpool.
La Corte d’Appello di Londra ha rigettato anche l’ultimo ricorso dei genitori del piccolo Alfie, contro il rifiuto di autorizzare il trasferimento del bambino da Liverpool a un ospedale italiano. Respinta sia l’argomentazione dell’avvocato di Tom Evans, padre del piccolo, che contestava un giudizio precedente errato, sia quello del legale della madre Kate, che puntava sulla sopravvivenza inaspettata del bambino nonché sulla cittadinanza italiana concessa ad Alfie per invocare la libertà di circolazione interna all’Ue, di cui il Regno Unito fa ancora parte.
Ma quello che la famiglia Evans si trova di fronte è un muro di inspiegabile ostinazione. Una “ostinazione anti-curativa che si pone all’opposto delle cure palliative” sottolineava Mons. Francesco Cavina, Vescovo di Carpi in un comunicato stampa diramato nei giorni scorsi. “Il bambino doveva morire dopo poco tempo dal distacco del ventilatore e invece continua a respirare e a vivere. I medici come spiegano questo fatto? E soprattutto: cosa stanno facendo per garantirgli di continuare a vivere?”.
Mons. Cavina ha reso possibile l’incontro tra Tom Evans e papa Francesco. Suo è anche il merito di aver indetto una rete di preghiera per il piccolo Alfie. “A fronte di ciò che è umanamente impossibile – mi riferisco alla diagnosi infausta dei medici – noi come credenti abbiamo un’ulteriore arma: la forza della preghiera”, spiega nel comunicato. Infatti “l’appello volto a creare una rete di preghiera ha avuto una risonanza oltre ogni aspettativa. Alfie, anche dopo che i medici hanno staccato il respiratore, ha continuato a vivere: ora, sempre supponendo che la diagnosi fatta dall’Ospedale di Liverpool fosse corretta, siamo di fronte ad un miracolo frutto dell’intercessione della preghiera cui tantissimi si sono rivolti, in modo privato o insieme nelle parrocchie e nelle diverse realtà ecclesiali”.
Intanto Il team legale dei Kate Evans ha fatto presente che il bimbo ha bisogno di “un intervento immediato”. L’avvocato del padre, Paul Diamond ha aggiunto che un aereo ambulanza è pronto, in attesa di portare in Italia il piccolo. Diamond ha insistito sul fatto che Alfie “non può restare prigioniero” dell’ospedale di Liverpool e bloccato da un verdetto emesso originariamente “tre mesi fa” che concedeva il via libera a staccare la spina: visto che la situazione è mutata per l’inattesa resistenza del bambino dopo il distacco dal ventilatore. “Per lui c’è una fantastica alternativa di assistenza disponibile” in Italia, ha proseguito il legale ipotizzando che malgrado tutto il piccolo “possa avere qualche gioia di vivere”. Un’ipotesi non da escludere perché “va oltre la nostra conoscenza”, ha concluso. Durante l’udienza si è saputo che Tom Evans ha minacciato di far causa a tre medici dell’Alder Hey Hospital di Liverpool per cospirazione finalizzata all’omicidio del figlio Alfie. “Fategli la grazia, riconoscetegli la dignità di tornare a casa o andare in Italia”, il suo grido di dolore, prima dell’udienza.
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