CORRISPONDENZA FAMILIARE

di Silvio Longobardi

Nessuna medaglia al valore ma un nuovo inizio

2 Aprile 2018

Anniversario di matrimonio

Nel blog di oggi, don Silvio scrive ad una coppia che celebra il 25° anniversario di matrimonio e li invita a riflettere sul loro “sì” da pronunciare con più grande maturità, celebrando innanzitutto la fedeltà di Dio.

Cari amici,

nel tempo della Pasqua, in cui celebriamo la nuova ed eterna alleanza, il patto che unisce Cristo alla Chiesa, sua Sposa, non pochi sposi si preparano a celebrare il loro anniversario nuziale. Un appuntamento da vivere come un passaggio significativo nel cammino coniugale e familiare. Oggi condivido la lettera inviata ad una coppia che si apprestava a celebrare il giubileo. Nelle parole rivolte a questi amici trovate gli auguri che consegno a tutti gli sposi.

Don Silvio

Carissimi Raffaele e Rosanna,

questo è proprio un anno speciale per voi e la vostra famiglia, un passaggio di Dio nella vostra vita: “Questo mese sarà per voi l’inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell’anno”, leggiamo nell’Esodo (12,2). Abramo parte da Carran con la promessa di un figlio, passano venticinque anni prima di poter stringere Isacco tra le sue braccia. Le nozze sono il tempo della promessa, l’anniversario giubilare è l’occasione per riconoscere e proclamare la fedeltà di Dio.

L’anno giubilare vi invita a ripensare la vostra storia: fatelo con quello sguardo di misericordia che non cancella gli errori ma non li trasforma in una catena che imprigiona la speranza. Felice colpa, abbiamo cantato nella Veglia pasquale. La liturgia non intende canonizzare il peccato ma annuncia che la misericordia di Dio trasforma tutto, anche il male. Se a volte gli errori vi pesano, o vi trafiggono, domandate a Dio la grazia di una vera conversione: “conservate tra voi una grande carità, perché la carità copre una moltitudine di peccati” (1Pt 4,8). Così scrive l’apostolo Pietro.

La celebrazione del giubileo non è solo una conferma grata del cammino compiuto ma chiede un nuovo sì, non rappresenta la medaglia al valore ma un nuovo inizio perché Dio è sempre pronto a far nuove tutte le cose (Ap 21,5). La fede intreccia memoria e speranza, la gratitudine per quanto già ricevuto e l’impegno per quanto ancora resta da fare. Nelle settimane che precedono la celebrazione giubilare prendetevi un tempo per riflettere sulla vostra vita e chiedete la grazia di comprendere come vivere gli anni a venire, quanti il Signore vorrà donarvi. Non lesinate sul prezzo. Dite a Dio che siete pronti a dargli tutto. La promessa che oggi fate, con la maturità degli anni, ha più valore di quella segnata dall’ingenuità che ha dato inizio all’avventura familiare. Il vostro sì deve far commuovere gli angeli.

È un anno eucaristico: è bello intrecciare il vostro sì nuziale con il sì eucaristico dell’ultima figlia. Questa coincidenza nasconde un invito: non è forse questo il momento di assumere un impegno eucaristico più chiaro? La promessa eucaristica invita a stare ogni giorno dinanzi a Dio per raccogliere ogni giorno l’acqua che sgorga dal Tempio santo. È quell’acqua che guarisce e salva (Ez 47). L’Eucaristia ci insegna che non possiamo vivere per Dio se non impariamo a vivere in Dio. La partecipazione quotidiana alla Messa è certamente un impegno ma nasce da una grazia interiore. È come una luce che trafigge il cuore, proprio come è accaduto alla Chiesa nel giorno di Pentecoste: “Che cosa dobbiamo fare, fratelli?” (At 2,37), dice la gente, commossa dalle parole di Pietro. E questi invita ad accogliere il battesimo. A voi che avete già ricevuto il battesimo, chiedo di partecipare alla Messa quotidiana, grazie alla quale ricevete la forza di vivere il battesimo. Questa scelta diventa una bella testimonianza per i vostri figli, anche e soprattutto per la più piccola che vedrà il suo cammino intrecciarsi con quello dei genitori. Vi accompagno con il mio affetto.

Vi affido alla bontà del Signore Gesù, il Buon Pastore.

Don Silvio

 




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