Vita

Dalla morte alla vita: la parabola di una famiglia toccata dalla grazia

Santi Luigi e Zelia Martin

di Luigi e Patrizia Mangiapia

Il desiderio di una nuova gravidanza, poi la scoperta della malattia, l’intervento, la terapia devastante e infine…l’incontro con l’infinito attraverso i santi Luigi e Zelia Martin. Oggi per Punto Famiglia una storia di speranza, di fede e di amore.

Avevamo già avuto la gioia di essere genitori. Il nostro bambino aveva 3 anni e noi desideravamo potergli dare un fratellino o una sorellina. Eravamo lì ad immaginare la gioia di un’altra gravidanza, la bellezza di una vita nuova tutta da scoprire, quando la notizia della mia malattia ci colpì come una freccia al cuore, un fulmine a ciel sereno.

Lo chiamano il “male del secolo”. Sconvolgere le case e le vite gli riesce benissimo e tutto il resto è una trafila conosciuta, tristemente nota anche a chi non ci è mai passato. Controlli, esami, visite ed infine l’operazione. Poi la radioterapia e via con cinque lunghi anni di cure, altri esami e ancora visite. In quella confusione generale condita di paura, il sogno di una nuova vita diventava sempre più lontano come la serenità dei giorni normali della mia vita. La terapia mi portò ad uno stato di infertilità, che poteva essere momentanea o definitiva. Nessun medico poteva stabilirlo a priori. Nemmeno loro hanno il potere di definire il futuro.

Quello che non sapevo è che in quegli anni di dolore, Dio stava intrecciando i fili del mio destino. E così come per una coincidenza che poi ho rivalutato essere una Dioincidenza, ritrovai mia cugina Anna e suo marito Salvatore. Ci parlarono dei coniugi Luigi e Zelia Martin, allora beati. Lei, Zelia Guerin, aveva avuto un cancro al seno. Una malattia che l’aveva poi condotta alla morte. Anna e Salvatore ci invitarono nella loro casa, dove stavano ospitando le reliquie di Luigi e Zelia in una speciale peregrinatio domestica. Quell’incontro di preghiera riempì i nostri cuori di una speranza nuova, impalpabile, inspiegabile, tanto grande da non poter essere afferrata. Il calore della preghiera ci riscaldò, ci rassicurò.

Sono una persona molto concreta, di quelle che difficilmente urlano “al miracolo” e che crede invece in una fede tangibile, che passa attraverso le piccole cose. Ma di fatto da lì a pochi mesi i medici ci comunicarono che potevo interrompere la terapia. Subito dopo la bellissima notizia di poter accogliere le reliquie dei santi Luigi e Zelia Martin in casa nostra ad un mese dalla loro canonizzazione. Era il 28 novembre del 2015 quando avemmo l’onore di ricevere in casa quegli ospiti così illustri. Intorno un’atmosfera di pace e silenzio, mentre dentro di me, si faceva strada un nuovo germoglio di vita. Lo scoprii durante la novena a Luigi e Zelia, e il primo istinto fu alzare gli occhi verso il cielo in un ringraziamento che non avevo la forza di esprimere a parole.

Secondo il ginecologo avrei partorito intorno al 13 luglio, ma dato che dovevo affrontare un parto cesareo, io e mio marito scegliemmo di far nascere la nostra piccola Sofia esattamente il 13 luglio del 2016, in onore dell’anniversario di matrimonio dei Santi Luigi e Zelia, che hanno voluto la nostra bimba proprio quanto noi. Solo dopo il parto il dottore ci ha confessato che, date le mie condizioni di salute, le terapie che avevo affrontato e tutto il resto, non credeva che la gravidanza sarebbe arrivata a termine e che si sarebbe conclusa con un lieto evento.

Gli risposi con un sorriso. Come vuoi spiegare un miracolo? È l’impercettibile che diventa carne. La preghiera e l’intercessione dei Santi Martin, hanno fatto sì che nei nostri cuori risplendesse il sole cancellando di colpo tutta quell’oscurità che negli ultimi anni aveva oppresso le nostre giornate. I nostri figli sono il dono più grande che potessimo ricevere. Guardare i loro occhi così pieni di ottimistiche speranze, ci aiuta a guardare al futuro con la fiducia dei credenti, quella che permette di sperare nel sole che sorge e riscalda ogni giorno per sempre.




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