Mistero grande

Diego e Marta: storia di una famiglia a servizio di altre famiglie

di Ida Giangrande

Tre figli con tre angioletti che li proteggono dal cielo, una casa, un lavoro. Cosa desiderare di più? La pienezza del matrimonio cristiano, la sintonia con Gesù. Ecco la missione di Diego e Marta, della loro famiglia e del progetto “Mistero grande”.

Carissimi Marta e Diego, non è certo facile oggi, trovare coppie disposte a mettere in gioco se stessi e la propria famiglia, per svolgere un ministero importante a servizio della Chiesa e della pastorale familiare. Volete raccontarci come siete arrivati a questo tipo di scelta?

Dopo 20 anni di matrimonio e una vita matrimoniale vissuta nel cercare, giorno dopo giorno, di costruire con tanta fatica ma anche con tanta gioia la nostra relazione, eravamo arrivati ad avere un buon equilibrio di coppia. In casa non c’erano litigi e regnava la tranquillità. Mancava qualcosa. Mancava la realizzazione di quel sogno d’amore che avevamo da fidanzati e poi da giovani sposi. Bisognava accontentarsi, non pretendere troppo e gioire di ciò che avevamo: una buona relazione, tre figli con tre angioletti che li proteggono dal cielo, una casa, un lavoro. Cosa desiderare di più?

La proposta di un week-end spirituale arrivò inaspettata. Io accolsi subito con gioia l’invito mentre Diego era riluttante e alla fine accettò per quieto vivere. Bastò poco per capire che stava accadendo qualcosa di particolare: ci parlarono della bellezza del matrimonio cristiano, del dono di poterci amare dell’amore di Dio e quindi di poter giungere alla pienezza dell’amore. Sono parole che ci toccarono il cuore, sentivamo lo sguardo di Gesù su di noi e non riuscimmo a resistere: gli rispondemmo, gli dicemmo che volevamo provare se quello Spirito Santo di cui ci avevano parlato avrebbe agito anche in noi due.

È cominciata così la nostra avventura, con molta semplicità. Era la nostra nuova vita di coppia, che aveva davanti a sé un orizzonte completamente nuovo e bellissimo. Già in quei giorni nacque la nostra prima preghiera di coppia e cambiò fin da subito il nostro modo di guardarci. Eravamo increduli anche noi, ma dopo quell’esperienza la gioia nel cuore era tanta che non riuscivamo a trattenerla e, tornati a casa, volevamo che ogni singola coppia potesse conoscere il dono ricevuto con il sacramento del matrimonio. Più passava il tempo e più avevamo la conferma che sì, lo Spirito Santo agisce e cambia il cuore dell’uomo, lo rende veramente in grado di amare divinamente (FC, 13).

Il desiderio di annunciare ad altri la bellezza del matrimonio, ci ha portati a voler offrire il nostro tempo libero per il progetto Misterogrande, che ha appunto come obiettivo quello di togliere il velo che oggi copre la bellezza e la grandezza delle nozze cristiane. Rimanere sintonizzati con Gesù, lo Sposo della nostra coppia, non è semplice, soprattutto in una quotidianità che non risparmia niente a nessuno. All’interno del progetto Misterogrande abbiamo trovato dei percorsi di crescita, che ci aiutano a rimanere sintonizzati con Gesù. Ci permettono di approfondire quel “mistero grande” che è il sacramento del matrimonio, un mistero insondabile e che giorno dopo giorno, ci si svela un pochino di più. Diego lavora nel campo della finanza, mentre io nel campo del design. Il lavoro di entrambi ci assorbe ma le priorità sono cambiate. Al di là del lavoro, al primo posto c’è Gesù e l’urgenza di portarlo ad altre coppie.

Siete genitori di tre bambini, come trasmettete loro la fede? Create occasioni particolari di preghiera familiare? Come li aiutate a camminare su questa terra, tenendo lo sguardo sempre rivolto a Dio?

I nostri figli sono ormai grandi e la nostra conversione è avvenuta che i primi due erano “fuori portata”. La loro educazione alla fede è stata quella classica: catechismo, messa domenicale, il nostro esempio come genitori impegnati in parrocchia e disponibili con tutti. Si sono resi conto che qualcosa ci ha cambiati profondamente, ci osservano e rispettano quanto facciamo, anche se forse, fino in fondo non lo comprendono ancora. Diversa è stata l’esperienza della figlia piccola, che ha vissuto la nostra trasformazione e condivide le nostre scelte. L’aiuto che diamo loro è la vita vissuta, la nostra relazione, il vederci tutte le sere ritirarci per pregare nella nostra intimità.

Cos’è Misterogrande e cosa rappresenta nella Chiesa e per gli sposi?

Misterogrande è un progetto che vorrebbe portare ogni singola coppia di sposi cristiani a scoprire ma soprattutto a vivere il dono ricevuto. La gioia di tante coppie è contagiosa e chi si avvicina e incontra lo Sposo, poi non lo lascia più! All’interno del progetto ci sono tante iniziative e continuamente ne nascono di nuove, per cui è sempre un cantiere aperto. Quello che facciamo è inventare modi e metodi per annunciare una bellezza che tutti noi cerchiamo prima di tutto di rivelare attraverso la nostra vita. Ogni cosa è studiata per essere replicabile, così che ognuno possa attingere per portare nel suo territorio. Non vogliamo “affiliati” ma vorremmo che in ogni parrocchia e diocesi si creasse una grande rete tra le famiglie in forza dell’unità sacramentale, facendo riferimento alla guida dei loro sacerdoti e vescovi. Misterogrande è una grande occasione per gli sposi, per entrare nel mistero nuziale che ogni coppia cristiana vive e per crescere, giorno dopo giorno, nella consapevolezza di far parte di questo mistero.

Qual è il ministero che voi, come coppia, svolgete all’interno del progetto?

All’interno del progetto ogni coppia ha dei ministeri che non sono fissi ma ruotano. Al momento noi curiamo la segreteria generale del progetto e stiamo portando avanti il cammino “Sposi con Gesù”, che contiene per ora due corsi di formazione per sposi, da realizzare nelle case o nelle parrocchie.

Parliamo dell’Associazione Servi Familiae…

Di per sé, l’Associazione Servi Familiae è nata per poter realizzare il convegno annuale sulla grazia del sacramento del matrimonio, che si fa a Sacrofano (Roma) alla fine di giugno e richiama ogni anno circa 800 persone, comprese molte delegazioni estere. Il nostro obiettivo non è mai stato quello di avere associati ma di creare una rete di sposi che sentano la loro appartenenza non in funzione di un’associazione ma in virtù del fatto che il loro sacramento li rende tutti sposa dell’unico Sposo, Gesù. È questo il sogno: formare una famiglia grande, fatta da tante famiglie che sentono fra di loro un’unità che solo la fede in Gesù sa creare. Tutti noi abbiamo sperimentato come le amicizie che nascono nella fede abbiano una marcia in più e ci donino di sentirci veramente fratelli. Per questo tante sono le coppie, i singoli, i religiosi, i sacerdoti, che dalla Sicilia al Piemonte collaborano in vario modo portando nelle loro realtà locali mezzi e metodi che il progetto Misterogrande ha creato, dai seminari ai vari corsi di formazione.




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