Adolescenza e amore
Dopo Noemi, devo insegnare a mia figlia ad aver paura dell’amore?
di Michela Giordano
La vicenda di Noemi, uccisa dal fidanzatino minorenne, ci interpella come genitori. Cosa dobbiamo insegnare ai nostri figli? Come educarli a non cercare relazioni effimere e pericolose? Oggi per il blog “I miserabili”, le preoccupazioni di un madre che guarda in prospettiva il futuro della propria bambina.
Devo insegnare a mia figlia ad avere paura dell’amore? È un interrogativo che, da settimane, mi martella la testa. La vicenda di Noemi, uccisa dal fidanzato, minorenne come lei, mi sconvolge e terrorizza. Ci siamo passate tutte, da adolescenti, perdere la testa per il bello e impossibile di turno: più era tenebroso e più cuori conquistava; più si mostrava sfuggente e più risultava desiderabile. Poi, certo, siamo cresciute e abbiamo cercato un uomo che ci donasse rispetto, prima che amore, ma il “passaggio” è arrivato “dopo”, con il tempo, quando la consapevolezza del proprio essere, con tutto il suo carico di talenti e aspirazioni, ha soppiantato il disorientamento giovanile, così carico di paure, voglia di trasgredire e limiti da superare.
Quando sei alle prese con lo scombussolamento dell’adolescenza, ti sembra di dover vivere ogni cosa “contro tutto e tutti”. Quasi te la vai a cercare una storia complicata e contorta. Certo, per fortuna solo in pochi, disperati casi, si arriva al morto, però quanti bravi ragazzi o ragazze finiscono “sulla cattiva strada” per un fidanzatino sbagliato? Solo ora che sono madre capisco le preoccupazioni dei miei genitori, quando mi dicevano: “Con chi esci? Dove vai?”. Mi sembravano, allora, intollerabili intrusioni nella MIA vita. Le considero, oggi, il più semplice tentativo di costruire un dialogo con il proprio figlio, cercando di partire dalle sue risposte per capire verso quale direzione sta impostando la propria esistenza.
Mia figlia ha due anni: ho ancora un po’ di tempo per prepararmi, ma mi terrorizza il pensiero che possa credere di essere innamorata di un bruto da riportare, con l’amore, sulla buona strada. Cosa le dico? Di aver paura dell’amore? Mio marito, già ora, non ci dorme di notte e chiude l’argomento con un “non la facciamo uscire fino a 18 anni”.
Una battuta che condensa l’enormità delle preoccupazioni che accompagnano le nostre discussioni. La nostra famiglia è certamente costruita su elementi sociali e culturali diversi da quelli che fanno da contorno alla tragedia di Noemi, ma questo non può, da solo, rappresentare garanzia del “non ci capiterà una cosa del genere”.
Quante buone famiglie ho visto piangere per figli distrutti da amori sbagliati. Allora, che insegno a mia figlia? Non posso e non voglio improntare le sue relazioni umane sul sentimento della paura e della diffidenza. E allora, che insegno a mia figlia?
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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).
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