Maturità affettiva

Emozioni: scegliere quelle vere e orientate al bene

cuore

di Gabriele Soliani

Sono tutte buone e vere le emozioni che nascono dalla psiche? Pare proprio di no, anche l’emotività, infatti, è soggetta a errori. Nel torrente impetuoso di emozioni che si accavallano bisogna saper scegliere quelle che rappresentano un bene per noi e per gli altri.

Qualche anno fa si parlava di immaturità affettiva. Non era un giudizio e si accettava questa definizione perché nessuno è escluso dal cammino, a volte faticoso, di crescita. Maturare e crescere nella dimensione affettiva significa che anche l’affettività è soggetta a errori, sviste, infantilismi, paure. Si può usare il termine di malattia.

L’affettività può essere malata. Così come l’emotività, cioè la possibilità di emozionarci. Emotività ed affettività sono propri della vita interiore dell’essere umano e sono di grande valore. Inoltre è opportuno distinguerle in maschile e femminile. Questa distinzione non le contrappone perché al livello più profondo sono complementari senza, però, fondersi e uniformarsi.

Ci si può affezionare ad un animale o a un oggetto, ma ciò che si intende comunemente quando si parla di affetto si riferisce ad una persona. Il primo gradino di questo movimento interiore è l’emozione che suscita in noi un’altra persona quando la guardiamo, ascoltiamo, tocchiamo. Guardare gli occhi, il viso, le mani, il corpo; sentire la sua voce, toccare il volto, le mani, il corpo. L’emozione è immediata, spontanea, lontano spesso dalla volontà. Si dice che l’emozione nasce da sola ed è impossibile impedire che nasca. È dunque una reazione umana, intendendo per umana un valore.

Senza dilungarci su questo fenomeno possiamo dire che oggigiorno la nostra emozionabilità è costantemente stimolata dalla visione di oggetti e persone. Dato che la risposta a questi stimoli è immediata e spontanea tendiamo ad accettare per vere e reali le emozioni avvertite in noi. Se nascono dal nostro cervello, si pensa spesso che sono vere. Se sono vere saranno anche buone, altrimenti non sarebbero nate. Qui sta l’errore. A convalidare questo concetto di errore ci viene in aiuto una frase fulminante che papa Francesco ha pronunciato il 15 marzo 2015 nella sua visita a Napoli, a proposito della teoria del gender. “Il gender – disse – è una sbaglio della mente umana”. Dunque non tutto ciò che nasce nella psiche è buono ed è vero. Anzi può essere uno “sbaglio”. Quante emozioni, pensieri, affetti, paure, rabbie produciamo nel nostro cervello. Spesso ci spaventiamo dei nostri stessi pensieri.

Dato che esiste un livello superiore all’emotività, cioè la nostra razionalità libera, e, insieme a questa, la nostra volontà, possiamo lasciar perdere il torrente impetuoso di emozioni che si accavallano. Le possiamo quindi scartare, cioè scegliere quelle vere e quelle che sono un bene per noi e per gli altri. All’inizio sarà faticoso, ma poi con allenamento e conoscenza di se stessi, ci riuscirà più facile dandoci grande gioia.




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