Maria di Magdala

Papa Francesco: “I legami più autentici non sono spezzati nemmeno dalla morte”

Papa Francesco

(Foto: © giulio napolitano - Shutterstock.com)

a cura della Redazione

“Il nostro Dio è un sognatore: sogna la trasformazione del mondo, e l’ha realizzata nel mistero della Risurrezione”: così il Santo Padre nel consueto incontro infrasettimanale con i pellegrini. “L’esistenza cristiana non è intessuta di felicità soffici, ma di onde che travolgono tutto”.

“In quell’alba colma di tristezza, le donne vanno alla tomba di Gesù con gli unguenti profumati. La prima ad arrivare è lei: Maria di Magdala. […] Nel suo tragitto verso il sepolcro si rispecchia la fedeltà di tante donne che sono devote per anni ai vialetti dei cimiteri, in ricordo di qualcuno che non c’è più. I legami più autentici non sono spezzati nemmeno dalla morte: c’è chi continua a voler bene, anche se la persona amata se n’è andata per sempre”.

Il nostro è un Dio attento. Si presenta nei sepolcri vuoti della nostra esistenza, per trasformare le ansie e il dolore in gioia come ha fatto con Maria di Magdala. “È mentre sta china vicino alla tomba con gli occhi pieni di lacrime – dice il Papa – che Dio la sorprende nella maniera più inaspettata. […] Gesù la chiama: «Maria!»: la rivoluzione della sua vita, la rivoluzione destinata a trasformare l’esistenza di ogni uomo e donna, comincia con un nome che riecheggia nel giardino del sepolcro vuoto. I vangeli ci descrivono la felicità di Maria: la Risurrezione di Gesù non è una gioia data col contagocce, ma una cascata che investe tutta la vita. L’esistenza cristiana non è intessuta di felicità soffici, ma di onde che travolgono tutto. Provate a pensare anche voi, in questo istante, col bagaglio di delusioni e sconfitte che ognuno di noi porta nel cuore, che c’è un Dio vicino a noi che ci chiama per nome e ci dice: “Rialzati, smetti di piangere, perché sono venuto a liberarti!”.

Agli occhi del Signore ogni uomo è un’opportunità per il mondo. È un sogno di Dio. “Il nostro Dio – mi permetto la parola – è un sognatore: sogna la trasformazione del mondo, e l’ha realizzata nel mistero della Risurrezione. Maria vorrebbe abbracciare il suo Signore, ma Lui è ormai orientato al Padre celeste, mentre lei è inviata a portare l’annuncio ai fratelli. E così quella donna, che prima di incontrare Gesù era in balìa del maligno (cfr Lc 8,2), ora è diventata apostola della nuova e più grande speranza. La sua intercessione ci aiuti a vivere anche noi questa esperienza: nell’ora del pianto, e nell’ora dell’abbandono, ascoltare Gesù Risorto che ci chiama per nome”.

Nei saluti, infine, il Papa ricorda il profondo legame con l’Eucarestia, radice e fonte di ogni bene: “Un saluto speciale rivolgo ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli. Oggi celebriamo la memoria liturgica di San Pasquale Baylon, patrono delle Associazioni Eucaristiche. Il suo amore per l’Eucarestia indichi a voi, cari giovani, l’importanza della fede nella presenza reale di Gesù. Il Pane eucaristico sostenga voi, cari ammalati, ad affrontare con serenità la prova e sia il nutrimento per voi, cari sposi novelli, nella crescita umana e spirituale della vostra nuova famiglia”.




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