CORRISPONDENZA FAMILIARE

di don Silvio Longobardi

Un figlio con la sindrome di Down, l’amore di una madre

10 Aprile 2017

genitore

Nel blog di oggi don Silvio risponde alla Lettera di una mamma che accoglie un figlio straordinario. “Hai trovato soprattutto una fede che ti ha permesso di guardare oltre e di vedere la bellezza della vita nascosta in ogni bambino, anche quello che porta nella sua carne i segni dell’umana limitatezza”.

Caro Tonino,

l’altro ieri nel tuo commento parlavi della disabilità​… (questa sconosciuta!) quante volte mi sono imbattuta in essa in particolare al lavoro: il ragazzo ipovedente che accompagnato dal papà aveva imparato a passare la card per aprire il tornello, che si allenava in palestra…lo guardavo con ammirazione, mi chiedevo: “Come fa?!” E poi tutto finiva lì, volgevo lo sguardo altrove come per scrollarmi di dosso un peso. Sì, è così che ho sempre inteso la disabilità, come un peso, una croce da portare, una croce sia per il genitore che per il figlio. Ogni volta che mi imbattevo nel bambino tetraplegico, down, autistico mi sentivo inadeguata, fuori luogo, non sono mai stata capace di vedere oltre.

Io stavo lì a guardare, come una spettatrice passiva che prova compassione per gli altri. E col cinismo che contraddistingue la nostra bella società della perfezione ad ogni costo, pensavo: “Che disgrazia, poveri genitori, povero bambino!” Ora Gesù ha condotto anche me in disparte e ha sputato anche a me nell’orecchio e lo ha fatto con tutta la crudezza del gesto, all’improvviso, toccandomi nella carne…mi ha catapultata in un mondo dove niente è scontato, dove la fatica e la gioia delle conquiste vanno a braccetto…e chi se lo immaginava!

La logica umana è diametralmente opposta a quella divina: nessuno vuole portare la croce e se questa è evitabile, ottimo! Si è pronti a fare qualsiasi cosa. Credo che scegliere la strada più semplice sia umano ma andare controcorrente e fare la volontà di Dio è considerato da pazzi!

La nascita di Andrea ha lasciato basite molte persone…immagino i commenti soprattutto dei conoscenti (tantissimi). È in momenti come questi che puoi comprendere chi ti vuole veramente bene. È in momenti come questi che apprezzi l’immenso valore della vita e di tutte le cose e le persone che ne fanno parte. Grazie di esserci.

Angela

Cara Angela,

alcuni mesi fa Tonino e Giovanna, mi chiesero di pregare per te e per il tuo bambino, per tutta la tua giovane famiglia, mi dissero che era nato Andrea, un bellissimo bambino e che tu facevi fatica ad accettarlo perché aveva la sindrome di Down. Un bambino come gli altri, con la stessa dignità, la stessa voglia di giocare e di essere felice. Un bambino che ha solo bisogno di amare ed essere amato. Abbiamo pregato per te, abbiamo scomodato gli angeli e, in particolare, ci siamo affidati e ti abbiamo affidato all’intercessione di Jerôme Lejeune (1926-1994), il noto genetista francese che negli anni ‘50 ha scoperto la causa genetica della sindrome di Down ed è poi diventato un autentico padre per questi bambini. Non è stato solo un grande scienziato ma anche un autentico credente, come dimostrano gli atti della causa di beatificazione che ora sono al vaglio della competente Congregazione pontificia per la Causa dei santi.

Poi è giunta la tua lettera, come una pioggia rinfrescante durante la calura. Non puoi immaginare la gioia che ho provato nel leggere le tue parole: ancora una volta, il cuore di una mamma aveva vinto la sua battaglia, superando di slancio pregiudizi e diffidenze, guardando oltre le apparenze. Hai capito che non avevi un figlio down ma un figlio con la sindrome di Down. Un figlio uguale agli altri ma che porta nella sua carne un limite, segno di quella fragilità che appartiene a tutti noi. Hai proprio ragione, viviamo immersi in una società che fa della perfezione estetica e del successo a tutti i costi la sua regola primaria. Una società ipocrita che a parole accoglie tutti e fa della diversità la sua divisa; ma che nei fatti cerca di eliminare non solo la sofferenza ma anche le persone malate. Ci sono Paesi, come la Danimarca, che si vantano di avere elaborato un programma Down-free. Un programma che si basa sull’accertamento genetico e sull’aborto di tutti i bambini portatori di questa sindrome. Un programma che, nessuno lo dice, raccoglie e ripropone con metodi più raffinati lo stesso progetto sociale che avevano i nazisti del Terzo Reich.

Tu non hai avuto bisogno di grandi discorsi per capire la verità delle cose, anzi fuggivi come una peste coloro che ti guardavano con ipocrita compassione e coloro che cercavano di consolarti con parole inutili. Tu hai vinto la tua battaglia perché hai trovato una comunità che ha saputo restare accanto, senza dire troppe parole; hai trovato amici che non ti hanno giudicato ma hanno condiviso le tue legittime paure; hai trovato fratelli che hanno pregato e atteso che la luce invadesse il tuo cuore. E hai trovato soprattutto una fede che ti ha permesso di guardare oltre e di vedere la bellezza della vita nascosta in ogni bambino, anche quello che porta nella sua carne i segni dell’umana limitatezza.

Ora goditi il tuo bambino, amalo con tutta te stessa, come solo una mamma sa fare. Nel futuro, quando e come potrai, dona la tua esperienza. Non avere paura, la nostra società ha bisogno di persone che sanno diffondere il profumo di amore totalmente gratuito. Se puoi, prendi contatto con Cristina Acquistapace, una ragazza con la sindrome di Down che ho conosciuto lo scorso anno a Lisieux. Ha scelto la via della consacrazione e porta ovunque la sua testimonianza. Una storia bellissima. Continuo a pregare per te. Ti abbraccio con affetto.

Don Silvio




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1 risposta su “Un figlio con la sindrome di Down, l’amore di una madre”

“E la luce ha invaso il tuo cuore….”, si così sarà per sempre!
È la certezza che ogni giorno mi accompagna e si imprime con una inspiegabile forza in tutte le fibre della mia esistenza. Anche quando intorno c’è solo buio, tanto buio, lui è lì, al centro del tuo cuore, del vostro cuore, dove alberga una LUCE che illumina e trasforma.Sii forte e sorridi al tuo piccino sarà lui a guidarvi su vie impervie ma di un fascino
ineguagliabile!……….Mamma che
ha scelto una figlia speciale!

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