Droghe leggere

Un’indagine di Skuola.net fa il punto sull’uso delle droghe leggere a scuola

droghe leggere

di Ida Giangrande

Dopo il suicidio di un ragazzo appena sedicenne trovato in possesso di sostanze stupefacenti, si è riaperto il dibattito sulla legalizzazione delle droghe leggere. Intanto un’indagine di Skuola.net svela retroscena inquietanti sul consumo di queste sostanze nelle scuole: su 2600 ragazzi il 54% sostiene di aver fatto uso almeno una volta di droga e il 45% sostiene addirittura di averne spacciato.

Lavagna – Lo scorso 13 febbraio un ragazzino di appena sedici anni si è tolto la vita in seguito ad una perquisizione della Guardia di Finanza. La tragedia ha riaperto la questione della legalizzazione delle droghe leggere. Luigi Manconi, senatore del PD da anni impegnato su questo fronte, ha infatti dichiarato: “Chi glielo spiega ora, ai genitori del sedicenne di Lavagna, cui erano stati sequestrati dieci grammi di hashish, che la normativa sulle sostanze stupefacenti mira a tutelare la salute e l’integrità fisica e psichica dei giovani?”.

Il fatto che siano droghe leggere, non vuol dire che non siano droghe e una indagine di Skuola.net svela dei retroscena preoccupanti sul consumo di tali sostanze nelle scuole. Su 2600 studenti interpellati, il 54% sostiene di avere conoscenza diretta del consumo di sostanze stupefacenti a scuola, e il 45% dichiara addirittura di averne spacciate all’interno dell’istituto in particolare hashish e marijuana.

Alla luce di questa situazione viene spontaneo chiedersi se le scuole italiane attuino dei controlli per combattere la diffusione di droghe leggere tra gli studenti. A rispondere sono gli stessi ragazzi: il 56% dei partecipanti al nostro sondaggio ha affermato che nel proprio istituto non ce ne sono mai stati, mentre il 32% dice che sono stati fatti solo sporadicamente. Solo il 12% ha dichiarato che invece avvengono spesso, soprattutto con l’ausilio di cani anti droga. Dati questi che non vanno certo sottovalutati e che impongono una riflessione su un tema così importante e delicato.

La madre del ragazzo di Lavagna ha voluto parlare ai coetanei di suo figlio: “Là fuori c’è qualcuno che vuole soffocarvi, facendovi credere che sia normale fumare una canna, e che è normale farlo fino a sballarsi, normale andare sempre oltre. Diventate piuttosto i veri protagonisti della vostra vita, e cercate la straordinarietà. Straordinario è mettere giù il cellulare e parlarvi occhi negli occhi, invece di mandarvi faccine su WhatsApp. Straordinario è avere il coraggio di dire alla ragazza sei bella invece di nascondersi dietro alle domande preconfezionate di Ask. Straordinario è chiedere aiuto proprio quando vi sembra che non ci sia via di uscita. Straordinario è avere il coraggio di dire ciò che sapete. Per mio figlio è troppo tardi ma potrebbe non esserlo per molti di voi, fatelo”. Ha poi proseguito rivolgendosi ai genitori: “A noi sta capire che la sfida educativa non si vince da soli, nell’intimità delle nostre famiglie. Soprattutto quando questa diventa connivenza per difendere una facciata”.




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1 risposta su “Un’indagine di Skuola.net fa il punto sull’uso delle droghe leggere a scuola”

Condivido e sottoscrivo integralmente quanto asserito da questa Madre straordinaria, che ha dovuto pagare il prezzo più alto e disumano ,frutto di un’ideologia contemporanea che si cela dietro la maschera della libertà e vuol far credere ai ragazzi che tutto è permesso in nome della libertà di autodeterminazione dell’individuo ,millantando ,inoltre,proprietà benefiche e terapeutiche della cannabis. Molti ragazzi pensano che la posizione dei loro genitori in merito all’uso di droghe leggere, sia anacronistica,ascrivibile allo scarto generazionale…Non è così!
Sono una madre trentunenne e ho un figlio adolescente. Mi rendo conto che questa generazione sta iniziando a pagare lo scotto di un processo di “autodistruzione dell’individuo” iniziato un po’ di anni or sono.L’uso di droghe leggere rappresenta oggi un rito d’iniziazione per l’adolescente poco più che quattordicenne,per converso, chi prende le distanze da certe condotte costituisce un’eccezione alla regola.
A mio figlio cerco di spiegare che non si può reputare libera una persona che anche solo temporaneamente non sia nel pieno possesso delle sue facoltà mentali ,che le droghe leggere hanno degli effetti collaterali soprattutto sul nostro sistema neuronale ,anche a lungo termine , che l’utilizzo di queste sostanze potrebbe essere la porta d’accesso al mondo delle altre droghe… La droga toglie la dignità all’essere umano e soprattutto lorende schiavo ,compromettendo inesorabilmente il suo potere decisionale e la sua libertà di scelta.
Genitori ,combattiamo la cultura dello sballo,osserviamo e ascoltiamo attentamente i nostri figli!

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