Giornata Nazionale per la vita
Donne e uomini per la Vita
di Ida Giangrande
Oggi l’uomo crede ancora al mistero della vita? Domenica 5 febbraio 2017, la Chiesa celebrerà la ‘39esima Giornata Nazionale per la Vita’, un appuntamento che vedrà molte parrocchie e associazioni impegnate a promulgare e a rispolverare il valore primario e assoluto della vita nascente. Come ci stiamo preparando a questo evento?
“Educare alla vita significa entrare in una rivoluzione civile” recita così il messaggio dei Vescovi italiani in proiezione della 39esima Giornata Nazionale per la Vita, che si celebrerà domenica prossima 5 febbraio. Un appuntamento importante, atteso da parrocchie e associazioni che saranno presenti in molteplici piazze con striscioni e gazebo. L’obiettivo è tornare a parlare di ciò che sembra essersi perduto nei rivoli della ragione umana; aiutare le persone a rivalutare il dono della vita senza rivendicarlo come un oggetto di proprietà privata o un diritto. L’OMS (Organizzazione, mondiale della sanità) stima 56 milioni di aborti ogni anno, in aumento di 6 milioni rispetto ai dati rilevati negli ultimi decenni. Un genocidio che in termini di fatto conta più vittime dell’Olocausto ma che non ha purtroppo un ‘giorno della memoria’ per poter ricordare i volti sconosciuti dei bimbi che non hanno mai visto la luce del mondo. 56 milioni di aborti ogni anno significano 153.424 interruzioni di gravidanza al giorno, 6.392 ogni ora e 106 al minuto. Il dato è impressionante, una vera e propria ecatombe, secondo una recente indagine il nostro Paese è al sesto posto in Europa per IVG (Interruzione volontaria di gravidanza). Tentiamo di porre rimedio, negli anni sono state ammassate bugie su bugie soprattutto sul capo delle donne che portano spesso il peso maggiore di tutto questo. L’unico modo che la Chiesa conosce per smascherare la menzogna e riportare alla luce la verità è invocare l’aiuto di Dio e agire dialogando con gli uomini. “Com’è bello – sottolineano i vescovi italiani nel messaggio diramato in occasione dell’evento -sognare con le nuove generazioni una Chiesa e un Paese capaci di apprezzare e sostenere storie di amore esemplari e umanissime, aperte a ogni vita, accolta come dono sacro di Dio anche quando al suo tramonto va incontro ad atroci sofferenze; solchi fecondi e accoglienti verso tutti, residenti e immigrati”. Dobbiamo muoversi sull’esempio di santa Teresa di Calcutta che dicono i vescovi: “Ci insegna ad accogliere il grido di Gesù in croce: ‘Nel suo ‘Ho sete’ (Gv 19,28) possiamo sentire la voce dei sofferenti, il grido nascosto dei piccoli innocenti cui è preclusa la luce di questo mondo, l’accorata supplica dei poveri e dei più bisognosi di pace’. Gesù è l’Agnello immolato e vittorioso: da Lui sgorga un ‘fiume di vita’ (Ap 22,1.2), cui attingono le storie di donne e uomini per la vita nel matrimonio, nel sacerdozio o nella vita consacrata religiosa e secolare”. Non perdiamo l’occasione dunque per preparaci e soprattutto per preparare i nostri giovani a questo evento. Nelle parrocchie, nelle case, nelle scuole, ovunque sia possibile annunciamo il Vangelo della vita e della famiglia.
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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).
1 risposta su “Donne e uomini per la Vita”
L’atto del concepimento,la gravidanza e il parto sono esperienze che,inevitabilmente e innegabilmente, recano un’impronta divina. Tutto questo una donna lo sa e non comprendo come possa rinnegarlo,subordinando tale evento ,all’occorrenza,ad una serie di condizioni sospensive. Non mi si dica che bisogna trovarsi in certe situazioni,perché io mi ci sono ritrovata e grazie a Dio non ho mai avuto un dubbio…anzi solo uno ,ovvero ,cosa avessi fatto per meritare un’esperienza cosi’divina e un amore incommensurabile…