Preghiera e speranza

Papa Francesco: “L’istintivo orrore del morire svela la necessità di sperare nel Dio della vita

di Ida Giangrande

Udienza generale, papa Francesco: “Davanti alla morte […] l’uomo fa completa esperienza della propria fragilità e del proprio bisogno di salvezza. L’istintivo orrore del morire svela la necessità di sperare nel Dio della vita”.

Il profeta Giona è la figura al centro della catechesi di papa Francesco durante l’Udienza generale di ieri.  Un personaggio biblico un po’ anomalo perché si rifiuta di compiere la missione che Dio gli aveva affidato: “Giona è un profeta ‘in uscita’ ed anche un profeta in fuga! È un profeta in uscita che Dio invia ‘in periferia’, a Ninive, per convertire gli abitanti di quella grande città. Ma Ninive, per un israelita come Giona, rappresentava una realtà minacciosa, il nemico che metteva in pericolo la stessa Gerusalemme, e dunque da distruggere, non certo da salvare. Perciò, quando Dio manda Giona a predicare in quella città, il profeta, che conosce la bontà del Signore e il suo desiderio di perdonare, cerca di sottrarsi al suo compito e fugge. Durante la sua fuga, il profeta entra in contatto con dei pagani, i marinai della nave su cui si era imbarcato per allontanarsi da Dio e dalla sua missione. E fugge lontano, perché Ninive era nella zona dell’Iraq e lui fugge in Spagna, fugge sul serio. Ed è proprio il comportamento di questi uomini pagani, come poi sarà quello degli abitanti di Ninive, che ci permette oggi di riflettere un poco sulla speranza che, davanti al pericolo e alla morte, si esprime in preghiera.

Infatti, durante la traversata in mare, scoppia una tremenda tempesta, e Giona scende nella stiva della nave e si abbandona al sonno. I marinai invece, vedendosi perduti, «invocarono ciascuno il proprio dio»: erano pagani (Gn 1,5). Il capitano della nave sveglia Giona dicendogli: «Che cosa fai così addormentato? Alzati, invoca il tuo Dio! Forse Dio si darà pensiero di noi e non periremo» (Gn 1,6)”. L’atteggiamento che Giona assumerà in seguito ci mostra la misericordia di Dio, che conosce il cuore fragile dell’uomo, la sua istintiva paura del dolore e della morte ed è sempre pronto a piegarsi sulle piaghe dell’umanità per medicarle e consolare un cuore contrito: “La reazione di questi “pagani” è la giusta reazione davanti alla morte, davanti al pericolo; perché è allora che l’uomo fa completa esperienza della propria fragilità e del proprio bisogno di salvezza. L’istintivo orrore del morire svela la necessità di sperare nel Dio della vita. Troppo facilmente noi disdegniamo il rivolgerci a Dio nel bisogno come se fosse solo una preghiera interessata, e perciò imperfetta. Ma Dio conosce la nostra debolezza, sa che ci ricordiamo di Lui per chiedere aiuto, e con il sorriso indulgente di un padre, Dio risponde benevolmente. Quando Giona, riconoscendo le proprie responsabilità, si fa gettare in mare per salvare i suoi compagni di viaggio, la tempesta si placa. La morte incombente ha portato quegli uomini pagani alla preghiera, ha fatto sì che il profeta, nonostante tutto, vivesse la propria vocazione al servizio degli altri accettando di sacrificarsi per loro, e ora conduce i sopravvissuti al riconoscimento del vero Signore e alla lode. I marinai, che avevano pregato in preda alla paura rivolgendosi ai loro dèi, ora, con sincero timore del Signore, riconoscono il vero Dio e offrono sacrifici e sciolgono voti. La speranza, che li aveva indotti a pregare per non morire, si rivela ancora più potente e opera una realtà che va anche al di là di quanto essi speravano: non solo non periscono nella tempesta, ma si aprono al riconoscimento del vero e unico Signore del cielo e della terra”. Sarà così anche per gli abitanti di Ninìve, di fronte al pericolo incombente della morte conosceranno il volto di Dio, in Lui spereranno perché c’è un legame sottile che unisce preghiera e speranza, esse sono facce della stessa medaglia. “La preghiera – conclude il Papa –  ti porta avanti nella speranza e quando le cose diventano buie, occorre più preghiera! E ci sarà più speranza”. 

 

Per leggere interamente la catechesi del Papa clicca sul link che segue: http://w2.vatican.va/content/francesco/it/audiences/2017/documents/papa-francesco_20170118_udienza-generale.html

 




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