Solidarietà

Canto per i bambini prematuri e i loro genitori

In canto

di Giovanna Abbagnara

Sacerdoti, laici e vescovo in prima fila per aiutare i piccoli combattenti dell’Ospedale Umberto I di Nocera Inf. (Sa).

Sono dei piccoli guerrieri. Pronti ad affrontare la vita anzitempo quando ancora dovrebbero stare tranquilli e al calduccio nel pancione della mamma. Sono i bambini prematuri nati prima della 37esima settimana di gestazione all’Ospedale Umberto I di Nocera Inferiore (SA) ed accolti dall’equipe medica e paramedica del reparto di Terapia Intensiva Neonatale del nosocomio nocerino. Asia, Martina, Rosario sono solo alcuni dei nomi di questi bimbi prematuri che ce l’hanno fatta. Le loro storie sono state raccontate nell’ambito di una kermesse canora che si è svolta ieri sera 4 gennaio presso il Teatro Diana di Nocera Inferiore, organizzata dall’Ufficio Comunicazioni della Diocesi di Nocera-Sarno. I fondi raccolti serviranno per l’acquisto di un’attrezzatura molto costosa che permetterà alla Tin di  migliorare ancora di più l’accudimento e il rapporto genitori–figli durante le lunghe settimane che i nati prematuri devono trascorrere all’interno del reparto prima di scongiurare ogni pericolo e ritornare a casa. “Questa serata è il segno visibile di una Chiesa in uscita e missionaria” ha commentato Mons. Giuseppe Giudice, vescovo della Diocesi, “una Chiesa diocesana per cui il sorriso di un bambino non è mai inutile”. E  ricordando un incontro avvenuto il 15 maggio del 1981 con Santa Teresa di Calcutta, il vescovo Giuseppe ha rinnovato l’invito ad un impegno serio a favore dei bambini non ancora nati, per strapparli dalle maglie dell’aborto e aiutarli a vedere la luce.

Durante la serata sacerdoti e laici si sono esibiti in interpretazioni di canzoni famose che sono state anche incise su un cd dal titolo In Canto, tratto da una poesia del vescovo Giudice. Il pubblico entusiasta ha gradito molto la serata. Le esibizioni dei preti che a tratti risentivano di un legittimo imbarazzo trovandosi in veste non abituale, sono il segno visibile che la carità chiama a mettere il grembiule del servizio per essere quella Chiesa tanto amata da don Tonino Bello e più volte incoraggiata dal nostro Santo Padre.




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