Crescere Quando un figlio raggiunge la maggiore età e cerca altro… Autore articolo Di PUNTO FAMIGLIA Data dell'articolo 30 Dicembre 2016 Nessun commento su Quando un figlio raggiunge la maggiore età e cerca altro… di fra Vincenzo Ippolito L’umiltà dell’accompagnare e del farsi accompagnare senza paura è cosa che si impara piano piano. Avere una guida, un punto di riferimento costante e guardare alla Famiglia di Nazareth come modello di relazioni autentiche. Caro Luca, ma che fine hai fatto? Non ti si vede in giro da un pezzo! Quando i tuoi vengono, Guido, quella piccola peste, con aria sbarazzina mi dice: “Luca aveva da fare!”. I tuoi genitori, invece, minimizzano: “È l’età! Ci siamo passati tutti!”. Sarà, ma a dirti il vero mi manca quel bimbo deciso che entrava in camera senza bussare, tirandomi per una mano, mentre nell’altra stringeva il suo pallone, oppure il ragazzo che si nascondeva in giardino d’estate, capeggiando gli altri, per farmi bersaglio dei palloni ad acqua. L’ultima volta che ho ricordato con te queste bravate, mi hai detto: “Ricordi san Paolo: «Quando ero bambino parlavo e pensavo da bambino, ora che sono grande ho abbandonato le cose di un tempo!». Ti ho sorriso allora, riservandomi il diritto di risponderti. Lo faccio ora perché tu, varcata la soglia della maggiore età, possa imparare a tirar fuori dalla bisaccia del tuo cuore le cose antiche e quelle nuove. So bene ciò che pensi, conosco il tuo desiderio di libertà e la volontà di affrancarti da ciò che consideri restrizione ed imposizione. Ormai il nido di casa è stretto per te, sogni il cielo aperto e sei pronto a partire alla conquista del mondo. Stefano, tuo fratello, mi ha detto che hai tolto dalla stanza anche l’attestato di “Piccolo discepolo” che hai ricevuto al campo estivo molti anni fa. Ormai sei maestro! Non è così? Ed invece proprio ora hai bisogno di guide sagge, di persone esperte che ti insegnino l’arte del volo. Già vedo il fumo che ti esce dagli orecchi! Ti prego, ascoltami: nessuno sarà tanto esperto nella vita da non aver bisogno di una guida che gli insegni la difficile arte di tirar fuori quanto di bello e buono ci portiamo dentro. Sai, l’età che vivi, mi ricorda tanto il ritrovamento di Gesù nel tempio. Come te anche il Figlio di Maria ha creduto di poter fare da solo, camminando senza essere condotto per mano, pronto a pensare e parlare da sé, come una persona grande che conosce la vita. Quale migliore occasione per lasciare il nido che la festa di Pasqua! La carovana riparte, ma Gesù si ferma a Gerusalemme e lì accade il prodigio: lui, ancora imberbe, scioglie i nodi dei ragionamenti umani dinanzi ai dottori; ha l’età di un discepolo ed insegna come un maestro; è un fanciullo che, esperto come un anziano, ascolta e risponde da saggio! Maria e Giuseppe, trovatolo, rimangono attoniti per quel figlio che condividevano, in misura diversa, con Dio ed ascoltano, ancor più stupiti, la risposta decisa di quel Giovane che sembra aver tutto ben chiaro: “Non sapete che devo occuparmi delle cose del Padre mio?”. Gesù sa di non essere stato capito, ma ugualmente si consegna a Maria e Giuseppe, che lo accolgono non più come un bimbo. San Luca non lo dice, ma immagino che l’abbraccio tra loro sarà stato dei più dolci, mentre il piccolo-grande Gesù sussurrava: “Io non mi considero più grande di voi, mi sottometto all’amore vostro perché so che riuscirà ad aprimi alla gioia vera che il Padre vuole per me!”. Caro Luca, non credere di essere un buon cacciatore, solo perché hai imparato a maneggiare l’arco, la foresta della vita nasconde tanti segreti che ancora tu non conosci. Accogli con gioia quanto i tuoi genitori ti donano e sii pronto ad aiutarli nell’essere migliori di quanto ora appaiono ai tuoi occhi. Solo tu puoi farlo. Mamma e papà devono imparare a generarti in maniera diversa da come sin’ora hanno fatto, crescendo nella consapevolezza che tu sei un mistero al pari di quel Dodicenne che, nella casa di Nazaret, era il cuore pulsante dell’amore che univa Maria e Giuseppe. Lascia che essi ti guidino a conoscere quello che di te tu non vedi, a far venire fuori le energie che in te sono ancora inespresse. Ma anche tu conducili ad essere ancora una volta coraggiosi nel dono, pronti alle ardue scalate di chi vede i figli crescere in età, sapienza e grazia, capaci di stupirsi per loro che sono un dono ed una responsabilità, una gioia non meritata, un impegno mai assunto fino in fondo. Ti aspetto in giardino, ma non portare con te palloni ad acqua. Devo sistemare alcune piante e tra queste il glicine. Sai è proprio come te: cresciuto oltre le aspettative, ha bisogno ora di solidi sostegni perché la sua bellezza ne espanda il fragrante profumo. Potrai imparare da lui a non aver paura di farti aiutare nel divenire grande sul serio! Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. 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