Omosessualità

“Sono un omosessuale e i miei amici mi hanno aiutato a camminare nelle vie di Dio”

amicizia

Lettera firmata

Oggi pubblichiamo una lettera arrivata in redazione di un giovane di 30 anni con orientamento verso lo stesso sesso che ha trovato nella comunità ecclesiale tanta amicizia e forza.

Sono un giovane con orientamento verso lo stesso sesso che da diversi anni ha scelto di vivere la sua vita alla luce del Signore facendo un cammino di fede. La mia esperienza è iniziata attraverso un annuncio che il Signore mi ha fatto tramite dei fratelli i quali senza giudicare e senza pregiudizi mi hanno aperto gli occhi facendomi notare che avevo alcuni atteggiamenti e modi di pensare particolari.

Prima di avere coscienza sul mio orientamento, io ho sempre creduto nei veri valori come l’amore tra un uomo e donna, come la famiglia fatta da una mamma e un papà, e contrario a tutte le tipologie di ostentazione.

Quando mi sono reso conto che mi attraevano le persone del mio stesso sesso, i miei catechisti mi proposero attraverso delle catechesi una via che mi avrebbe aiutato a vivere nel migliore dei modi alla luce di Dio.

Le importanti indicazioni che mi sono state date erano quelle di pregare, accostarmi con frequenza ai sacramenti della riconciliazione e dell’Eucarestia e nei momenti di forte tentazione fuggire da esse oppure chiedere aiuto ad un fratello.

Possono sembrare indicazioni superflue ma per chi crede sa che per camminare ha bisogno di queste utili armi per la propria crescita e solo con la grazia può fare degli ulteriori passaggi. Grazie a queste indicazioni ho imparato a gestire me stesso e maturato delle scelte perché mi sento amato da Lui e desidero stare bene ai suoi occhi. Oltre al supporto spirituale non mi è mai mancato il supporto morale da parte di tanti fratelli che mi sono stati posti accanto facendomi sentire accolto ed amato per come sono.

Scegliere di camminare secondo le logiche di Dio non è affatto semplice perché ti devi scontrare con la tua fragile umanità ma fare questa scelta significa accogliere la sua grazia che ti aiuta e ti sostiene nei momenti di prova, che ti permette di vivere concretamente il vangelo, fonte della nostra vita.

Non mi mancano le tentazioni ma so con certezza che Lui mi è sempre accanto e non mi abbandona mai. La Chiesa ci insegna che Dio condanna il peccato e non l’uomo quindi questa cosa mi da molto conforto e forza per poter camminare più spedito puntando verso la meta.

Ora dopo un lungo percorso posso dire che vivo questa mia condizione come un offerta a Dio scegliendo di dedicare la mia vita a servizio degli altri e raccontando le meraviglie che solo Lui può fare nella nostra vita. Ringrazio il Signore per le persone giuste che mi ha mandato e che attraverso di loro mi ha potuto dare il suo messaggio d’amore e per tutto quello che fa nella mia vita.

Spero che questa mia piccola testimonianza possa far arrivare il messaggio che essere responsabili è fare delle scelte che portano alla felicità e chi educa a fare queste scelte aiutano a seguire la felicità stessa.




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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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