1 Novembre 2016

1 Novembre 2016

Avviso ai naviganti

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5,1-12)
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

Il commento

Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli” (5,10). È l’ultima beatitudine e non certo quella più piacevole, quella che vorremmo ascoltare. Eppure anch’essa fa parte di quell’unico mosaico che disegna il volto di Gesù e dei suoi discepoli. È l’unica beatitudine seguita da un commento dello stesso Gesù (5, 11). Gesù non chiede di sopportare le persecuzioni e neppure di amarle. Le persecuzioni vengono sempre dal maligno che cerca di impedire la manifestazione del Regno (Ap 12,17). Gesù avvisa i discepoli che la navigazione non sarà sempre tranquilla. Al contrario, ci assicura che incontreremo una dura opposizione. Dobbiamo essere pronti, anche al martirio. Le persecuzioni sono presentate come passaggi inevitabili di un’esperienza di fede. Il Vangelo non chiede di evitarle, anzi annuncia che possiamo essere felici anche in mezzo alle prove perché il buon Dio non fa mancare la sua presenza e la sua consolazione. È una provocazione ma anche una promessa.

Oggi vi invito a rendere grazie a Dio per tutti i discepoli che hanno testimoniato fedelmente il Vangelo nelle differenti situazioni di vita: i martiri della carità, quelli cioè che consumano la vita per condividere la sofferenza dei fratelli; i martiri della verità, quelli che accettano insulti e offese perché non si piegano all’opinione dominante; i martiri della giustizia, quelli che rifiutano facili guadagni per non calpestare l’onestà o l’amicizia. Per i martiri del Vangelo, quelli che rinunciano ad una vita tranquilla o al successo professionale per dedicarsi unicamente al Regno di Dio, spendendo per esso tutte le energie; i martiri del matrimonio, quelli che per amore custodiscono la fedeltà rifiutando scorciatoie più comode. Affidiamoci all’intercessione dei santi con la fiducia che aveva santa Teresa: “Credo che i Beati abbiano una grande compassione delle nostre miserie, si ricordano che, essendo come noi fragili e mortali, hanno commesso gli stessi errori, sostenuto le stesse lotte e la loro fraterna tenerezza diventa ancora più grande di quanto non lo fosse sulla terra: è per questo che non smettono di proteggerci e di pregare per noi” (LT 263).



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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