31 Ottobre 2016

31 Ottobre 2016

La vita non è un mercato

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 14,12-14)
In quel tempo, Gesù disse al capo dei farisei che l’aveva invitato:
«Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio.
Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».

Il commento

Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti” (14,14). Umiltà e carità sono sorelle che non si lasciano mai. Non c’è mai l’una senza l’altra. Chi non cerca i primi posti (Lc 14, 7-11), impara ad accogliere coloro che non hanno nulla e non contano niente agli occhi della gente. L’orgoglioso non conosce la carità, al massimo potrà fare l’elemosina. Gesù chiede di amare senza nulla attendere in cambio. È una proposta esigente. Non siamo mai così liberi da noi stessi da amare gratuitamente. I nostri legami affettivi sono spesso inquinati dalle attese, anche quelle che a noi sembrano legittime e doverose. Mi riferisco a tutti i legami: coniugali, genitoriali, fraterni, in famiglia o nella comunità ecclesiale. Gesù invece invita ad allargare l’orizzonte, egli chiede di invitare “poveri, storpi, zoppi, ciechi” (le persone più deboli di quel tempo), proprio perché non possono ricambiare il gesto di carità. E promette una ricompensa molto più grande e ben più importante: quella che Dio stesso darà nel giorno della resurrezione. In altre parole, ci chiede di misurare la vita con il metro …della fede. Il testo evangelico usa l’immagine del banchetto – che nella Scrittura richiama sia la comunione fraterna che l’eterna beatitudine – ma tutta la vita deve avere il profumo dell’eternità, ogni scelta deve essere compiuta a partire e nella luce di quel giorno in cui ogni cosa troverà pieno compimento. Solo in questa luce la carità acquista i tratti della vera gratuità.

È bello sapere che siamo in cammino verso un oltre, questa vita passa, passano anche le cose belle. E resta solo la carità. Mettiamo da parte le motivazioni carnali e facciamo prevalere quelle spirituali. Impariamo a non cercare alcuna ricompensa terrena. Non cadiamo nella trappola del do ut des. La vita non è un mercato dove s’impone la logica dello scambio in parti eguali. La vita è una casa in cui ciascuno dà sempre tutto, sapendo che riceverà molto di più da Colui che per noi ha dato tutto.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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