Congresso eucaristico nazionale

Partire dall’Eucarestia per evangelizzare il mondo

di Ida Giangrande

Il cardinale Angelo Bagnasco chiude il Congresso eucaristico nazionale a Genova con un preciso mandato missionario, rivolto in primo luogo ai giovani, alle famiglie e ai "diseredati della vita". Obiettivo: saziare la “fame dell'anima" partendo dall'Eucaristia.

Quella che vediamo in giro oggi e una profonda “fame dell’anima….le parole non bastano più c’è bisogno di una Chiesa esperta in umanità”. È la denuncia del Cardinale Angelo Bagnasco arcivescovo di Genova, presidente della Cei e inviato speciale del Papa per il 26° Congresso eucaristico. L’unico modo per saziare questa fame è: “Uscire per andare incontro ad ogni uomo”, partendo dal dono dell’Eucaristia come “principio e forza di un modo nuovo di stare nel mondo”. Anche nella Messa finale, come in quella di apertura del Congresso in piazza Matteotti e durante l’adorazione eucaristica al Porto Antico, il primo pensiero è alle vittime del terremoto, a cui il presidente della Cei esprime a nome di tutta la Chiesa italiana solidarietà e vicinanza fraterna. È a loro che sono destinate le offerte della Messa. Altro frutto del Congresso eucaristico è l’opera-segno dedicata alle persone senza fissa dimora, per le quali in città verranno realizzati altri due dormitori dove gli ospiti potranno trovare la cena, il riposo per la notte e la prima colazione. Da Genova, Bagnasco stila “un preciso mandato missionario” per una Chiesa esperta in umanità, pronta a attenta ai bisogni più intimi della persona. Destinatari, in primo luogo, i giovani, le famiglie e i “diseredati della vita”.




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