Dipendenza dal mondo digitale Digital detox: la dieta per disintossicarsi da internet Autore articolo Di PUNTO FAMIGLIA Data dell'articolo 16 Settembre 2016 Nessun commento su Digital detox: la dieta per disintossicarsi da internet di Ida Giangrande Dipendenza dal mondo digitale, il fenomeno dilaga tra le giovani generazioni e non solo. Un modo per disintossicarsi c’è e si chiama digital detox un processo di disintossicazione consapevole dall’uso di internet e smartphone. I dati sulla dipendenza dal mondo digitale sono in costante aumento. Il fenomeno dilaga soprattutto nelle giovani generazioni connessi di giorno e anche di notte e per questo esposti ad una serie di sollecitazioni negative che possono creare altrettante dipendenze. I dati di fatto, confermano ciò che si vede in una quotidianità fatta di adolescenti in perfetta simbiosi con il proprio smartphone, uno strumento che può diventare alienante con la realtà circostante anche in contesti socializzanti quali possono essere un bar o una pizzeria. E allora davvero arrivato il momento di imparare a staccare la spina. Bisogna iniziare a fare digital detox. Ecco allora per voi 5 piccole regole consigliate da Familyandmedia per iniziare a disintossicarci dal digitale, senza traumi. 1.Prima regola: analizzate la vostra situazione. La prima cosa da fare è capire il vostro reale punto di partenza, a quale livello di dipendenza vi trovate. Provate ad esempio a contare quante volte al giorno prendete in mano il vostro smartphone, quante volte vi connettete sui social o quanto tempo passate sul tablet o sul pc. Fare il punto della situazione, con dei paramentri di riferimento, e date un punteggio da 1 a 10 sul vostro stato di reale dipendenza. E’ il primo passo per essere consapevoli del problema e della sua entità. 2.Seconda regola: fissate dei paletti. Iniziate a ridimensionare il vostro consumo digitale, partendo dall’autoimposizione di determinati paletti. Imparate a costruire un recinto, una distanza, anche fisica e non solo mentale, tra voi e i vostri strumenti. Ad esempio, niente cellulare dopo le 22, evitare di tenerlo acceso la notte o di averlo accanto a sé duranti i pasti. Oppure imporsi di non vedere la televisione e navigare contemporaneamente con il tablet. La separazione fisica dai device ci abituerà a una sempre minore dipendenza. Se iniziate a non provare più la fastidiosa sensazione di sentire il vostro smartphone addosso, anche quando lo avete lontano da voi, allora siete sulla buona strada. 3.Terza regola: stabilite le vostre personali “No digital zone”. Individuate delle zone franche in casa dove la tecnologia non è ammessa. Ad esempio la camera da letto e il bagno. O a tavola, in cucina. La convivialità durante i pasti ad esempio è uno dei momenti in famiglia che più di tutti va salvaguardato. In questo modo riuscirete a ridurre gradualmente e senza traumi, il consumo digitale. Questa regola vale anche quando siete fuori casa. Ad esempio, mettevi alla prova e cercate di sfruttare il weekend o le vacanze per staccarvi da smartphone e tablet. Non cercate le wi-fi zone e se potete, disabilitate internet dal cellulare quando non vi serve. 4.Quarta regola: imparate a resistere alle tentazioni. E’ vero, resistere alla tentazione di prendere in mano lo smartphone per digitare compulsivamente lo screen è dura, soprattutto le prime volte. E che dire poi della tentazione di mandare un tweet o scrivere un post, con relativo selfie allegato? Ma vale la pena resistere. Come? Aprite un libro, uscite di casa per fare una passeggiata, andate al cinema con un amico, iscrivetevi ad un corso di cucina o una bella corsa al parco. E se proprio non riuscite a resistere alla tentazione, utilizzate un vecchio ma sempre efficare trucco: chiudete il vostro smartphone in un cassetto e mettete la chiave dentro una scatola, in un posto alto dove non potete facilmente arrivare, come ad esempio l’armadio. Questo ostacolo allenterà in voi la tentazione a cedere. 5.Quinta regola: disattivate tutte le notifiche. Questa ultima regola è una delle più importanti. Imparate a disattivare tutte le notifiche delle email, delle app e dei vari social network a cui siete iscritti. In questo modo ridurrete drasticamente l’ansia di andare a vedere ogni 5 minuti se è arrivato un nuovo messaggio di avviso. L’aspettativa per messaggi e notifiche crea un continuo stato di ansietà, oltre che ridurre la nostra capacità di concentrazione. Per una lettura più approfondita dell’articolo vi consigliamo di cliccare sul seguente link: http://www.familyandmedia.eu/it/component/content/article/434-come-vivere-felici-e-sereni-senza-smartphone-e-tablet-le-5-regole-del-digital-detox.html Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag internet ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: “Noi, portate in pellegrinaggio dai santi Martin”: quattro suore si raccontano “Volevo essere pura, ma non ci riuscivo per insicurezza. Poi accadde qualcosa…” Carlo Acutis e Piergiorgio Frassati: ecco le date della loro canonizzazione Causa di canonizzazione per Carlo Casini? Per Paola Binetti sarebbe segno di speranza “Papà per scelta”: quando il sentimentalismo non lascia posto a un dibattito vero Il compleanno di vostro figlio, una tappa del viaggio della vita Chi è causa del suo mal pianga se stesso? 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