Vacanze

“Datti tempo, prenditi a cuore”

vacanze

di fra Vincenzo Ippolito

Una lettera ad una coppia di amici sposi per invitarli a vivere il tempo del riposo come un’opportunità perché “il tempo ci è dato per crescere nell’amore, nell’essere immagine e somiglianza di un Dio che ama fermarsi e contemplare quanto ha compiuto e perdersi nel dire a se stesso: È cosa buona!”.

Cara Luisa, beati voi che vi trovate in vacanza, come vi invidio! Io sono immerso tra i libri, perduto tra i fogli, perseguitato da mille cose! Vorrei tanto lasciare tutto e raggiungervi, lontano da questa fucina di idee che è la mia stanza. Tu poi, proprio a me chiedi consiglio per vivere questi giorni di riposo? Sognando ad occhi aperti la mia tregua, ti rispondo, con la speranza che giunga presto per me la pace.
Hai fatto bene a decidere in anticipo per un tempo di ferie, la vita è diventata così frenetica! Si corre senza sosta, in una lotta all’ultimo colpo con se stessi ed il mondo. Divorati da un tempo che rendiamo sempre più breve, siamo malati di efficientismo, paralizzati dall’illusione di essere indispensabili. Le nostre attività, il ritmo disumano della quotidianità servano a farci sentire vivi, all’altezza di ogni situazione, padroni della propria vita, amministratori del tempo che mai ci basta per scappare dai noi stessi e dall’inquietudine del cuore. I nostri piccoli poi non sono da meno. Saltano dalla scuola alla palestra, facendo un breve sosta a casa, per poi schizzare via dalla lezione di inglese o al computer.
Com’è diverso, invece, Gesù da noi! Non corre e non si agita, non ha paura di fermarsi al pozzo di Giacobbe perché sfinito, né di riposare sulla barca, mentre i suoi lavorano per traghettarlo all’altra riva. Semina senza lentezze la parola del Padre, ma si dona del tempo per riposare e  riprendere forza. Betania, a pochi passi da Gerusalemme, è la sua oasi di pace, la casa di Lazzaro il luogo dove si sente accolto, amato, mai infastidito. Lì san Luca disegna la scena di un riposo abitato dall’ascolto, dove la sosta ristora il cuore di Maria, chiamando Marta ad una autentica conversione. Betania è la casa dell’amicizia quasi a dire che non c’è riposo senza amore, non c’è pace senza essere attesi, non esiste ristoro per il corpo senza fermarsi, allontanandosi dal chiasso della quotidianità. Gesù non conosce la fretta, perché lui è la pace vera che scende dal cuore del Padre, lui stesso è il settimo giorno, il tempo dell’uomo abitato dalla comunione perfetta con Dio e tra gli uomini.
“Datti tempo, prenditi a cuore” mi diceva il maestro di noviziato, vedendomi scappare per i corridoi. “Entra nel ritmo della natura” mi ripeteva mentre andavamo in montagna. È quello che ti dico anch’io: datti tempo, cara Luisa, per rientrare nel ritmo della tua vita come faceva Gesù, per riappropriarti del tuo corpo, dei pensieri, dei sentimenti e dei sogni. Lasciati alle spalle il lavoro e rifugiati nella tua Betania insieme con Mariano. Fermatevi lì, donatevi l’uno all’altro attraverso le parole, progettate il futuro guardando senza paura le vostre fragilità e grandezze. Prenditi cura di lui e vivi la spensieratezza dello stare insieme, dell’essere amici, sposi e compagni. In questo tempo non esistete che voi! Entra, con delicatezza, nel ritmo della vita dei tuoi figli, fai loro gustare il tempo dell’età che vivono, con le luci e le ombre che ciascuno porta con sé. Organizzate insieme le vostre giornate, le uscite ed i giochi, lasciando parlare Dio nel silenzio dell’essere riuniti nel nome di Gesù. Fate tutto con gioia senza preoccuparvi di nulla, sapendo che il tempo vi è dato per crescere nell’amore. Tienilo a mente: il tempo ci è dato per crescere nell’amore, nell’essere immagine e somiglianza di un Dio che ama fermarsi e contemplare quanto ha compiuto e perdersi nel dire a se stesso: “È cosa buona!”.
Buone vacanze, Luisa e non preoccuparti per me, Paoletto non dovrà cedermi il letto quest’anno. Credo che sia bene ritornare dal mio maestro di noviziato in quei luoghi a me tanto cari. Se non mi vedi in giro al tuo ritorno, sarò tra i boschi, immerso nel verde, perduto nella natura, perseguitato unicamente dal desiderio di trovare in Cristo la pace.




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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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