Mare
“ Mamma ho toccato una medusa!”. Cosa fare?
di Ida Giangrande
Estate tempo di sole, mare e anche meduse, cosa fare dunque se nostro figlio viene in contatto con uno di questi affascinanti animali marini? Qualche consiglio da Sebastian Cristaldi, medico d’emergenza all'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.
Non punge e non morde ma basta entrare in contatto con uno dei sui tentacoli per subire gli effetti della sostanza urticante che essi rilasciano, irritazioni cutanee dolorose, gonfiore e arrossamento. Ecco cosa fare nel caso di un incontro tra un bambino e una medusa a suggerircele è il dottor Sebastian Cristaldi medico dell’emergenza all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma: al primo contatto tra la pelle e la medusa, il bambino percepisce un forte bruciore e dolore. Subito dopo la pelle si irrita, diventa rossa, e compaiono piccoli pomfi (rigonfiamento della cute), tipo orticaria. La sensazione di bruciore comincia ad attenuarsi dopo 10-20 minuti. Poi il bimbo inizia ad avvertire un intenso prurito. Se viene colpita un’area più estesa del 50% del corpo del bimbo, l’intensità di dolore e del bruciore può diventare insopportabile.
La prima cosa da fare è tranquillizzare il bambino e farlo respirare normalmente. Se si è vicini alla riva, farlo uscire dall’acqua. Se ci si trova a largo, sorreggere il bambino e richiamare l’attenzione per farsi aiutare, specie se anche l’accompagnatore è venuto a contatto con la medusa. Per prima cosa verificare che non vi siano parti di medusa rimaste attaccate alla pelle e, nel caso, eliminarle delicatamente con le mani. Se non si dispone di medicamenti, può essere utile far scorrere acqua di mare sulla parte interessata per tentare di diluire la sostanza tossica non ancora penetrata.
La medicazione corretta consiste nell’applicazione di gel astringente al cloruro d’alluminio. Il gel astringente ha un’immediata azione antiprurito e blocca la diffusione delle tossine. Purtroppo non è ancora diffusa in Italia l’abitudine di portare con sé questo gel, che è utile anche per le punture di zanzara. In mancanza di questa pomata, si può usare una crema al cortisone anche se ha un effetto più ritardato (entrano in azione dopo 20-30 minuti dall’applicazione), cioè quando il massimo della reazione si dovrebbe già essere spenta naturalmente. Evitare di grattarsi o di strofinare la sabbia sulla parte dolorante. E non usare medicazioni estemporanee con ammoniaca, aceto, alcool o succo di limone: peggiorerebbero la situazione.
Se, immediatamente dopo il contatto, la reazione cutanea si diffonde e compaiono difficoltà respiratorie, pallore, sudorazione e disorientamento, chiamare il 118 e spiegare di cosa si tratta: si riceveranno le istruzioni sul da farsi in attesa che arrivi il personale di Pronto Soccorso.
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