SPAZIO PSICOLOGHE

Finita la scuola, tempo di pagelle! Come affrontare l’insuccesso scolastico

di Giulia Palombo e Carolina Rossi

La fine dell’anno scolastico rappresenta il momento in cui si tirano le somme del lavoro fatto nell’intero anno e non per tutti questo è un momento positivo; c’è, infatti, chi si trova ad affrontare una promozione con debiti, o addirittura, una bocciatura.

Giorgio e Michele sono compagni di avventure, condividono lo stesso banco a scuola. Per loro è stato un anno particolare: entrambi hanno concluso l’anno scolastico con una bocciatura. “Niente vacanze!” esordisce il papà di Giorgio. “Mi hai profondamente deluso!” dall’altra parte avanzano la mamma e il papà di Michele. Ma cosa è successo a questi ragazzi? Come mai questo terzo anno di scuola lo devono ripetere? Come potranno i genitori uscire dalla dimensione della delusione e delle punizioni per trasformare l’insuccesso in opportunità e permettere a questi due ragazzi di rimettersi in carreggiata?

La bocciatura a scuola porta con sé sentimenti dolorosi quali rabbia, frustrazione e la sensazione di essere stato “bocciato” come persona, di valere poco.  Questo può rappresentare un vero e proprio colpo all’autostima.

Anche se la bocciatura riguarda contenuti scolastici e competenze non raggiunte, spesso è vissuta dagli interessati e dalle famiglie con imbarazzo e vergogna. Sarebbe importante che l’ambiente scolastico e familiare riuscissero ad aiutare il ragazzo a dare un senso alla bocciatura senza ricorrere ai luoghi comuni della giusta punizione o, all’opposto, dei “professori che non capiscono niente”.

Dare un senso alla bocciatura significa aiutare il ragazzo a prendere consapevolezza del proprio percorso, a cogliere i segnali presenti già da tempo, ad identificare le cause che hanno portato ad un tale risultato.

Il ragazzo dovrebbe essere aiutato a capire cosa non ha funzionato in modo da poter pensare e costruire un percorso alternativo.

Lo scarso rendimento può dipendere da crisi adolescenziali, innamoramenti, disagio psicologico. La sfera emotiva e quella cognitiva, infatti, sono strettamente legate e si influenzano a vicenda. L’importante è capire quali di questi problemi sia intervenuto e cosa si può fare per fronteggiarlo e risolverlo.

La bocciatura può diventare un’importante occasione di crescita e maturazione personale, un’occasione per conoscere i propri punti di forza e di debolezza e per imparare a rialzarsi dopo un caduta.

Giulia Palombo e Carolina Rossi

Alcuni punti importanti…

1) La bocciatura o il debito rappresentano solamente il segnale della valutazione del rendimento scolastico di un allievo e non della sua persona.

2) Nessuna bocciatura arriva come un fulmine a ciel sereno: in realtà durante l’anno sicuramente vi sono stati più segnali che potevano far presagire l’esito valutativo del rendimento dell’allievo, segnali che possono essere letti e utilizzati per acquisire maggiore consapevolezza dei propri nodi di fragilità e riorganizzarsi.

3) La reazione di rabbia dell’allievo, che tante volte viene espressa come la percezione dell’ingiustizia o addirittura manifestata come una sfida verso genitori ed insegnanti, va letta come il tentativo di mostrare forza, a fronte di qualcosa che fa molto male ammettere.

4) Non serve entrare in conflitto o assumere atteggiamenti punitivi esasperando la percezione negativa di sé che già la bocciatura comporta, piuttosto sforzarsi ad avere un atteggiamento di accoglienza e di comprensione può creare le condizioni per l’apertura del ragazzo verso una rivalutazione del proprio percorso scolastico.

5) Manifestare il proprio dispiacere, in quanto genitori, per il risultato – senza però slittare sul terreno dell’esser stati “bocciati come genitori” – consente di evitare scontri disfunzionali e permette al figlio, anche dopo un tempo di silenzio e negazione dell’accaduto, di prendere autonomamente contatto con le proprie responsabilità.

6) Esprimere il proprio dispiacere per il risultato dell’anno scolastico è inevitabile. È importante però evitare di riferire la delusione al figlio con frasi del tipo “mi hai ferito” o “mi hai deluso”, piuttosto il dispiacere deve essere riferito al risultato prestazionale.

7) Nel caso in cui il silenzio, la negazione, la tristezza o la rabbia fanno un affaccio prepotente e permanente nella vita del ragazzo, può rivelarsi utile consultare uno specialista, con il fine di accompagnare il ragazzo, in uno spazio neutrale e professionale, nella presa di coscienza dell’accaduto e per aiutarlo a trasformare il senso di colpa o la rabbia eccessiva in uno stimolo ad una maggiore valorizzazione delle proprie capacità e per riappropriarsi delle fila del proprio percorso scolastico.

8) Ripetere l’anno scolastico non significa perdere tutta l’esperienza e gli apprendimenti fatti, non si tratta, come spesso si pensa, di un “anno perso”. I vissuti, le esperienze relazionali, personali e cognitive restano e sostengono la crescita e la maturazione dei ragazzi.

9) La bocciatura non è la sentenza di un processo, piuttosto l’occasione per condividere l’obiettivo di aiutare il giovane ragazzo a comprendere cosa gli è accaduto, a sentirsi responsabile del proprio apprendimento e a guardare al futuro con rinnovata fiducia.

10) L’esperienza della bocciatura è solo una parte dell’insieme delle esperienze che il ragazzo fa nel corso della vita, da essa può trarre l’insegnamento che dopo una caduta ci si può rialzare, forse più forte di prima!




Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.